Cerca nel blog

sabato 9 settembre 2017

Irma ritarda la sua marcia verso la Florida e fa in tre ore una leggera virata a sud


Irma fa retromarcia, invece di avanzare verso il nord, si ritira di 1/10 di grado verso sud in tre ore e avanza verso ovest lungo la costa cubana di 3/10 di grado, vale a dire che si trova alle 8 pm rispetto alle 5 pm 45 km circa a ovest e 11 km a sud.
Ormai Miami può ritenersi risparmiata perché semmai l’uragano riprenderà la sua rotta verso nord, lo farà verso la parte occidentale della penisola.
Il suo percorso in territorio cubano gli ha fatto perdere forza: è diventato un uragano di categoria 3 e anche la sua velocità è diminuita notevolmente, attestandosi ora a 11 km/h. La Florida è a 300 km di distanza e a quella velocità ci vorrebbero oltre 24 ore per arrivarci, per cui non si capisce come possa fare la sua comparsa sul territorio della penisola domani mattina.
Chiaramente a tal fine sarà necessario innanzi tutto che cambi rotta verso nord, il che dovrebbe essere scontato, altrimenti sai che scandalo! Va a finire che gli ritirano il riconoscimento del più terribile uragano di tutti i tempi, conferitogli a Ginevra dall’Organizzazione mondiale della meteorologia, in sua assenza ovviamente perché occupato a seminare distruzione e morte nei Caraibi.
Ormai dalla Florida si sono spostate milioni di persone e il mondo si attende che l’uragano apocalittico imperversi sulla penisola americana, distruggendo tutto al suo passaggio. Un’entrata gloriosa in scena per essere l’oggetto dell’attenzione globale. Un uragano il cui arrivo a Miami con tutta la sua forza è previsto sin dalla sua nascita a migliaia di chilometri dalle isole Sotavento.
Un uragano da record che però non ha convinto come tale e ci sarà da ridire sui dati forniti dal NHC. Intanto c’è già chi li ha contestati e che ha sostenuto che quella dei record è una montatura con uno scopo preciso: allarmare l’opinione pubblica americana sul problema del riscaldamento globale. Si sa che Trump da quell’orecchio non ci sente. Ma dopo tutta questa mobilitazione, questo esodo senza precedenti, che arrivi l’uragano o meno, anche il presidente arancione dovrà modificare la sua posizione sul problema del riscaldamento globale.
Comunque sia ci attendiamo il suo ingresso in Florida. Tanto nella penisola felice non troverà nessuno! Sono tutti partiti verso il nord nel più grande esodo statunitense di tutti i tempi.

Dopo un po’ le sue forze si esauriranno e Irma darà “il mortal sospiro”. Allora noi, che ce ne intendiamo, ci chiederemo come il Manzoni: “Fu vera gloria?”