Irma fa retromarcia, invece di avanzare verso il
nord, si ritira di 1/10 di grado verso sud in tre ore e avanza verso ovest
lungo la costa cubana di 3/10 di grado, vale a dire che si trova alle 8 pm rispetto
alle 5 pm 45 km circa a ovest e 11 km a sud.
Ormai Miami può ritenersi risparmiata perché semmai
l’uragano riprenderà la sua rotta verso nord, lo farà verso la parte
occidentale della penisola.
Il suo percorso in territorio cubano gli ha fatto
perdere forza: è diventato un uragano di categoria 3 e anche la sua velocità è
diminuita notevolmente, attestandosi ora a 11 km/h. La Florida è a 300 km di
distanza e a quella velocità ci vorrebbero oltre 24 ore per arrivarci, per cui
non si capisce come possa fare la sua comparsa sul territorio della penisola
domani mattina.
Chiaramente a tal fine sarà necessario innanzi tutto
che cambi rotta verso nord, il che dovrebbe essere scontato, altrimenti sai che
scandalo! Va a finire che gli ritirano il riconoscimento del più terribile
uragano di tutti i tempi, conferitogli a Ginevra dall’Organizzazione mondiale
della meteorologia, in sua assenza ovviamente perché occupato a seminare distruzione
e morte nei Caraibi.
Ormai dalla Florida si sono spostate milioni di
persone e il mondo si attende che l’uragano apocalittico imperversi sulla
penisola americana, distruggendo tutto al suo passaggio. Un’entrata gloriosa in
scena per essere l’oggetto dell’attenzione globale. Un uragano il cui arrivo a
Miami con tutta la sua forza è previsto sin dalla sua nascita a migliaia di
chilometri dalle isole Sotavento.
Un uragano da record che però non ha convinto come
tale e ci sarà da ridire sui dati forniti dal NHC. Intanto c’è già chi li ha
contestati e che ha sostenuto che quella dei record è una montatura con uno
scopo preciso: allarmare l’opinione pubblica americana sul problema del
riscaldamento globale. Si sa che Trump da quell’orecchio non ci sente. Ma dopo
tutta questa mobilitazione, questo esodo senza precedenti, che arrivi l’uragano
o meno, anche il presidente arancione dovrà modificare la sua posizione sul
problema del riscaldamento globale.
Comunque sia ci attendiamo il suo ingresso in
Florida. Tanto nella penisola felice non troverà nessuno! Sono tutti partiti
verso il nord nel più grande esodo statunitense di tutti i tempi.
Dopo un po’ le sue forze si esauriranno e Irma darà “il
mortal sospiro”. Allora noi, che ce ne intendiamo, ci chiederemo come il
Manzoni: “Fu vera gloria?”