Al senegalese Cheick
Sarr, 23enne, portiere del Rayo Mahadahonda, militante nella
serie C, i tifosi della squadra avversaria, il Sestao River, hanno rivolto beceri
insulti razziali come “fottuto ne…”, “scimmia di m…”, “neg.. di merda”. A un certo punto il giovane portiere ha
individuato uno dei tifosi che lo stava insultando ha scavalcato la recinzione
e lo ha preso per il collo, chiedendogli spiegazioni. I suoi compagni di
squadra gli si sono affiancati subito per appoggiarlo. L'arbitro lo ha
richiamato ed estraendo il cartellino rosso lo ha espulso senza chiedere
spiegazioni. Tutta la squadra di calcio ha abbandonato il campo per solidarietà
con Cheick e la partita è stata sospesa. Il portiere senegalese agendo in quel
modo ha rischiato 22 giornate di squalifica. Per sua fortuna se l’è cavata relativamente bene. Alla fine è
stato sospeso per due giornate, il Rayo Mahadahonda ha perso a tavolino 3 a 0 e
al Sestao River è stato imposto di giocare due partite a porte chiuse.
Il codice penale
spagnolo punisce il razzismo, ma in concreto riesce difficile arrivare a una
condanna. I soggetti vanno identificati uno a uno in caso di coro cantato da
decine di persone. Deve inoltre dimostrato che stessero cantando. Altro
elemento importante è la reiterazione. Un solo verso della scimmia o un solo
insulto non sono considerati sufficienti per portare a una condanna. Bisogna
poi dimostrare che gli insulti, i cori, i versi della scimmia e via dicendo
abbiano effettivamente danneggiato psicologicamente la vittima.