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mercoledì 3 aprile 2024

Insulti razziali, questa volta in Spagna

 



Al senegalese Cheick Sarr,  23enne,  portiere del Rayo Mahadahonda, militante nella serie C, i tifosi della squadra avversaria, il Sestao River, hanno rivolto beceri insulti razziali come “fottuto ne…”, “scimmia di m…”, “neg.. di merda”.  A un certo punto il giovane portiere ha individuato uno dei tifosi che lo stava insultando ha scavalcato la recinzione e lo ha preso per il collo, chiedendogli spiegazioni. I suoi compagni di squadra gli si sono affiancati subito per appoggiarlo. L'arbitro lo ha richiamato ed estraendo il cartellino rosso lo ha espulso senza chiedere spiegazioni. Tutta la squadra di calcio ha abbandonato il campo per solidarietà con Cheick e la partita è stata sospesa. Il portiere senegalese agendo in quel modo ha rischiato 22 giornate di squalifica. Per sua fortuna  se l’è cavata relativamente bene. Alla fine è stato sospeso per due giornate, il Rayo Mahadahonda ha perso a tavolino 3 a 0 e al Sestao River è stato imposto di giocare due partite a porte chiuse.

Il codice penale spagnolo punisce il razzismo, ma in concreto riesce difficile arrivare a una condanna. I soggetti vanno identificati uno a uno in caso di coro cantato da decine di persone. Deve inoltre dimostrato che stessero cantando. Altro elemento importante è la reiterazione. Un solo verso della scimmia o un solo insulto non sono considerati sufficienti per portare a una condanna. Bisogna poi dimostrare che gli insulti, i cori, i versi della scimmia e via dicendo abbiano effettivamente danneggiato psicologicamente la vittima.