Cerca nel blog

mercoledì 3 aprile 2024

Raid israeliano nella Striscia: uccisi sette operatori umanitari



Un drone israeliano uccide sette volontari delle Nazioni Unite. Tragico errore sostiene Netanyahu: “Abbiamo sbagliato”. E lo dice con un'espressione tutt'altro che contrita. Sono cose che capitano spesso nella Striscia di Gaza.

Ad esempio un mese fa circa, un centinaio di palestinesi accalcati attorno a un camion delle Nazioni Unite di rifornimento di cibo è stato falciato dalle mitragliatrici israeliane, altri 700 sono rimasti feriti.

Nei sei mesi di guerra già 200 lavoratori umanitari sono stati uccisi da colpi israeliani. Un bilancio tre volte più alto di ogni peggiore precedente per un intero singolo anno in qualsiasi guerra.

I sette volontari uccisi provenivano da Australia, Polonia, Regno Unito (3), Canada e Stati Uniti. Erano operatori dell'organizzazione non governativa americana World Central Kitchen.

Netanyahu porta avanti imperterrito il suo progetto di svuotamento della Striscia di Gaza e non importa il costo di vite umane innocenti che ne consegue. Lo può fare impunemente, i potenti del mondo lo proteggono, e si può permettere anche di sorridere quando ammette che le sue truppe hanno sbagliato. In fondo c'è da distinguere tra i “figli legittimi di Dio” e i “gentili”. Questi ultimi sono spendibili: il quinto comandamento, “Non Uccidere”, come del resto anche gli altri, vale solo all’interno dell’etnia di Mosè.