Da quando è stata diffusa la notizia della chiusura della nostra ambasciata, quasi tre anni fa, molti connazionali, tanti anche nella cerchia delle mie amicizie, hanno chiesto e ottenuto la cittadinanza dominicana. Si trattava di una scelta obbligata perché l’alternativa era diventare dei quasi apolidi, con tutte le conseguenze che ciò comporta.
L’ambasciata è stata riaperta, ma la situazione di
disagio permane. È quasi impossibile avere un passaporto, un’iscrizione AIRE,
il rinnovo della patente, una trascrizione di atto civile…
Recandosi in Italia con i costi che ciò comporta si potrebbero
risolvere alcune cose, altre no per l’inoperosità cronica della nostra
ambasciata. Questa ad esempio non si degna di inviare la necessaria delega alla
questura italiana alla quale viene eventualmente richiesto il rilascio del
passaporto.
In conclusione ci troviamo oggi con una comunità che
ha una prevalenza netta di italo-dominicani. In primis gli oriundi, circa 5.000
e poi i coniugi e i figli di italiani nativi e gli italiani nativi che si sono
naturalizzati.
C’è da dire che a questa maggioranza di italiani con
la doppia cittadinanza l’ambasciata non riconosce il diritto di urgenza ai fini
del rilascio del passaporto italiano o del suo duplicato in caso di
smarrimento. Il possesso del passaporto dominicano effettivo o potenziale li
esclude. E dato che la dimostrazione del carattere di urgenza è l’unica via per
accedere al rilascio di detto documento, la cosa più sicura è che ci vorrà
molto tempo, anni? prima che questi connazionali possano riavere un passaporto
italiano.
Attualmente per accedere allo spazio Schengen con il
passaporto dominicano è necessario il visto. Si tratta di un requisito che non
dovrebbe durare ancora a lungo, data la recente eliminazione dello stesso per
paesi come la Colombia e il Perù.
Avere due cittadinanze e quindi due passaporti è
sicuramente un vantaggio. Con quale passaporto si deve viaggiare? Di fatto
questa domanda è fonte di preoccupazione per tanti.
Di regola se si esce dalla Repubblica Dominicana,
meglio uscire con il passaporto dominicano, ovviamente munito di regolare visto
Schengen, questo nel caso in cui sussista la scelta tra i due passaporti. Una
volta in Italia si dovrebbe superare il controllo di frontiera esibendo il
passaporto italiano. Al ritorno avvalersi del passaporto italiano per il check
out e una volta giunti nella Repubblica Dominicana esibire il documento
dominicano. Se invece si è in possesso del solo passaporto dominicano, lo si
utilizza anche per entrare in Italia e una volta avuto il nuovo passaporto
italiano dalla Questura, lo si riutilizza uscendo e anche una volta giunti in
RD.
In caso di utilizzo del passaporto italiano all’uscita,
resterebbe aperta la registrazione dell’entrata, cioè si riscontrerebbe una
presenza illegale in Italia come extracomunitario mai espatriato.
Avendo comunque i due passaporti in regola se la
partenza o l’arrivo riguarda uno dei due paesi di cui si è cittadini si
dovrebbe all’atto di uscire usare sempre il passaporto del paese dal quale si
esce e all’arrivo, il passaporto del paese nel quale si arriva. Poi a seconda
delle convenienze, in altri paesi, usare l’uno o l’altro passaporto. A volte la
scelta è obbligata, ad esempio se un italo-argentino vuole viaggiare in Russia
con il passaporto argentino che non richiede visto, deve partire dall’Italia
con detto passaporto in quanto con quello italiano il visto sarebbe necessario
oppure uscire dall’Italia e intraprendere all’estero il viaggio in Russia con
il passaporto argentino. In quel caso al ritorno esibirebbe nel posto di
frontiera russo il passaporto argentino e nel posto di frontiera italiano il
passaporto italiano.
Il nostro diritto alla cittadinanza italiana si sta
frantumando un po’ alla volta a seguito dei mirati colpi di mazza della
Farnesina che si alternano con sempre maggiore frequenza dal 2011 in qua. Dobbiamo
iniziare a convivere con soluzioni di emergenza, appoggiandoci alla
cittadinanza del posto dove risiediamo. Nel frattempo continuiamo a batterci
fiduciosi per preservare l’italianità nostra e dei nostri figli. Teniamo sempre
presente che chi la dura la vince. L’importante è non demordere!