La situazione in
Ecuador si aggrava di giorno in giorno. Recentemente un gruppo di
narcotrafficanti ha occupato un canale di televisione a Guayaquil, provocando
la morte di una decina di persone, il presidente Noboa ha dichiarato guerra
alle bande di narcotrafficanti elencandone 22 e ordinando all’esercito di
smantellarle.
I principali
penitenziari sono sotto il controllo dei delinquenti e la popolazione è
preoccupata. Le forze armate ecuadoriane contano soltanto 67.000 soldati.
Probabilmente i narcotrafficanti sono più numerosi e sono meglio armati.
Il presidente
Noboa ha chiesto forniture di armi agli USA. È chiaro che queste avranno un
costo e che l’industria bellica statunitense ne trarrà beneficio come al solito
da entrambi i contendenti.
Ieri è stato
ucciso in un attentato il pubblico ministero che indagava sull’occupazione del
canale televisivo. Una situazione che non è nata dall’oggi al domani, ma che si
è incubata e ha proliferato a seguito della
negligenza dei governi che hanno preceduto l’attuale presidente.
Giustamente l’On.
Roberto Menia, Senatore della Repubblica, vicepresidente della Commissione Esteri
e Difesa e responsabile del Dipartimento Italiani nel Mondo di Fratelli d’Italia,
ha provveduto a inoltrare un’interrogazione parlamentare al ministro degli
esteri Tajani, facendo presente che: “la comunità italiana in Ecuador è
estremamente preoccupata per l’acuirsi della situazione di violenza che
potrebbe, nel degenerare, comportare anche vittime e sequestri di cittadini
italiani. In tale contesto è improrogabile il potenziamento in loco della presenza
consolare italiana.”
L’On. Menia
chiede inoltre al Ministro degli Affari Esteri se ritiene di prendere misure qualora
situazione dovesse peggiorare, coinvolgendo i nostri connazionali, in
particolare “prevedendo uno sportello consolare in forma stabile a Guayaquil, città
nella quale risiede la maggior parte dei 27.000 italiani che vivono in Ecuador”.