L'investigatore sarà una professione autorizzata dal Ministero dell'Interno e della Polizia definita come il lavoro di "investigare fatti, atti ed eventi, le circostanze che li circondano e le persone a queste legate o coinvolte, su richiesta del cliente".
Il progetto in
questione vieta l'ingerenza professionale o la “duplicità”, impedendo ai membri
delle forze armate e del Pubblico Ministero di svolgere questo lavoro.
Tra le attività
dell'investigatore privato spicca quella di poter collaborare con la Polizia
Nazionale e con il Dipartimento Nazionale di Investigazione (DNI), nonché con
altre organizzazioni come il Pubblico Ministero e la Magistratura.
Nell'ambito delle
proprie mansioni, il professionista deve rispettare la privacy. Per tale motivo
non potrà rivelare dati “sensibili” e dovrà, quindi, mantenere la riservatezza.
Nell'articolo 11
sui “divieti” si precisa che agli investigatori privati “è vietato di
trasmettere ai media resoconti, valutazioni, pareri ed altro”, nonché eventuali
commenti da questi espressi su una persona.
Un altro aspetto
è che all'investigatore privato è vietato di ottenere informazioni riguardanti
lo stato di salute mentale, passato o presente, di un individuo.
Inoltre, nel
disegno di legge è prevista la creazione di agenzie investigative private, che
dovranno essere regolarizzate e accreditate presso il Ministero dell'Interno e
della Polizia.