Sui rimpatri c’è sempre qualcosa da imparare. Si
profila sempre di più con tutta evidenza una tendenza piuttosto inattesa.
Si pensava che il grosso dei rimpatri, intesi come
somma tra deportazioni e respingimenti fosse ampiamente a favore delle prime.
Si sapeva già che la cifra totale si sarebbe mantenuta
quasi invariata rispetto al 2017 in circa 10.000 rimpatri al mese.
Ora arriva dopo pochi giorni dall’inizio del 2019 il resoconto del 2018 dell’attività della DGM.
Ora arriva dopo pochi giorni dall’inizio del 2019 il resoconto del 2018 dell’attività della DGM.
Viene confermata la cifra di sempre, 132.000
rimpatri nel corso dell’anno con una media mensile di 11.000 al mese e fin qui
nulla di nuovo. Sembra quasi che la DGM si sia imposta questo tetto oltre al
quale non va e che se si pensa alla presenza haitiana sul territorio
rappresenta una goccia nel mare, avvicinandosi il totale dei cittadini
della vicina Haiti alla cifra di due milioni di persone. Si sa comunque per
certo che l’afflusso clandestino di haitiani continua ininterrotto ogni giorno.
Con il più recente bollettino della DGM apprendiamo
che di quei 132 mila rimpatri solo 57 mila riguardano le deportazioni a seguito
di soggiorno illegale nella Repubblica Dominicana, il resto e quindi il 56% del
totale sono respingimenti dagli aeroporti.
Viene quindi confermata una politica migratoria dominicana
incentrata sui respingimenti piuttosto che sulle deportazioni.
Gli haitiani vanno bene, non importa cosa dicano i politici, per le varie industrie che hanno bisogno di manodopera a buon prezzo e per l’agricoltura.
Gli haitiani vanno bene, non importa cosa dicano i politici, per le varie industrie che hanno bisogno di manodopera a buon prezzo e per l’agricoltura.
Scopriamo quindi che l’immigrazione da combattere
secondo la strategia delle autorità dominicane è quella che arriva dagli
aeroporti della quale fanno parte soprattutto i turisti fai da te e gli
stranieri che permangono nella Repubblica Dominicana superando i termini prescritti
dalla legge.
Oltre questa conferma il bollettino della DGM riporta nel dettaglio le nazionalità dei
rimpatriati senza precisare se deportati o respinti e tra questi ci sono anche
italiani:
Afganistan, Albania, Germania,
Belgio, Bermude, Bolivia, Brasile, Gran Bretagna, Canada, Cina, Colombia, Cuba,
Ecuador, Slovenia, Spagna, Stati Uniti, Francia, Haiti, Honduras, Ungheria,
Italia, Mali, Nepal, Nigeria, Pakistan, Perù, Portorico, Russia, Romania, Sudafrica,
Svezia, Svizzera, Turchia, Venezuela e Vietnam.