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martedì 8 gennaio 2019

Bollettino DGM: i rimpatri si mantengono costanti, calano le deportazioni e aumentano i respingimenti agli aeroporti



Sui rimpatri c’è sempre qualcosa da imparare. Si profila sempre di più con tutta evidenza una tendenza piuttosto inattesa.
Si pensava che il grosso dei rimpatri, intesi come somma tra deportazioni e respingimenti fosse ampiamente a favore delle prime.
Si sapeva già che la cifra totale si sarebbe mantenuta quasi invariata rispetto al 2017 in circa 10.000 rimpatri al mese. 
Ora arriva dopo pochi giorni dall’inizio del 2019 il resoconto del 2018 dell’attività della DGM.
Viene confermata la cifra di sempre, 132.000 rimpatri nel corso dell’anno con una media mensile di 11.000 al mese e fin qui nulla di nuovo. Sembra quasi che la DGM si sia imposta questo tetto oltre al quale non va e che se si pensa alla presenza haitiana sul territorio rappresenta una goccia nel mare, avvicinandosi il totale dei cittadini della vicina Haiti alla cifra di due milioni di persone. Si sa comunque per certo che l’afflusso clandestino di haitiani continua ininterrotto ogni giorno.
Con il più recente bollettino della DGM apprendiamo che di quei 132 mila rimpatri solo 57 mila riguardano le deportazioni a seguito di soggiorno illegale nella Repubblica Dominicana, il resto e quindi il 56% del totale sono respingimenti dagli aeroporti.
Viene quindi confermata una politica migratoria dominicana incentrata sui respingimenti piuttosto che sulle deportazioni. 
Gli haitiani vanno bene, non importa cosa dicano i politici, per le varie industrie che hanno bisogno di manodopera a buon prezzo e per l’agricoltura.
Scopriamo quindi che l’immigrazione da combattere secondo la strategia delle autorità dominicane è quella che arriva dagli aeroporti della quale fanno parte soprattutto i turisti fai da te e gli stranieri che permangono nella Repubblica Dominicana superando i termini prescritti dalla legge.
Oltre questa conferma il bollettino della DGM riporta nel dettaglio le nazionalità dei rimpatriati senza precisare se deportati o respinti e tra questi ci sono anche italiani:
Afganistan, Albania, Germania, Belgio, Bermude, Bolivia, Brasile, Gran Bretagna, Canada, Cina, Colombia, Cuba, Ecuador, Slovenia, Spagna, Stati Uniti, Francia, Haiti, Honduras, Ungheria, Italia, Mali, Nepal, Nigeria, Pakistan, Perù, Portorico, Russia, Romania, Sudafrica, Svezia, Svizzera, Turchia, Venezuela e Vietnam.