La storia di Wagner Vulso ci lascia perplessi. Cosa
dovremmo fare? Manifestare in tanti a SanPedro di fronte alla Corte d’Appello?
Qualcosa di simile ha fatto la comunità haitiana di
Las Terrenas a favore di due loro connazionali accusati assurdamente di un
omicidio che si sapeva sin dall’inizio che non avevano commesso e che hanno
trascorso due anni di ingiusta reclusione.
Quello di Wagner Vulso è un processo che si basa sul
nulla e se zero più zero fa zero, nei tribunali invece il risultato può essere
diverso ad esempio una prova comportante la condanna di una persona. Indizi e
testimonianze non accettabili, una mezza prova che consente la privazione della
libertà di una persona accusata di omicidio e la cui colpevolezza non è stata
minimamente dimostrata nel processo di primo grado che si concluse con la sua condanna
a dieci anni.
Si può parlare di certezza giuridica nella
Repubblica Dominicana? O piuttosto di dilettantismo giuridico…
La vittima era un fantasma anagrafico. La sua
nascita non era stata dichiarata. Non esisteva. Poteva chiamarsi in qualunque modo
e poteva essere imparentato con chiunque. Di fatto non è mai morto perché non è
nemmeno mai nato almeno dal punto di vista anagrafico. Eppure al processo per
il suo omicidio si è costituita una parte civile composta da sedicenti parenti
stretti che riescono addirittura a rinviare di volta in volta le udienze
allungando smisuratamente i tempi del processo. Un carcere preventivo iniziale
di tre mesi si è protratto per tre anni.
Durante il processo di appello ci sono già stati diversi rinvii. Una caratteristica della procedura penale e civile dominicana.
Più numerose sono le udienze maggiori sono gli onorari degli avvocati e poi una
sentenza definitiva non sempre è gradita, meglio che questa resti a lungo nell’aria
senza concretizzarsi.
La parte civile in questo caso ha uno scopo ben
preciso: vuole un indennizzo di dieci milioni di pesos. L’avvocato che la
rappresenta incasserà il suo onorario a risultato ottenuto. I sedicenti parenti
non hanno quindi nulla da perdere e si presentano imperterriti a tutte le
udienze. A volte qualcuno non può essere presente e l’udienza deve essere
rinviata oppure come è successo a dicembre il legale della parte civile aveva
un appuntamento dal dentista per l’estrazione di un molare. Tanto è bastato per
un ennesimo rinvio.
La Fundación Solidaridad sarà oggi al fianco del Vulso
nella corte di appello di San Pedro con Flavio Bellinato e Diana Spedicato.
Come comunità, attraverso la Fundación, abbiamo
anche contribuito al pagamento delle spese legali del Vulso. Non manchiamo mai
alle udienze. Gli stiamo vicino. Paolo Dussich, Gianni Prudenza, Vittorio Gil
Vitale anche loro sono sempre stati presenti alle numerosissime udienze.
Il Comites, la Fundación, i connazionali. Non
occorre dire altro, qualcuno manca all’appello ed è la nostra rappresentanza
diplomatica, l’ambasciatore, il console onorario di La Romana…
Intanto sappiamo che a ottobre il senatore Merlo, sottosegretario agli esteri, ha chiesto all’ambasciatore di
seguire con estrema attenzione il caso di Wagner Vulso, connazionale detenuto
nelle carceri dominicane e in gravi condizioni di salute. La delicata questione
era stata segnalata agli uffici del sottosegretario dal Comites di Santo
Domingo.
L’ambasciatore, per altro già a conoscenza del caso,
ha assicurato che dedicherà massimo impegno alla vicenda.
Non si riesce a intervenire?
Wagner Vulso è gravemente malato. Speriamo solo che
ce la faccia ad arrivare ad un’udienza nella quale gli venga concessa la
scarcerazione per motivi di salute.