La nutella sul pane è stata di recente alla ribalta
dei media per qualche giorno. A spalmarla in pubblico è stato niente meno che
il ministro degli interni e vicepremier italiano Matteo Salvini. Lo ha fatto in
un giorno in cui l’Etna era in eruzione e in cui si è registrato a Catania un
movimento tellurico di 4,8 gradi della scala Richter. Il gesto ha sollevato
indignazione ingiustificata.
Sicuramente Salvini si preoccupa dei danneggiati di
terremoti e catastrofi naturali più di quanto l’abbiano fatto i ministri suoi
predecessori.
Ma non è questo il punto. Di recente Salvini è
ritornato sulla nutella e quindi si deve pensare che in questa sua insistenza
ci sia una sorta di simbolismo. Difatti la nutella si spalma e spalmare in
inglese si dice “spread”. All’origine di questa terribile parola per il debito
pubblico italiano e per l’economia c’è il semplice gesto di spalmare.
Il confronto va fatto tra BTP decennali e Bund
tedeschi, titoli equiparabili. Ai BTP si aggiunge un differenziale di tasso, lo
si spalma quindi sul titolo italiano affinché si equivalga a un Bund tedesco.
Una fetta di pane bianco italiano con della nutella
spalmata vale quanto una fetta di pane alla segale tedesco senza niente sopra.
E Salvini evidentemente non ci sta e per ricordarlo a se stesso si mangia il
suo pane con nutella tutti i giorni, rischiando di aumentare la sua incipiente
obesità e i suoi livelli di colesterolo nel sangue. Ma è una questione di
principio e su questo non si scherza!
Del resto chi stabilisce l’andamento dello spread è
il solito "mercato” e cioè le banche d’affari facenti capo a Wall Street,
le stesse che hanno favorito con le loro valutazioni farlocche la crisi
finanziaria dieci anni fa e che dopo la l’aggiunta del differenziale di tasso
ne approfittano per l’acquisto fortemente ribassato dei titoli in mano ai
risparmiatori e per fare incetta di quelli di nuova emissione quanto mai
redditizi e concretamente sicuri, lucrando su questo differenziale o “spread”
abusivo.
A fine ottobre Salvini sosteneva che: “Coloro che
stanno agitando il fantasma dello spread lo stanno facendo perché un’Italia che
torna a correre, che torna a crescere, che torna a lavorare non è un’Italia
pronta a svendere le sue aziende e quindi se volessi pensar male penserei che
dietro lo spread di questi giorni c’è una manovra finanziaria di speculatori
alla vecchia maniera, come 25 anni fa, alla Soros, che puntano sul crollo di un
paese per comprarsi a livello di saldo le aziende e sono tante rimaste in
questo paese”.