Due presidenti in uno stesso paese. Mancava solo questo nel repertorio
delle cose strane di cui sono stato testimone nella mia vita. Il dittatore e il
democratico. Una guerra civile che sta per iniziare. Chi è il vero presidente?
Chi tira le fila del potere o chi si proclama nella piazza?
Per la guerra civile non c’è spazio, l’esercito venezuelano è rimasto al fianco di Maduro e non c’è tempo per organizzare una guerriglia. Neanche un’invasione del gendarme internazionale USA sembra proponibile. I russi hanno iniziato già a lanciare avvertimenti.
Sedici paesi del continente americano hanno riconosciuto il presidente nominato dal congresso Guaido. Al "La" degli Stati Uniti si sono prontamente adeguati. Il direttore d’orchestra non scherza e le sue sanzioni bacchettano chi stona.
Nel resto del mondo le reazioni non sono state così immediate. A chi verrebbe in mente di riconoscere un presidente mentre un altro è in carica?
Tra quelli che sono rimasti al fianco di Maduro c’è anche Erdogan. Speriamo che il venezuelano non segua l’esempio del turco. A quanto pare non ne è intenzionato perché altrimenti Guaido non sarebbe a piedi libero proclamando la sua presidenza. Questo è poco ma sicuro!
Intanto la CNN pubblica video con una marea di gente sulle strade che ricordano i fatti del 2017. E le ONG annunciano decine di morti a seguito della repressione dei chavisti. Il tutto rientra nel copione del colpo di stato da piazza, già riuscito bene altrove.
E l’Italia? Beh a occhio e croce non dovrebbe riconoscere questo presidente auto proclamato. Anche perché basta avere un po’ di buon senso per capire che così facendo si favorisce una guerra civile.
Intanto gli USA stanno già inviando a Juan Guaido 20 milioni di dollari. Una notizia interessante. La domanda che ci si pone è come faranno a farglieli arrivare? Per bonifico bancario? Impossibile. Con una valigetta che ha superato la dogana? Non si può! Con un pacco lanciato dall’aria da un aereo? Chissà! L’importante comunque è che si parli di soldi.
Maduro ha rotto le relazioni diplomatiche con gli Stati Uniti, ha dato 72 ore di tempo perché il corpo diplomatico USA abbandoni il territorio e ha richiamato il suo di stanza negli USA.
Trump ha ordinato ai suoi di non andare via.
Quando Maduro li obbligherà ad abbandonare il paese avremo finalmente un casus belli alla romana (dell’antica Roma).
Questa situazione caotica e pericolosa ci tocca abbastanza da vicino. In fondo distiamo un tiro di schioppo dalle coste venezuelane. Speriamo che Dio ce la mandi buona!
Per la guerra civile non c’è spazio, l’esercito venezuelano è rimasto al fianco di Maduro e non c’è tempo per organizzare una guerriglia. Neanche un’invasione del gendarme internazionale USA sembra proponibile. I russi hanno iniziato già a lanciare avvertimenti.
Sedici paesi del continente americano hanno riconosciuto il presidente nominato dal congresso Guaido. Al "La" degli Stati Uniti si sono prontamente adeguati. Il direttore d’orchestra non scherza e le sue sanzioni bacchettano chi stona.
Nel resto del mondo le reazioni non sono state così immediate. A chi verrebbe in mente di riconoscere un presidente mentre un altro è in carica?
Tra quelli che sono rimasti al fianco di Maduro c’è anche Erdogan. Speriamo che il venezuelano non segua l’esempio del turco. A quanto pare non ne è intenzionato perché altrimenti Guaido non sarebbe a piedi libero proclamando la sua presidenza. Questo è poco ma sicuro!
Intanto la CNN pubblica video con una marea di gente sulle strade che ricordano i fatti del 2017. E le ONG annunciano decine di morti a seguito della repressione dei chavisti. Il tutto rientra nel copione del colpo di stato da piazza, già riuscito bene altrove.
E l’Italia? Beh a occhio e croce non dovrebbe riconoscere questo presidente auto proclamato. Anche perché basta avere un po’ di buon senso per capire che così facendo si favorisce una guerra civile.
Intanto gli USA stanno già inviando a Juan Guaido 20 milioni di dollari. Una notizia interessante. La domanda che ci si pone è come faranno a farglieli arrivare? Per bonifico bancario? Impossibile. Con una valigetta che ha superato la dogana? Non si può! Con un pacco lanciato dall’aria da un aereo? Chissà! L’importante comunque è che si parli di soldi.
Maduro ha rotto le relazioni diplomatiche con gli Stati Uniti, ha dato 72 ore di tempo perché il corpo diplomatico USA abbandoni il territorio e ha richiamato il suo di stanza negli USA.
Trump ha ordinato ai suoi di non andare via.
Quando Maduro li obbligherà ad abbandonare il paese avremo finalmente un casus belli alla romana (dell’antica Roma).
Questa situazione caotica e pericolosa ci tocca abbastanza da vicino. In fondo distiamo un tiro di schioppo dalle coste venezuelane. Speriamo che Dio ce la mandi buona!