Si parla sempre più spesso
di nuova riforma costituzionale in vista delle elezioni del 2020. Questa
ennesima riforma consentirebbe a Danilo Medina di aspirare a un terzo mandato.
Le manovre per ottenere le maggioranze necessarie sono già in atto e tanti
parlamentari sembrano disposti a votare anche contro la posizione del loro
partito. Si saprà di certo cosa intende fare l’attuale presidente nel prossimo
mese di marzo quando secondo sue dichiarazioni si pronuncerà al riguardo.
Intanto vediamo come stanno le cose con le modifiche costituzionali nella
Repubblica Dominicana, dove addirittura si festeggia ogni anno il 6 novembre il
giorno della Costituzione. Formalmente questa viene rispettata, di fatto
subisce spessissimo delle modifiche che la mettono sul piano di ogni altra
legge dello stato.
La Repubblica Dominicana
occupa il primo posto tra i paesi dell'America Latina con più riforme
costituzionali, a partire dalla sua indipendenza nel 1844, quando venne
approvata la prima costituzione.
Uno studio comparativo dimostra che la Repubblica Dominicana ha approvato 39 riforme costituzionali e che, a questo riguardo, occupa il primo posto tra i paesi latinoamericani, seguita dal Venezuela con 26, e da Haiti con 24.
Questo studio indica che nella Repubblica Dominicana la costituzione è stata modificata in media ogni 4,1 anni.
La classifica in funzione del numero delle riforme prosegue con Ecuador, che ne ha avuto 20; Bolivia, 16; El Salvador e Honduras, 14 ciascuno; Perù,12; Cile e Colombia, 10 ciascuno; Guatemala e Costa Rica, 9; Uruguay, Brasile e Messico, 7 ciascuno; Paraguay e Argentina, 6, e Panama, 4.
Lo studio precisa che in base all'analisi del Forum mondiale (FEM), si verifica di solito che quanto maggiore è il numero delle riforme costituzionali, più alta è la correlazione con indicatori di instabilità politica ed economica di una nazione.
Riforme recenti
Negli ultimi sette anni, la costituzione dominicana è stata riformata due volte. La più recente ha avuto luogo il 12 giugno del 2015 per ristabilire la rielezione presidenziale, consentendo la ricandidatura dell'attuale presidente Danilo Medina. È stato modificato soltanto l'articolo 124 della costituzione, che vietava la rielezione presidenziale, il che ha provocato la reazione negativa da parte di numerosi settori del paese.
Riforma del 2010
La più ampia riforma è quella del 2010, che include un elenco di diritti fondamentali e meccanismi per la tutela degli stessi. Quella costituzione, approvata il 26 gennaio di quell'anno, creò nuove giurisdizioni e due alte corti: la corte costituzionale e la suprema corte elettorale, oltre all'inclusione nella costituzione del Defensor del Pueblo (letteralmente "difensore del popolo").
La Costituzione del 2010 vietò la rielezione presidenziale, che era stata ripristinata nel 2002 per consentire all'allora presidente, Hipolito Mejia, di ricandidarsi alle elezioni del 2004, vinte però da Leonel Fernandez.
Uno studio comparativo dimostra che la Repubblica Dominicana ha approvato 39 riforme costituzionali e che, a questo riguardo, occupa il primo posto tra i paesi latinoamericani, seguita dal Venezuela con 26, e da Haiti con 24.
Questo studio indica che nella Repubblica Dominicana la costituzione è stata modificata in media ogni 4,1 anni.
La classifica in funzione del numero delle riforme prosegue con Ecuador, che ne ha avuto 20; Bolivia, 16; El Salvador e Honduras, 14 ciascuno; Perù,12; Cile e Colombia, 10 ciascuno; Guatemala e Costa Rica, 9; Uruguay, Brasile e Messico, 7 ciascuno; Paraguay e Argentina, 6, e Panama, 4.
Lo studio precisa che in base all'analisi del Forum mondiale (FEM), si verifica di solito che quanto maggiore è il numero delle riforme costituzionali, più alta è la correlazione con indicatori di instabilità politica ed economica di una nazione.
Riforme recenti
Negli ultimi sette anni, la costituzione dominicana è stata riformata due volte. La più recente ha avuto luogo il 12 giugno del 2015 per ristabilire la rielezione presidenziale, consentendo la ricandidatura dell'attuale presidente Danilo Medina. È stato modificato soltanto l'articolo 124 della costituzione, che vietava la rielezione presidenziale, il che ha provocato la reazione negativa da parte di numerosi settori del paese.
Riforma del 2010
La più ampia riforma è quella del 2010, che include un elenco di diritti fondamentali e meccanismi per la tutela degli stessi. Quella costituzione, approvata il 26 gennaio di quell'anno, creò nuove giurisdizioni e due alte corti: la corte costituzionale e la suprema corte elettorale, oltre all'inclusione nella costituzione del Defensor del Pueblo (letteralmente "difensore del popolo").
La Costituzione del 2010 vietò la rielezione presidenziale, che era stata ripristinata nel 2002 per consentire all'allora presidente, Hipolito Mejia, di ricandidarsi alle elezioni del 2004, vinte però da Leonel Fernandez.