Facendo il riepilogo della settimana, la notizia più
saliente è stata l’omicidio di un colonnello della DNCD a Bani in un “punto
droga” da parte presumibilmente dei gestori di questa diffusa e illegale
attività del narcotraffico con fuga contestuale e abbandono sul posto del
collega da parte di due alti funzionari della stessa istituzione.
Un senatore della Repubblica Dominicana ha sostenuto
in un’intervista televisiva che il colonnello in questione è stato “venduto”,
tradito quindi, dagli altri ufficiali che erano insieme a lui e che sono
attualmente sotto arresto. Rivela inoltre che nella città di Bani ci sono 40
punti droga e che tutti pagano mazzette alla DNCD. Il punto in questione dove è
stato commesso l’omicidio pagherebbe secondo il senatore 30.000 pesos
settimanali consegnati in una busta con all’interno altre quattro buste.
Insomma i dettagli non sono mancati nell’intervista del parlamentare ed
evidentemente queste cose sono a conoscenza di coloro che contano e che
potrebbero porre rimedio a una situazione del genere. E se non lo fanno ci sarà
pure un motivo.
Ma allora quanti sono i punti droga nella Repubblica
Dominicana? Tantissimi e rappresentano una fetta invisibile ma consistente del
PIL reale del paese.
Ogni settimana si scoprono tonnellate di droga che
cercano di essere introdotte da qualche parte: Haina, Caucedo, San Pedro,
aeroporti vari. Queste talvolta spariscono misteriosamente, spesso vengono
bruciate o almeno questo è quello che si dice.
Sapete se vi sono punti droga vicino a casa vostra? Beh
in ogni caso anche se non ne siete al corrente sicuramente ce ne sono.
Comunque, acqua in bocca! O ve la sentite di
denunciare il tutto? Sarebbe troppo rischioso!
Si tratta pur sempre di un paese dove la vita vale
poco nel senso che con poche migliaia di pesos è possibile ingaggiare un
sicario.
Del resto non si sa mai da quale parte si trovano i
buoni e da quale i cattivi.
Un consiglio allora: ognuno si faccia gli affari
suoi. Omertà? Se la vogliamo chiamare così lo possiamo anche fare. Comunque
sarebbe più giusto parlare di istinto di sopravvivenza e di inutilità di gesti
eroici in un ambiente marcio fino all’osso.