A Boca Chica
secondo quanto riferisce Ivo Bellaccini, membro attivo della nostra comunità
non esiste solo il problema della spazzatura e dei camerieri della spiaggia,
detti figones o buscones, che continuano a spennare i turisti che si fidano di
loro.
Ad avviso
del connazionale che risiede da vent’anni a Boca Chica il problema più
importante sarebbe l’inefficienza della polizia nazionale e della politur. La
gente non si recherebbe più nei commissariati a denunciare i furti a meno che
questi non riguardino cose importanti come i passaporti, le carte di credito
ecc.
Alcuni
giorni fa, sempre secondo il Bellaccini, dei cittadini italiani si sono rivolti
negli uffici alla polizia nazionale per denunciare dei furti, ma il tutto si è
concluso con un nulla di fatto. Sarebbero mancati i soldi per la benzina.
A quanto
sopra Ivo Bellaccini aggiunge che gli italiani che hanno scelto di risiedere a
Boca Chica attualmente non sono tutelati. Non c’è un console onorario che in
qualche modo possa rendersi di aiuto.
Nella città
balneare vivono oltre 400 italiani iscritti AIRE e tanti altri che, pur essendo
proprietari di immobili, non si sono mai rivolti all’ambasciata. Ricordiamo che
la proporzione tra iscritti AIRE e cittadini italiani effettivamente residenti
è di uno a cinque nel territorio nazionale per cui se 400 sono gli iscritti
AIRE la comunità residente deve stimarsi in almeno 2.000 persone, di cui la
stragrande maggioranza è proprietaria di immobili.
Bellaccini ha
menzionato inoltre nel suo post la tragica morte di Fernando Ranni avvenuta nei
primi giorni di marzo del 2017 nel suo appartamento.
Secondo la
polizia il Nardi, che è stato trovato impiccato con la cinghia dei suoi
pantaloni agganciata al pomello di una porta avrebbe commesso suicidio.
Una
situazione di insicurezza che si lamenta a livello nazionale e una tendenza a “migliorare”
le statistiche con delle chiusure sbrigative dei casi definendoli come “suicidio”,
“incidente” o “morte naturale” e non solo a Boca Chica.
Al caso di
Fernando Ranni, si dovrebbe aggiungere quello dello svizzero francese Sebastien
Preisig operatore turistico e bloggista 45enne, trovato morto a casa sua in
mezzo a una pozzanghera di sangue con segni di violenza, così è stato scritto
nel rapporto della polizia successivamente cancellato, e con un tavolino di
plastica che gli copriva la faccia. Il caso è stato chiuso come morte naturale,
infarto.
Sembra che
la delinquenza a Boca Chica si combatta alterando le statistiche e chiudendo i
casi frettolosamente senza indagare più di tanto. L’importante è che i casi di
omicidio diminuiscano! Anche i furti subiscono un calo apparente vista la
desistenza alla presentazione di denunce ritenute inutili da parte delle
vittime.
Tutto è bene
quel che finisce bene!