Javier Zanetti, un nome che per gli amanti del
calcio vuol dire tanto. Se lo sport più seguito del mondo deve insegnare qualcosa
di positivo ai bambini, pochi calciatori importanti possono reggere il suo
confronto come sicuro esempio a tal fine.
Un fuoriclasse dentro e fuori dal campo. Eroe della “tripletta”
dell’Inter, non ha mai cambiato casacca, dal 1995 ai giorni d’oggi non più
giocatore da qualche anno, nemmeno quando nel 2001 il Real Madrid gli fece un’offerta
da capogiro. Si ritiene italiano, è un oriundo, anche se per i suoi antenati italiani
nativi bisogna risalire alla terza generazione. Vive a Cernobbio da vent’anni
sulla riva del Lago di Como. Ha tre figli.
Lui e sua moglie gestiscono dal 2001 una fondazione
che ha come nome il suo nomignolo da giocatore: Pupi. Questa si rivolge ai
bambini meno abbienti della Repubblica Argentina. In un primo tempo l’area di
intervento era limitata a una piccola cittadina. Ora però dopo diciotto anni l’iniziativa
si sta espandendo.
Di recente è stato nominato ambasciatore della
Fondazione Pupi, Marcelo Carrara, di Mar del Plata.
Cosa c’entra con noi questo omone delle pampas? È
uno dei due membri del CGIE ai quali è stata affidata la rappresentanza della
Repubblica Dominicana.
Classe 1981, cattolico praticante, personaggio di rilievo nel Festival del
cinema di Mar Del Plata che si tiene ogni anno a novembre e che è il più
importante di Latinoamerica. La sua somiglianza con Bud Spencer è abbastanza
evidente e come l’attore napoletano ha anche lui “un cuore grande così!”
Era presente nella riunione del CGIE che si è tenuta
negli scorsi mesi a Santo Domingo. Ha fatto visita anche alla Cattedrale dove
ha assistito insieme ai suoi colleghi a una messa.
Marcelo Carrara è un punto di riferimento per la
nostra comunità in quanto ci rappresenta nel CGIE, trevigiano da parte del
padre e molisano da parte di sua madre. Un oriundo italianissimo come il grande
“Pupi” Zanetti.