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martedì 6 marzo 2018

Analisi del voto della Repubblica Dominicana. Siamo tra i primi per “afflusso alle urne” e per schede nulle!




Nel trambusto del centro polifunzionale di Castelnuovo di Porto tra ingorghi stradali, svenimenti di scrutatori, diserzioni dei più giovani che a gambe levate hanno abbandonato il gigantesco e freddo “pentagono”, pensavamo di aver smarrito una comunicazione. Invece no.
E meno male perché in base a questa possiamo esaminare il voto espresso dai nostri connazionali della Repubblica Dominicana.
Dà nell’occhio il dato degli aventi diritto al voto per la Camera 5296, di cui hanno votato 2373 (48,8 %) con 572 schede nulle di cui 79 bianche. Voti validi 1801.
Una partecipazione al voto record si sostiene, ma a ben vedere nel 2013 a fronte di 3998 aventi diritto al voto hanno votato 1805. Non conosciamo il numero di schede nulle, ma aggiungendoci un valore medio, quello più usuale del 13%, la partecipazione al voto risultante sarebbe pari a circa il 40%. Per cui non si va tanto lontano e poi i voti effettivi sono stati addirittura di più: 1805 contro 1801.
Lo stesso si può dire sulle elezioni del 2008 in cui sono stati espressi per la camera ben 1228 voti validi in presenza di un numero di aventi diritto al voto proporzionalmente inferiore per cui anche in questo caso c’è stata con ogni probabilità la stessa percentuale di partecipazione che si attesta da noi sempre su circa il 40%.

Voti nulli
Stessa percentuale di voti nulli per la camera e per il senato: 24%. In sensibile aumento rispetto alle elezioni precedenti. Si può stimare che rispetto alla media delle altre sedi, che è di circa il 13%, sono andati persi circa 200 voti per entrambi i rami del parlamento. Più o meno una cifra pari all’incremento dei votanti. Si può pensare quindi in particolare a tutta una categoria di connazionali che per la prima volta hanno partecipato alle elezioni senza avere una minima idea della procedura di voto e senza essere in grado di farsi guidare attraverso le istruzioni.
Pensiamo agli oriundi, ma anche a tutti quelli a cui il fattorino ha messo fretta e che hanno dimenticato qualcosa, non hanno completato bene la procedura.
Nella nostra comunità c’è stato un grande fermento elettorale, ma evidentemente è stato trascurato un aspetto importante e cioè la diffusione a tappeto delle istruzioni per l’esercizio del voto. La prossima volta se continuerà questo sistema obbrobrioso di voto per corrispondenza sapremo correre ai ripari. Innanzitutto la campagna elettorale deve farsi di più utilizzando lo spagnolo e si deve fare maggior ricorso ai media locali. Questo ovviamente se si vuole elevare la partecipazione dei membri della comunità italiana che non conoscono sufficientemente l’italiano.

Analisi dei risultati e confronto con le elezioni del 2013 e del 2008

CAMERA
2018
Voti

2013


2008


MAIE
794
44,08






Coal. CD
418
23,20
PDL
387
27,54

854
64,64



Monti
353
25,12



M5S
289
16,04

308
21,92



PD
180
  9,99

326
23,20

323

+Europa
  59
  3,27






Repubbl.
  20
  1,10
Insieme
27
 1,92



LeU
  17
  0,94






Lorenzin
  12
  0,66






Free flights
  12
  0.66









Fermare
 4
 0,28









UDC
83
 6,28






Destra
61
 4,61








SENATO
2018
Voti
%
2013
Voti
%
2008
Voti
%
MAIE
590
37,43






Coal. CD
434
27,53
PdL
191
31,93

723
58,87



Monti
114
19,06



M5S
280
17,76

119
19,89



PD
186
11,80

167
27,92

294
23,94
+Europa
  52
  1,45









Insieme
7
 1,17



Lorenzin
  11
  0,69












UDC
71
 5,78






Destra
140
 11,4


La comunità ha protestato con il suo voto principalmente per l’umiliazione dell’incredibile chiusura della nostra ambasciata e per i disagi che ancora è costretta a subire a fronte di servizi consolari non ancora normalizzatisi.
 Ha anche accolto positivamente la candidatura di Angelo Viro, che ha ottenuto 626 preferenze nella Repubblica Dominicana e 1955 in tutta la ripartizione America Settentrionale.
Il MAIE è diventato così da noi il primo partito. Ma nulla si crea è nulla si distrugge. Da dove provengono i voti del MAIE che compare sulla scena per la prima volta nella nostra storia, collocandosi come primo partito?
C’è da dire, osservando i risultati delle due elezioni precedenti, che la Repubblica Dominicana è una roccaforte del Centro Destra. E il MAIE è da lì che ha attinto per ottenere una buona parte dei suoi voti.
Inoltre confrontando le cifre del senato e della camera si desume che almeno un centinaio dei voti in più ottenuti dal MAIE per la camera provengono da elettori del Centro Destra che hanno diversificato il loro voto per favorire il candidato locale Angelo Viro.
Anche il PD involontariamente e a seguito della infelice gestione si è ridimensionato, favorendo il risultato del MAIE.
Per il M5S c’è un discorso diverso da fare. Si attesta come terzo partito scavalcando il PD, ma con qualche voto in meno rispetto al 2013. L’eventuale appoggio al candidato locale da parte del M5S consistente nella diversificazione del voto tra camera e senato non dovrebbe superare la ventina. Troppo fumo e niente arrosto!
Gioco facile per la coalizione di destra: senza grande impegno ha ottenuto un ottimo risultato. In definitiva nella Repubblica Dominicana c’è uno zoccolo duro di Berlusconiani e simpatizzanti di centro destra.
L’on. Fucsia Nissoli è riuscita a portarsi via 58 voti, qualcosa in meno rispetto ai circa 70 del 2013 senza fare grande fatica. Francesca Alderisi, neo eletta al senato e con tanti ammiratori nella R. Dominicana ha raccolto 78 voti.