Non ci vuole molto per capire che l’esito delle
recenti elezioni non consentirà mai di formare un governo. Del resto questa
situazione di stallo non è casuale. È stata progettata accuratamente nei minimi
dettagli nella legge elettorale Rosatellum approvata nella legislatura precedente.
Pensare che queste elezioni possano esprimere una
maggioranza è eccessivo perché se così fosse ci sarebbe un ritorno alla
democrazia e sono almeno 5 anni che questa in Italia non esiste più. Governano
figure non note all’elettorato e si governa a suon di voti di fiducia. Lo
scioglimento delle camere e il ritorno alle elezioni è un efficacissimo spauracchio
per i nostri legislatori che “c’hanno famiglia” e che ambiscono ad acquisire il
vitalizio. Viene da pensare che siamo caduti molto in basso, che siamo alla
frutta e senza più speranza!
Per quel che riguarda il premier c’è sempre il
saputello di turno che salta fuori dicendo che da nessuna parte c’è scritto nella
costituzione che il popolo elegge il premier. Certo, ma evidentemente il fatto
che non sia premier una persona a tal fine voluta dal popolo, perché ogni
partito presenta un candidato a premier in sede di elezioni, è un’anomalia, una
forzatura non accettabile perché preludio di una dittatura.
Anche questa legislatura si profila immutata come
quella precedente. Una specie di governo tecnico soft, tipo ci teniamo
Gentiloni, facciamo un rimpasto e per il bene dell’Italia ci compromettiamo a
sostenerlo per tutti i cinque anni. Una stabilità garantita, nel senso che
tutto continuerà a peggiorare, un governo ben visto dalla Ue, dalla Merkel, da
Soros e dalle banche.
Il M5S non ha i numeri per governare e viste le
condizioni che pone, riduzioni di remunerazioni ai parlamentari ed eliminazione
del vitalizio, le possibilità che trovi degli alleati sono remote. Di Maio non
riceverà l’incarico di governo da parte del Presidente. Questo è abbastanza
scontato. Probabilmente non lo riceverà nemmeno Salvini. Tempo sprecato
comunque. Si partirà con una situazione di compromesso. Un governo da
appoggiare per il bene dell’Italia, lo appoggeranno la destra e la sinistra. E
una volta avviato non si fermerà più. Si farà tutti i cinque anni di fila a
suon di voti di fiducia. Lo scioglimento delle camere e il ritorno alle urne
non lo vorrà mai nessun parlamentare, non importa che l’Italia vada a picco…
Nuova legislatura vecchio copione. Alla Farnesina
resteranno le stesse facce, se si esclude quella di Alfano. Per il resto non
cambierà nulla e si continuerà a ridurre all’osso la rete diplomatica e a
elargire somme cospicue e generose ai paesi più corrotti del mondo.
Del resto un cambiamento nel senso democratico
significherebbe un ritorno alla democrazia. Un traguardo così ambizioso non lo
si ottiene con il voto, ma con le proteste e queste in Italia prosperano solo
se finanziate dalle ONG di Soros.
Il reddito di cittadinanza ovvero la speranza di
tanti, non è che sia stata una promessa fasulla del M5S. Semmai non è sincera
perché al M5S hanno sempre saputo che non avrebbero governato. Comunque per il
reddito di cittadinanza non dico che ci vorrebbe una moneta nazionale perché
sarebbe troppo chiedere, ma quanto meno il controllo della Banca d’Italia o
Bankitalia Spa, dove vanno a finire via BCE decine di miliardi ogni anno e sono
soldi del popolo italiano che derivano dalla creazione di moneta. E allora sì
che un reddito di cittadinanza avrebbe senso, aiuterebbe le famiglie in
difficoltà, stimolerebbe il consumo, la ripresa economica ecc. Le banche però non
si toccano, soprattutto la Banca d’Italia.
Questi populisti dell’ultima ora inclusi anche i
leghisti sono tali in quanto la base si è ribellata ai partiti tradizionali ed
è speranzosa di un cambiamento. E se alla base c’è un grande fermento
democratico ai vertici tutto cambia, ci sono gli inciuci, i condizionamenti che
poi vengono imposti come necessari, ma che altro non sono che gli ordini dei
padroni di sempre. Perché tanti sono i partiti, ma i padroni sono sempre gli
stessi.
Se si vorranno cambiamenti bisognerà uscire per le
strade. Altrimenti avremo la solita stabilità, quella che piace ai media, all’Ue,
a Soros, alla Merkel, alle banche e che ci continuerà a trascinare dritto nel
baratro.