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sabato 17 marzo 2018

Rielezione sì, rielezione no… Va avanti lo spoglio della solita margherita|





La costituzione per noi italiani è un complesso di norme di riferimento modificabile in via eccezionale e con larghissime maggioranze e laboriose procedure. Nella Repubblica Dominicana non è così. Tant’e che questa ha subito fin dall'anno della sua prima approvazione nel 1844 ben 39 modifiche. Le riforme più recenti si sono verificate nel 1994, nel 2002, nel 2010 e nel 2015. Il tema principale sul quale queste riforme hanno inciso è sempre stato la possibilità di rielezione del presidente in carica.
La rielezione era un tema controverso prima della citata modifica del 1994. Il partito riformista PRSC era rielezionista per antonomasia ed era stato più volte denunciato anche a livello internazionale per brogli. Avendo nel 1994 il PRD, il suo grande avversario di sempre, ottenuto l'abolizione definitiva della rielezione, c’è stata una gran festa. Una volta però giunto al potere nella persona di Hipólito Mejía questo stesso partito ha proposto e ottenuto il ripristino della rielezione: il presidente eletto, analogamente agli Stati Uniti, avrebbe potuto farsi eleggere per un secondo mandato e poi mai più.
Tale riforma rimetteva in gioco Leonel Fernández che era stato presidente dal 1996 al 2000 e che non avrebbe potuto candidarsi mai più.
Fernández ha assunto la presidenza nel 2004 e poi è stato rieletto nel 2008. Di sua iniziativa la costituzione è stata modificata con una rielezione possibile a periodi alterni e indefinitamente.
Danilo Medina giunto alla presidenza nel 2012 riformava ancora la costituzione nel 2015 in modo da farsi rieleggere nel 2016.
Questa nuova riforma costituzionale, attualmente ancora vigente, prevede due periodi successivi e poi mai più, analogamente alla versione del 2002.
In un articolo transitorio di tale ultima riforma si esclude però per Danilo Medina la possibilità di un doppio mandato, che sarebbe poi in realtà il terzo. Ora invece se ne riparla…

Una nuova riforma costituzionale sembra poco probabile. Recentemente però c'è stata la richiesta alla Corte Costituzionale dell'esame dell'articolo transitorio della costituzione che prevede il divieto di ripresentarsi per un secondo periodo a Danilo Medina. Questo articolo, si afferma, sarebbe incostituzionale perché ad personam.
Si profilano grandi movimenti intorno a una nuova riforma costituzionale. La resistenza però contro questa iniziativa è decisa e non pare che possa avere vita facile.
Una buona parte del partito di governo con l'ex tre volte presidente Leonel Fernández a capo si sta schierando contro e anche il PRM il primo partito in assoluto per numero di elettori è pronto a riversarsi per le strade al primo cenno concreto di riforma in seno al parlamento.
Poi c'è la Marcia Verde della protesta anticorruzione che non solo non è d'accordo con la rielezione, ma propone addirittura l'impeachment dell'attuale presidente.
Chi pensa però che il tema della rielezione sia bandito dal tavolo politico e che non se ne riparlerà più sbaglia.
Le cose non stanno così, le velleità di continuazione nel potere sono forti e convinte e poi come ben si sa il potere logora chi non ce l'ha.