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giovedì 29 marzo 2018

Assalto ai posti di vaccinazione contro la difterite, tumulti e proteste nei centri sanitari



Il direttore del Programma Ampliato di Immunizzazione Zacarías Garib ha invitato la popolazione a mantenere la calma in quanto non sarebbe necessaria una vaccinazione urgente perché il paese non si trova in una grave situazione epidemiologica e la difterite non è una malattia che si contagia a distanza.
Comunque la diffusione della notizia ha allarmato la popolazione e la reazione è stata immediata con centinaia di migliaia di persone che si sono riversate nei centri di vaccinazione. Le dosi scarseggiano e i centri si apprestano a chiudere alle 4:00 del pomeriggio di oggi per le festività pasquali. Un bel pasticcio!
A fronte di tutto questo c’è un bambino deceduto e quattro persone tra cui una donna 24enne haitiana ricoverata ieri con probabili sintomi della malattia. Troppo poco per una reazione a livello nazionale di queste dimensioni.
Si attendono i risultati delle analisi di laboratorio che richiedono del tempo. Ciononostante sono state sottoposte a trattamento e vaccinazione le persone che hanno avuto contatti con i presunti malati.
Si intende per contatto l’aver dormito nella stessa casa durante le ultime cinque notti prima dell’inizio dei sintomi. Sono coinvolte anche le persone che si sono trovate a meno di un metro di distanza dal malato per oltre un’ora durante i cinque giorni precedenti l’inizio del manifestarsi dei sintomi.
La malattia è diffusa in Haiti e in Venezuela ed è caratterizzata da stato febbrile, malessere generale e la formazione di una membrana che blocca le vie respiratorie.
Nel Distretto Nazionale sarà possibile la vaccinazione nelle maternità La Altagracia e San Lorenzo de los Mina, nell’ospedale pediatrico Santo Socorro e nei centri di attenzione primaria (UNAP).