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martedì 20 marzo 2018

Inasprimento della politica migratoria nella Repubblica Dominicana Applicazione letterale della normativa sull’immigrazione dal mese di dicembre 2017



Ancora materiale sui respingimenti a seguito del comunicato dell’ambasciata di Francia. Ecco un riepilogo di un articolo di Sylvain Maufrais pubblicato il 10.03.18 su Las terrenas LIVE.com.
"Le autorità dominicane hanno inasprito la loro politica migratoria. La nuova situazione è passata inosservata lo scorso dicembre, ma sia a seguito dei respingimenti di passeggeri nelle dogane degli aeroporti che del comunicato dell’ambasciata di Francia del 7 marzo scorso, non c’è più spazio per dubbi.
Durante i passati 15 anni abbiamo assistito a una graduale chiusura della porta di ingresso ai nuovi arrivi e a un aumento sempre maggiore delle esigenze al momento della richiesta del permesso di residenza e, di recente, negli ultimi quattro anni, a una moltiplicazione dei documenti e requisiti da presentare per ottenere la residenza.
Se il piano migratorio esiste dal 2004 perché viene applicato soltanto oggi?
Effettivamente dopo tanti anni, diversi settori della società dominicana reclamano un freno all’immigrazione e una pianificazione seria della quantità di stranieri di cui il paese ha bisogno conformemente alla sua capacità di accoglienza.
Dal 1 gennaio 2018 quindi abbiamo potuto rilevare più volte la presenza delle autorità migratorie a Las Terrenas, controllando tutte le nazionalità senza eccezione.
Prima era possibile restare nel paese più di 30 giorni e superare così il termine stabilito nella carta di turismo senza altre conseguenze che quella di pagare un’ammenda all’uscita del paese, avendo la possibilità di ritornarci successivamente senza problemi. Ora non è più così.

Superato il periodo di 30 giorni si paga ancora l’ammenda all’uscita, ma si rischia di essere respinti dall’aeroporto al rientro successivo nel territorio dominicano con una semplice carta di turismo.
Il pagamento della tassa di uscita è una specie di ammenda per aver superato il termine di 30 giorni e non cancella la violazione. Ne consegue che la dogana può ritenere che sussistano gli estremi di una recidiva e può quindi rifiutare un nuovo ingresso.
È consigliabile quindi in caso di superamento del termine di trenta giorni previsto dalla carta di turismo, recarsi al consolato dominicano del paese di origine per ottenere un visto di residenza. Solo così si avrà la certezza di poter entrare nuovamente nella Repubblica Dominicana.
Non ci sono che due opzioni: essere turisti con un diritto di soggiorno massimo di trenta giorni o fare le gestioni necessarie per ottenere il permesso di residenza e continuare a beneficiare di tutti i diritti dei residenti con una durata di soggiorno illimitata.
Come in tutte le dogane del mondo questo funziona caso per caso. Si può usufruire di maglie larghe o venire impigliati in quelle strette.
Il rischio si è incrementato molto per le persone che vivono di fatto tutto l’anno nella Repubblica Dominicana senza documenti e a loro è fortemente sconsigliato di abbandonare il territorio e di farvi ritorno senza un visto di residenza ottenuto nel loro paese di origine."