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venerdì 16 marzo 2018

Pressioni sul peso. Poca disponibilità di dollari sul mercato



Continuano le limitazioni per l’acquisto di valuta estera sul mercato. Questa situazione ha originato delle difficoltà in alcuni settori produttivi per i pagamenti dei debiti in scadenza. Benché nelle ultime settimane il Banco Central abbia effettuato alcune iniezioni di dollari sul mercato in misura ridotta, la pressione non è cessata.
Le agenzie distributrici di veicoli figurano tra le imprese che più risentono di queste difficoltà di accesso al mercato cambiario.
Le banche vendono quantitativi massimi che difficilmente superano i 50.000 dollari e soltanto ai loro clienti.
Il mercato cambiario dominicano sta negoziando giornalmente cifre che oscillano tra i 90 e i 125 milioni di dollari che sono i livelli usuali di commercializzazione di valuta.
La quotazione del dollaro però si è incrementata a un ritmo più elevato rispetto a un anno fa, dal che si desume la presenza di pressioni sull’offerta cambiaria. Il tasso di deprezzamento del peso è arrivato al 3,98% negli ultimi 12 mesi, mentre un anno fa era del 3,32%.
Secondo fonti ben informate, ci sono settori generatori di valuta per l’economia che stanno trattenendo i dollari a scopo speculativo in attesa di una marcata svalutazione del peso.
Il piazzamento di titoli di stato denominati in dollari nel mercato finanziario internazionale da parte del governo lo scorso febbraio ha originato un aumento inusuale delle riserve valutarie internazionali che alla fine di detto mese ammontavano a 8.050 milioni di dollari. La disponibilità c’è, ma non vi si attinge.
All’origine delle menzionate speculazioni e della riluttanza del Banco Central a intervenire decisamente sull’offerta di dollari, c’è il pressoché sicuro aumento del corso del dollaro nei prossimi mesi a seguito del previsto rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve.
Anche per l’euro è in corso un processo di irrigidimento della politica monetaria che dovrebbe mantenere alto il suo corso durante tutto l’anno.