Recenti articoli pubblicati su questo blog hanno
sollevato rimostranze da parte di alcuni connazionali. E passo subito al loro
esame.
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omicidi in 26 mesi di membri delle forze dell’ordine per privarli delle loro
armi di ordinanza
Sicuramente questo è un dato allarmante. Rientra nella
tematica generale della criminalità. I delinquenti sono alla ricerca dei loro
attrezzi da lavoro e uccidono per questo. Evidentemente avere un’arma addosso
ed esibirla è un po’ come firmare la propria condanna a morte. Manca il dato
dei civili che sono stati ammazzati per lo stesso motivo. Sicuramente tanti.
Qualcuno sostiene che gli omicidi si verificano dappertutto, in Italia, in Europa,
negli Stati Uniti ecc., ed è vero, ma esiste un contesto che non va ignorato e
questo riguarda i dati statistici relativi agli omicidi ogni 100.000 abitanti.
In base a questo tasso di riferimento finire morti ammazzati nella Rep.
Dominicana è 30 volte più probabile che in Italia. Qui si verificano 25 omicidi
l'anno ogni 100.000 abitanti, in Italia invece ci fermiamo a meno di 1 omicidio
ogni 100.000 abitanti. E teniamo presente che investigazioni approssimative e
autopsie frettolose sono all’ordine del giorno come abbiamo potuto apprezzare
nei casi di Fernando Ranni e Alessandro Grandis.
È bene quindi che il connazionale conosca questo contesto statistico. La prudenza non è mai troppa. Qui si può
morire per una discussione su un parcheggio, per una birra negata a un balordo
e per tanti altri banalissimi motivi.
Linciaggi
Anche i linciaggi sono nell’occhio del ciclone.
Raccapricciante è soprattutto l’immagine del corpo di un presunto delinquente
che viene bruciato sulla strada. E la stampa dominicana sostiene che il
malcapitato sia stato addirittura arso vivo. Certi connazionali si sono indignati.
Comunque nei linciaggi di allarmante c’è semmai che in ogni angolo della strada
ci sia un team si fa per dire pronto a intervenire per torturare, vivisezionare
e magari bruciare vivo un altro essere umano e a divertirsi nel farlo. E ogni
riferimento all’evento criminale è puramente casuale. Non esistono accertamenti
di sorta. Basta una voce di allarme e la condanna a morte è definitiva. Anche
questo aspetto va tenuto presente, non si sa mai che un giorno un’accusa infamante
possa essere rivolta a qualcuno di noi, non dico di furto, ma di trafficanti di
organi, pedofilia ecc. avviando così il meccanismo del linciaggio. È già
successo.
Respingimenti
negli aeroporti, deportazioni, applicazioni contraddittorie delle leggi
migratorie
Secondo il rapporto del 2017 dell’"US News and World
Report" la Repubblica Dominicana è uno dei peggiori posti al mondo per
emigrare
La Repubblica Dominicana non favorisce l’immigrazione. Questo è un
dato ben noto. Tra gli 80 paesi a livello mondiale presi in considerazione la
RD occupa il 70esimo posto.
Nella prima posizione, secondo questa organizzazione si trova la Svezia,
seguita da Canada e Svizzera.
L’Italia è al 19esimo. Questo nonostante spenda fior di
quattrini per andare a prendere i migranti a casa loro e per ospitarli nel suo
territorio a corpo di re!
La posizione occupata dalla
Repubblica Dominicana è stata la 70esima. L'anno scorso invece si era
classificata 51esima. Un bel calo in un anno! Del resto dire che la Repubblica
Dominicana favorisce l'immigrazione sarebbe sicuramente fuori luogo. Sembra
infatti che non la voglia proprio. Il rilascio del visto di ingresso da
chiedere al consolato dominicano del paese di partenza oltre a essere
costosissimo è anche un terno al lotto.
Le leggi sull’immigrazione della Repubblica Dominicane lasciano
molto a desiderare, inoltre lo straniero anche se regolarmente residente, e non
importa quanto abbia investito nel Paese, può essere deportato da un momento
all'altro, con quanto ha addosso, senza andar tanto per il sottile con le
motivazioni, in forza dell'insindacabile giudizio di un pubblico ministero
qualunque.
Lo stesso può succedere nei
respingimenti agli aeroporti. Questi hanno destato allarme soprattutto per i
soggiorni precedenti superiori ai 30 o ai 60 giorni a seconda dell’interpretazione
della legge 285 04 e delle norme che regolano l’emissione della carta
turistica.
Negli Stati Uniti tanto per citare un esempio se si superano i 90
giorni consentiti ai turisti non si può più accedere al paese per i successivi
10 anni. E a nessuno importa se il turista ha delle proprietà o degli interessi
economici negli Stati Uniti.
Ci sono voci comunque di un riesame in atto della legge sull’immigrazione
da parte del potere legislativo. Vedremo se qualcosa cambierà in meglio,
soprattutto relativamente alla certezza del diritto perché lasciare tutto alla
completa discrezionalità del funzionario della dogana o dell’autorità di
accertamento del soggiorno regolare non è una soluzione ottimale.