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giovedì 15 marzo 2018

Voto nella Circoscrizione Estero e voglia di brogli post elezioni...




Il voto per corrispondenza in uso all’estero è stato sperimentato ormai quattro volte nelle elezioni politiche e i suoi difetti sono arcinoti. In relazione a questa modalità di voto ci sono state accuse di presunti brogli, ma non si è mai proceduto a cambiarla. Evidentemente si rischiava di cambiare in peggio!
L’unica modalità di voto che rappresenterebbe un sicuro miglioramento rispetto al voto per corrispondenza è il voto diretto con inserimento della scheda da parte dell’elettore nell’urna. Anche qui però ci sono dei pro e dei contro.
I brogli nel voto per corrispondenza ci possono anche essere ma non a livello industriale come sostiene l’ex deputato PD non eletto Fabio Porta al quale si affianca l’ex deputata anche lei non eletta Renata Bueno, entrambi di stanza in Brasile. E soffermandoci un attimo sull’ex onorevole Porta, c’è da dire che lancia delle accuse sicuramente irriflessive alle quali qualcuno potrebbe anche dar retta, non conoscendo magari la realtà del vastissimo territorio sudamericano dove risiedono circa un milione di elettori.
Renata Bueno e Fabio Porta

Porta parla di 20.000 voti nati dal nulla a favore dell’USEI e si pensa a chissà quale colossale corruzione degli uffici postali delle Pampas. Ma quanti sono gli uffici postali di una provincia che da sola è grande quanto l’Italia è il Benelux insieme? E tornando ai 20.000 voti, Porta dà a intendere che questi sono venuti fuori dal nulla. A ben vedere però non è così, perché il MAIE ha perso in queste elezioni rispetto a quelle del 2013, 33.000 voti. Che 20.000 di questi siano andati a finire all’USEI è semplicemente il risultato di una campagna elettorale ben riuscita da parte di quest’ultimo partito nei confronti del MAIE. Quindi non ci sono brogli! Porta ha tanta amarezza per aver perso le elezioni e non sa più dove sbattere la testa… Del resto tanto per dimostrare che dietro a questi 20.000 voti in più c’è anche del lavoro, possiamo dare una sbirciatina alla campagna elettorale dell’USEI, condotta in Argentina in particolare con grande abilità, ad esempio con concorsi a premio per viaggi in Italia. Nell’ultimo concorso a premio, poco prima delle elezioni, per due posti a Roma come “scrutatori” per una settimana spese tutte coperte, hanno partecipato 35.000 italo-argentini. 

L’USEI si muove bene tra la sua gente. Vedremo ora che ha due parlamentari cosa farà.
Per quel che riguarda le iene le loro, come sostiene la Farnesina, sono fake news. Si sono messi sulla strada sbagliata, si arrampicano sugli specchi, sbraitano, tutto per l’auditing, ma sono penosi e ignoranti che metà basta. Semmai hanno riscontrato soltanto che i tagliandi dei certificati elettorali talvolta vengono controllati a fine spoglio e non all’inizio come dovrebbe essere. Non cambia comunque granché se qualcuno vota due volte è passibile di una condanna penale. E poi non sono cifre rilevanti in grado di falsare un risultato elettorale.

Lo stesso dicasi per l’Australia dove è intervenuta Striscia la Notizia. Si obietta che i plichi possono essere estratti dalle cassette delle lettere. Sarà, ma in quei paesi anglosassoni mi pare che non ci sia tanto da scherzare e poi manca sempre la cifra significativa che non verrà mai raggiunta.
Per le anomalie della Germania stesso discorso che per quelle menzionate da Fabio Porta per il Sudamerica. La gente cambia candidati a seconda delle prospettive e a seconda di come questi conducono le loro campagne. E allora si deve dire ex on. Porta…ex on. Buono… non serve piagnucolare tanto. Senza di voi la baracca andrà comunque avanti. Questo è poco ma sicuro!