Il voto per corrispondenza in uso all’estero è stato
sperimentato ormai quattro volte nelle elezioni politiche e i suoi difetti sono
arcinoti. In relazione a questa modalità di voto ci sono state accuse di
presunti brogli, ma non si è mai proceduto a cambiarla. Evidentemente si
rischiava di cambiare in peggio!
L’unica modalità di voto che rappresenterebbe un
sicuro miglioramento rispetto al voto per corrispondenza è il voto diretto con
inserimento della scheda da parte dell’elettore nell’urna. Anche qui però ci
sono dei pro e dei contro.
I brogli nel voto per corrispondenza ci possono
anche essere ma non a livello industriale come sostiene l’ex deputato PD non
eletto Fabio Porta al quale si affianca l’ex deputata anche lei non eletta
Renata Bueno, entrambi di stanza in Brasile. E soffermandoci un attimo sull’ex onorevole
Porta, c’è da dire che lancia delle accuse sicuramente irriflessive alle quali
qualcuno potrebbe anche dar retta, non conoscendo magari la realtà del
vastissimo territorio sudamericano dove risiedono circa un milione di elettori.
Renata Bueno e Fabio Porta |
Porta parla di 20.000 voti nati dal nulla a favore
dell’USEI e si pensa a chissà quale colossale corruzione degli uffici postali
delle Pampas. Ma quanti sono gli uffici postali di una provincia che da sola è
grande quanto l’Italia è il Benelux insieme? E tornando ai 20.000 voti, Porta
dà a intendere che questi sono venuti fuori dal nulla. A ben vedere però non è
così, perché il MAIE ha perso in queste elezioni rispetto a quelle del 2013, 33.000
voti. Che 20.000 di questi siano andati a finire all’USEI è semplicemente il
risultato di una campagna elettorale ben riuscita da parte di quest’ultimo
partito nei confronti del MAIE. Quindi non ci sono brogli! Porta ha tanta
amarezza per aver perso le elezioni e non sa più dove sbattere la testa… Del
resto tanto per dimostrare che dietro a questi 20.000 voti in più c’è anche del
lavoro, possiamo dare una sbirciatina alla campagna elettorale dell’USEI, condotta
in Argentina in particolare con grande abilità, ad esempio con concorsi a
premio per viaggi in Italia. Nell’ultimo concorso a premio, poco prima delle
elezioni, per due posti a Roma come “scrutatori” per una settimana spese tutte
coperte, hanno partecipato 35.000 italo-argentini.
L’USEI si muove bene tra la sua gente. Vedremo ora che ha due parlamentari cosa farà.
L’USEI si muove bene tra la sua gente. Vedremo ora che ha due parlamentari cosa farà.
Per quel che riguarda le iene le loro, come sostiene
la Farnesina, sono fake news. Si sono messi sulla strada sbagliata, si
arrampicano sugli specchi, sbraitano, tutto per l’auditing, ma sono penosi e
ignoranti che metà basta. Semmai hanno riscontrato soltanto che i tagliandi dei
certificati elettorali talvolta vengono controllati a fine spoglio e non
all’inizio come dovrebbe essere. Non cambia comunque granché se qualcuno vota
due volte è passibile di una condanna penale. E poi non sono cifre rilevanti in grado di falsare un risultato elettorale.
Lo stesso dicasi per l’Australia dove è intervenuta Striscia
la Notizia. Si obietta che i plichi possono essere estratti dalle cassette
delle lettere. Sarà, ma in quei paesi anglosassoni mi pare che non ci sia tanto
da scherzare e poi manca sempre la cifra significativa che non verrà mai
raggiunta.
Per le anomalie della Germania stesso discorso che
per quelle menzionate da Fabio Porta per il Sudamerica. La gente cambia
candidati a seconda delle prospettive e a seconda di come questi conducono le
loro campagne. E allora si deve dire ex on. Porta…ex on. Buono… non serve
piagnucolare tanto. Senza di voi la baracca andrà comunque avanti. Questo è
poco ma sicuro!