A Pedernales è bastata una scintilla, un casus belli
qualunque per generare tumulti tra i cittadini di entrambe le nazionalità. Si è
reso quindi necessario l’intervento di truppe scelte dominicane. Ciononostante
c’è stata una fuga generale di haitiani residenti, alcuni anche stabiliti da
diversi anni nella cittadina di frontiera.
Il ministro degli affari esteri Miguel Vargas
sostiene che gli episodi di violenza sono isolati, ma viene smentito dai media.
Intanto il sindaco di Pedernales ha sospeso il famoso mercato binazionale a
cavallo della frontiera.
Alla richiesta di consegna alle autorità dominicane degli
accusati dell’omicidio della coppia di anziani, Haiti ha risposto che non
esiste un trattato di estradizione tra entrambi i Paesi. Alla base di questo
rifiuto ci sarebbe però la convinzione che gli accusati non siano gli autori
del feroce doppio omicidio.
Di fatto comunque nonostante entrambi i paesi si
spartiscano l’isola, l’unico trattato tra entrambi è stato sottoscritto in
materia di estradizione nel 1874 e non è più vigente. Uno strumento giuridico però
ci sarebbe: la convenzione di Uruguay sottoscritta nel dicembre del 1933 da 20
stati inclusi Haiti e la Repubblica Dominicana.
In questo trattato si stabilisce con chiarezza che ogni
stato firmatario è obbligato a consegnare a un altro stato firmatario che lo
richieda, le persone che si trovano nel suo territorio e che siano accusate della
commissione di delitti gravi o su cui penda una sentenza di condanna definitiva.
Il ricorso a questa convenzione è frequente,
L’ultimo caso che è salito alla ribalta dei media è quello del colonnello Jean
Cols Remeau, nell’anno 2000. Accusato di violazione dei diritti umani, questo
colonnello si era rifugiato nel territorio dominicano. É stato richiesto in
estradizione dalle autorità haitiane e il governo dominicano lo ha consegnato
sulla base della Convenzione di Uruguay.
L’atteggiamento di rifiuto dell’estradizione da
parte delle autorità haitiana non agevola una cessazione delle proteste,