Molti connazionali non riescono a raccapezzarsi.
Com’è possibile che tutto sia cambiato così radicalmente nel giro di pochissimo
tempo?
Si deve premettere che il cambio non è dovuto a
delle novità legislative, ma a un’interpretazione più letterale delle
disposizioni della legge 285-04. Una legge in vigore quindi dal 2004, ma che in gran
parte non veniva applicata dalle autorità migratorie. Da queste parti succede
più spesso di quanto si pensi.
Nel comunicato delle autorità migratorie del 10
marzo scorso si parla delle nazionalità dei soli deportati quindi persone già
soggiornanti nella Repubblica Dominicana senza lo status migratorio regolare. Si
distingue con precisione tra deportati, 7925, e respinti, più di 5000. Vengono
indicate però solo le nazionalità dei deportati: haitiani, venezuelani,
colombiani, cubani, honduregni, nigeriani, portoricani e cinesi.
Nella comunicazione generale relativa ai
respingimenti del 2017 in tutto 52.034 si parla delle seguenti nazioni: Albania,
Germania, Argentina, Armenia, Belgio, Brasile, Bulgaria, Canada, Cina, Colombia,
Cuba, Spagna, Stati Uniti, Francia, Grecia, Guyana, Haiti, India, Olanda, Iran,
Italia, Lituania, Messico, Panama, Perù, Portogallo, Portorico, Russia,
Sudafrica, Serbia, Taiwan, Trinidad e Tobago e Venezuela.
Come vediamo vi rientrano anche italiani, francesi, spagnoli,
tedeschi e olandesi.
Da quanto si apprende dal recente comunicato
dell’ambasciata francese locale i respinti di queste nazioni aumenteranno nel
corso del corrente anno a seguito dell’applicazione letterale della legge 285-04
da parte delle autorità migratorie dominicane relativamente al superamento dei
tempi di soggiorno turistici.
Un fulmine a ciel sereno, una sorpresa caraibica
alla quale molti connazionali non riescono a rassegnarsi. Ma come sostenevano i
nostri antenati: Dura lex sed lex (dura e la legge, ma è legge).
La legge prevede comunque che le persone che sono
coniugate con cittadini dominicani o che hanno vincoli familiari (paternità o
maternità) con gli stessi non possano essere deportate e quindi in questi casi
al fine di evitare il respingimento all’aeroporto sarebbe bene essere in grado
di dimostrare questa loro situazione.
L’ambasciata francese parla di tempi superiori ai 30
giorni. Si può ritenere che si tratti invece di 60 giorni come prevede la legge.
Comunque secondo l’esperienza diretta degli operatori esperti della nostra
comunità i tempi oltre i quali finora sono scattati i respingimenti
superano i sei mesi.
È chiaro che chi ha superato i 60 giorni di
soggiorno nel suo ultimo viaggio può darsi benissimo che non venga respinto all’aeroporto,
ma la certezza di questo non la potrà mai avere. Non è comunque che gli sia
precluso l’accesso al paese, semplicemente deve munirsi di un visto presso un
consolato dominicano del paese di origine che gli consenta di chiedere la
residenza una volta giunto nel paese. Un’alternativa costosa e per niente facile!