Non è da molto che se ne parla. Si tratta di un vero
fulmine a ciel sereno. Respingimenti ci sono sempre stati per i motivi più
svariati secondo i criteri precisati nell’apposito articolo della legge 285 04.
Come tanti hanno rilevato, il respingimento per il
superamento dei limiti del periodo di soggiorno consentito non solo è una
novità, ma non è nemmeno previsto dalla legge. Nell’interpretazione di questa
misura brancoliamo nel buio più assoluto e per di più esiste un solo resoconto
diretto pubblicato su un gruppo di Facebook di autostoppisti francesi con l’avallo
di una promotrice turistica nota a Las Terrenas. Peraltro la persona respinta,
di nazionalità francese, non proveniva dalla Francia, ma dal Messico.
Se però non ci sono testimonianze dirette e non ci sono nemmeno riferimenti giuridici che lo giustifichino, siamo in presenza di elementi molto concreti che confermano questo nuovo atteggiamento delle
autorità migratorie. In particolare c’è un comunicato diramato dall'ambasciata francese a seguito della visita di una sua delegazione agli uffici di Migración per motivi informativi al riguardo. E si suppone che se l'ambasciata francese ha sentito il bisogno di avere delle delucidazioni dirette ci siano delle buone ragioni. Ecco il testo del comunicato:
"Le
autorità dominicane hanno inasprito la loro politica migratoria. La nuova
situazione è passata inosservata lo scorso dicembre, ma sia a seguito dei
respingimenti di passeggeri nelle dogane degli aeroporti che del comunicato
dell’ambasciata di Francia del 7 marzo scorso, non c’è più spazio per dubbi.
Durante i
passati 15 anni abbiamo assistito a una graduale chiusura della porta di
ingresso ai nuovi arrivi e a un aumento sempre maggiore delle esigenze al
momento della richiesta del permesso di residenza e, di recente, negli ultimi
quattro anni, a una moltiplicazione dei documenti e requisiti da presentare per
ottenere la residenza.
Se il piano
migratorio esiste dal 2004 perché viene applicato soltanto oggi?
Effettivamente
dopo tanti anni, diversi settori della società dominicana reclamano un freno
all’immigrazione e una pianificazione seria della quantità di stranieri di cui
il paese ha bisogno conformemente alla sua capacità di accoglienza.
Dal 1
gennaio 2018 quindi abbiamo potuto rilevare più volte la presenza delle
autorità migratorie a Las Terrenas, controllando tutte le nazionalità senza
eccezione.
Prima era
possibile restare nel paese più di 30 giorni e superare così il termine
stabilito nella carta di turismo senza altre conseguenze che quella di pagare
un’ammenda all’uscita del paese, avendo la possibilità di ritornarci
successivamente senza problemi. Ora non è più così.Superato il periodo di 30
giorni si paga ancora l’ammenda all’uscita, ma si rischia di essere respinti
dall’aeroporto al rientro successivo nel territorio dominicano con una semplice
carta di turismo.
Il pagamento
della tassa di uscita è una specie di ammenda per aver superato il termine di
30 giorni e non cancella la violazione. Ne consegue che la dogana può ritenere
che sussistano gli estremi di una recidiva e può quindi rifiutare un nuovo
ingresso.
È
consigliabile quindi in caso di superamento del termine di trenta giorni
previsto dalla carta di turismo, recarsi al consolato dominicano del paese di
origine per ottenere un visto di residenza. Solo così si avrà la certezza di
poter entrare nuovamente nella Repubblica Dominicana.
Non ci sono
che due opzioni: essere turisti con un diritto di soggiorno massimo di trenta
giorni o fare le gestioni necessarie per ottenere il permesso di residenza e
continuare a beneficiare di tutti i diritti dei residenti con una durata di
soggiorno illimitata.
Come in
tutte le dogane del mondo questo funziona caso per caso. Si può usufruire di
maglie larghe o venire impigliati in quelle strette.
Il rischio
si è incrementato molto per le persone che vivono di fatto tutto l’anno nella
Repubblica Dominicana senza documenti e a loro è fortemente sconsigliato di
abbandonare il territorio e di farvi ritorno senza un visto di residenza
ottenuto nel loro paese di origine."
Ci sono inoltre delle comunicazioni diramate da consolati
dominicani che confermano il tutto.
Non penso quindi che per il fatto di aver tradotto
dal francese questo comunicato e aver fatto notare che anche la stampa tedesca
della Repubblica Dominicana ne parla, ci si renda colpevoli di terrorismo
psicologico.
Anche la nostra ambasciata si sta adoperando per
avere delle risposte che però devono pervenire
direttamente dalle autorità migratorie e devono smentire o confermare il
contenuto della comunicazione dell’ambasciata francese.