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giovedì 29 marzo 2018

Respingimenti agli aeroporti dovuti al superamento del periodo di soggiorno in un viaggio precedente e terrorismo psicologico



Non è da molto che se ne parla. Si tratta di un vero fulmine a ciel sereno. Respingimenti ci sono sempre stati per i motivi più svariati secondo i criteri precisati nell’apposito articolo della legge 285 04.
Come tanti hanno rilevato, il respingimento per il superamento dei limiti del periodo di soggiorno consentito non solo è una novità, ma non è nemmeno previsto dalla legge. Nell’interpretazione di questa misura brancoliamo nel buio più assoluto e per di più esiste un solo resoconto diretto pubblicato su un gruppo di Facebook di autostoppisti francesi con l’avallo di una promotrice turistica nota a Las Terrenas. Peraltro la persona respinta, di nazionalità francese, non proveniva dalla Francia, ma dal Messico.
Se però non ci sono testimonianze dirette e non ci sono nemmeno riferimenti giuridici che lo giustifichino, siamo in presenza di elementi molto concreti che confermano questo nuovo atteggiamento delle autorità migratorie. In particolare c’è un comunicato diramato dall'ambasciata francese a seguito della visita di una sua delegazione agli uffici di Migración per motivi informativi al riguardo. E si suppone che se l'ambasciata francese ha sentito il bisogno di avere delle delucidazioni dirette ci siano delle buone ragioni. Ecco il testo del comunicato:
"Le autorità dominicane hanno inasprito la loro politica migratoria. La nuova situazione è passata inosservata lo scorso dicembre, ma sia a seguito dei respingimenti di passeggeri nelle dogane degli aeroporti che del comunicato dell’ambasciata di Francia del 7 marzo scorso, non c’è più spazio per dubbi.

Durante i passati 15 anni abbiamo assistito a una graduale chiusura della porta di ingresso ai nuovi arrivi e a un aumento sempre maggiore delle esigenze al momento della richiesta del permesso di residenza e, di recente, negli ultimi quattro anni, a una moltiplicazione dei documenti e requisiti da presentare per ottenere la residenza.

Se il piano migratorio esiste dal 2004 perché viene applicato soltanto oggi?

Effettivamente dopo tanti anni, diversi settori della società dominicana reclamano un freno all’immigrazione e una pianificazione seria della quantità di stranieri di cui il paese ha bisogno conformemente alla sua capacità di accoglienza.

Dal 1 gennaio 2018 quindi abbiamo potuto rilevare più volte la presenza delle autorità migratorie a Las Terrenas, controllando tutte le nazionalità senza eccezione.

Prima era possibile restare nel paese più di 30 giorni e superare così il termine stabilito nella carta di turismo senza altre conseguenze che quella di pagare un’ammenda all’uscita del paese, avendo la possibilità di ritornarci successivamente senza problemi. Ora non è più così.Superato il periodo di 30 giorni si paga ancora l’ammenda all’uscita, ma si rischia di essere respinti dall’aeroporto al rientro successivo nel territorio dominicano con una semplice carta di turismo.

Il pagamento della tassa di uscita è una specie di ammenda per aver superato il termine di 30 giorni e non cancella la violazione. Ne consegue che la dogana può ritenere che sussistano gli estremi di una recidiva e può quindi rifiutare un nuovo ingresso.

È consigliabile quindi in caso di superamento del termine di trenta giorni previsto dalla carta di turismo, recarsi al consolato dominicano del paese di origine per ottenere un visto di residenza. Solo così si avrà la certezza di poter entrare nuovamente nella Repubblica Dominicana.

Non ci sono che due opzioni: essere turisti con un diritto di soggiorno massimo di trenta giorni o fare le gestioni necessarie per ottenere il permesso di residenza e continuare a beneficiare di tutti i diritti dei residenti con una durata di soggiorno illimitata.

Come in tutte le dogane del mondo questo funziona caso per caso. Si può usufruire di maglie larghe o venire impigliati in quelle strette.

Il rischio si è incrementato molto per le persone che vivono di fatto tutto l’anno nella Repubblica Dominicana senza documenti e a loro è fortemente sconsigliato di abbandonare il territorio e di farvi ritorno senza un visto di residenza ottenuto nel loro paese di origine."
Ci sono inoltre delle comunicazioni diramate da consolati dominicani che confermano il tutto.
Non penso quindi che per il fatto di aver tradotto dal francese questo comunicato e aver fatto notare che anche la stampa tedesca della Repubblica Dominicana ne parla, ci si renda colpevoli di terrorismo psicologico.
Anche la nostra ambasciata si sta adoperando per avere delle risposte che però devono pervenire direttamente dalle autorità migratorie e devono smentire o confermare il contenuto della comunicazione dell’ambasciata francese.