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sabato 24 marzo 2018

Vietati i Gagá durante la settimana santa



I festeggiamenti Gagá sono stati vietati anche quest’anno. La settimana santa è un periodo in cui c’è spazio per le celebrazioni tradizionali e tra queste c’è anche il Gagá, una danza popolare che ha radici africane/haitiane.
La fondazione culturale “Cofradía” ha reso noto che nella provincia di San Pedro sono stati vietati gli eventi Gagá.
Le autorità municipali e la polizia controlleranno affinché durante il periodo pasquale non abbiano luogo tali festeggiamenti.
Il divieto viene considerato dagli interessati una violazione della libertà di espressione e di religione. Il Gagá e il gruppo carnevalesco “Guloya” fanno parte integrante della cultura dominicana, sono apprezzati e rispettati.
Non sono stati ammessi però alla sfilata nazionale del carnevale svoltasi il 4 marzo nel Malecón.
Benché questa cultura sia molto popolare, è stata esclusa anche dalle celebrazioni locali del carnevale. Il motivo di tale esclusione è che prevalentemente a questi festeggiamenti partecipano gli haitiani e si beve molto. In particolare si consuma il superalcolico di fabbricazione domestica “clerén”, una sorta di rum haitiano.
L’ebbrezza è spesso la causa degli scontri tra haitiani e dominicani.

Il Gagá:
si tratta riti derivati dal Voodoo che possono essere sia pubblici che segreti. Sono gruppi di ballerini sotto la guida di un “dueño” (padrone). I gruppi ballano freneticamente lungo le strade al ritmo del “palo” o bastone (ed è per questo che vengono chiamate anche feste di “palo”), del “pito” o fischio, del “alcahuete” o tamburo, del bambù e delle voci dei cantanti.
Il gruppo ha anche diverse regine che sono esperte ballerine. ha una sua polizia, dei supervisori, dei ministri di guerra ecc. Queste cerimonie hanno iniziò il primo sabato della quaresima. Secondo i cultori di questo rito, durante la settimana santa, essendo Dio morto, gli spiriti maligni possono approfittarne ed è per questo che vengono organizzati i Gagá, per esortare gli spiriti buoni a mantenere l’ordine in quei giorni di pericolo.