I membri del direttivo sono tutti italiani, le convocazioni
finora effettuate hanno riguardato solo italiani se si esclude qualche coniuge
dominicano e quindi facente parte della comunità.
Stranamente si dice una cosa e si fa un’altra.
Avevo aderito al Consiglio Direttivo ma vista l’ambiguità
dell’oggetto sociale mi sono dimesso. Non intendo certo partecipare a un
progetto non esclusivamente italiano.
Ma l’italianità di questa associazione sembra solo
essere strumentale e il livello di partecipazione alle decisioni da parte dei
soci è praticamente nullo.
Decide esclusivamente il consiglio direttivo. Sono
stati convocati gli italiani a una riunione a Boca Chica che ha avuto luogo il
20 settembre. A questa hanno partecipato circa una ventina di connazionali e si
è deciso di delegare a tre persone lo studio dello statuto.
Successivamente è stato costituito un primo
consiglio direttivo ed è stato approvato uno statuto. L’associazione prendeva
il nome di Unión de Comunidades Italianas y Extranjeras.
Strada facendo alla comunità italiana sono state
aggiunte le altre comunità di immigrati residenti a Boca Chica. Si tratta di un’estensione
che i partecipanti alla prima riunione non potevano certo prevedere visto che
si aspettavano come mi aspettavo io un’associazione interessata esclusivamente
alla comunità italiana.
Attraverso “piccoli” malintesi si è quindi giunti
alla costituzione di un’associazione per tutte le comunità straniere di Boca
Chica, un’ambizione che desta delle perplessità.
Ma i “piccoli” malintesi non finiscono qui.
Questa associazione alla quale hanno aderito sette
persone, tutte facenti parte del consiglio direttivo e tutte italiane ora vuole
acquisire soci.
Di fatto a cosa serve un’associazione senza soci? E
quindi è stata ora lanciata una campagna di adesioni, sempre ovviamente nell’ambito
della comunità italiana che però di fatto è una delle tante comunità
interessate. Ecco il testo:
“Il presidente Visca comunica:
La Giunta Direttiva del U.C.I.E.,
al fine di dare la più ampia
partecipazione alla nostra
Associazione, ha modificato lo
Statuto nel seguente modo:
1) Socio attivo, ha diritto di
partecipare alle Assemblee
con diritto di parola e di voto.
Dovrà pagare per l'iscrizione la somma di 1.200 pesos annui, pari a 100 pesos
mensili.
2) Socio ordinario, ha diritto di
partecipare alle Assemblee
con il solo diritto di parola e non
deve pagare nessun onere di iscrizione.”
Quanto
costa l’adesione è abbastanza chiaro: 1200 pesos se si vuole avere diritto di voce
e voto alle assemblee, niente se si vuole avere diritto di solo voce.
Le
assemblee però ai sensi dello statuto possono essere generali o straordinarie.
Le prime si tengono una volta l’anno entro quattro mesi dalla chiusura dell’esercizio
e le seconde hanno carattere eccezionale.
Quindi
il diritto di partecipazione all’assemblea si riduce di fatto a una sola volta
l’anno.
Tra
malintesi e malintesi ne è venuta fuori un’associazione guidata da italiani,
sostenuta da italiani ma interessata a tutte le comunità.
Niente
da ridire al riguardo.
Il
ricorso ai malintesi per raggiungere dei risultati non è però un buon segno,
soprattutto agli inizi.
Gli
italiani in questa associazione sembrano avere soltanto carattere strumentale.
Le
finalità sono altre e avremo modo di individuarle un po’ alla volta. Tempo al
tempo!