Un recluso nel carcere di Santa Cruz del Seibo ha
ingaggiato due sicari per la somma di RD$ 200.000 commissionando l'omicidio di
un avvocato di La Romana.
Per il riconoscimento della persona target è stata
consegnata ai "professionisti" una sua fotografia. Poche
informazioni. Esercitava la professione di avvocato.
Non c’erano margini di errore. E invece per uno
scherzo del destino viveva e lavorava a La Romana un altro avvocato con le
stesse sembianze della vittima target che era anche pastore evangelico.
E così a morire è stata la persona sbagliata. Uno
dei due sicari aveva il compito di identificare la vittima e l’altro di
finirla. Il primo però non ha individuato la persona giusta per cui chi doveva
sparare lo ha fatto a colpo sicuro, ma nei confronti di un’altra persona.
Successivamente l’omicida è stato arrestato nel
corso di una rapina, di cui si è anche parlato sui giornali, a tre raccoglitori
di latte, che ha fruttato la somma di RD$ 170.000.-
Attraverso le perizie balistiche si è potuto
risalire al coinvolgimento del rapinatore arrestato nell’omicidio dell’avvocato
pastore evangelico e si è scoperta tutta la trama. Manca solo il movente.
L’omicidio su ordinazione è nella Repubblica
Dominicana una fiorente industria criminale che ha preso piede negli ultimi 10
anni. Ci sono strutture che si dedicano a questa attività a fronte di lauti
compensi.
Gli esecutori sono persone esperte nel maneggio di
armi da fuoco e addestrate all’attività militare, di solito ex membri delle
forze armate e della polizia.
Nella foto vediamo la somiglianza tra i due
avvocati.