Il governo di
Danilo Medina ormai alla scadenza del suo mandato aveva autorizzato il mega
progetto che prevedeva la costruzione di un aeroporto internazionale a pochi
chilometri dall’Aeroporto di Puntacana, il principale della Repubblica
Dominicana e dei Caraibi.
Chissà quanto
hanno pagato gli investitori in questione a titolo di tangente… Forse anche
niente, ma è poco probabile. Si è trattato comunque quasi sicuramente di un dispetto
del governo precedente nei confronti di Frank Rainieri, fondatore e primo
azionista dell’Aeroporto di Punta Cana. Poco tempo prima, Medina e Rainieri
erano grandi amici e insieme avevano proclamato il raggiungimento dei 10
milioni di arrivi di turisti in un anno. Traguardo che, sostiene il ministro
del turismo, David Collado, è stato raggiunto
nel 2023. Crediamogli pure, anche se pochi ne sono convinti.
Tra Medina e
Rainieri ci sarà stato anche qualche screzio, magari il connazionale non se l’è
sentita di appoggiare Gonzalo Castillo, un candidato impossibile, e ha preferito
sostenere Luis Abinader. Fatto sta che è stata data l’autorizzazione alla
costruzione del nuovo aeroporto e gli investitori sono partiti subito con degli
ingenti investimenti. Erano convinti che il decreto di fine mandato del PLD
garantiva la realizzazione del progetto senza problemi. Invece, le cose sono
andate diversamente e dopo quattro anni è stata emessa la sentenza definitiva
della Corte Suprema. Tutto annullato e chi ha avuto ha avuto (i politici?) e
chi ha dato ha dato (gli investitori),
scordiamoci il passato…
Teniamo presente,
e vale come morale di questa esperienza, la fragilità della certezza giuridica
del Paese che ci ospita.