I connazionali in
larga maggioranza non concordano con l’ambasciatore Queirolo Palma
relativamente ai motivi che hanno portato a una drastica riduzione del turismo
italiano nella Repubblica Dominicana.
Da circa 200.000
arrivi di qualche anno fa, oggi, tale cifra è diminuita a meno di 90.000.
Queirolo Palmas
sostiene che i turisti italiani sono propensi al turismo d’avventura e di altro
tipo e consiglia una diversificazione: “Se si diversifica si passerà
sicuramente a una fase più avanzata. È un Paese bellissimo che ha tanto da
offrire, non solo la spiaggia e non solo l’all-inclusive”, ha riferito.
I connazionali,
invece, ritengono che probabilmente il nostro ambasciatore non ha individuato
le vere ragioni del calo degli arrivi dalla nostra penisola.
Ecco i commenti
al riguardo di coloro che hanno letto l’intervista di Queirolo Palmas.
R.S.C.: “Non ci
vuole un esperto per capire il perché (del calo). Costo del volo raddoppiato,
costo degli appartamenti raddoppiato, costo del supermercato, ristorante
+50/70%. Fine del discorso. Ma quale diversificazione? La maggior parte degli
europei veniva nella Repubblica Dominicana perché costava poco. Gli
all-inclusive riescono ancora ad avere offerte accessibili, il resto è troppo
caro.”
C.R.D.: ·”È
diventata carissima per un italiano medio. Arrivano più americani perché guadagnano
lo stipendio di un italiano in una settimana di lavoro. L’Italia insieme
all’Europa è finita.”
G.T.T.: “Si
cominci ad abbassare i prezzi, a garantire la sicurezza al di fuori del resort.
Ma sono sogni. Paese in caduta libera.
Sono arrivato nel ’93, era un paradiso. Adesso, dopo 30 anni, me ne vado. Paese
invivibile, pericoloso e talmente caro da sembrare Dubai.”
G.L.D.:
“Basterebbe che l’ambasciatore si facesse un giretto in Italia. Poi dopo aver
visto la fame che guadagna un italiano vedrà perché solo pochi riescono a
recarsi in vacanza a Santo Domingo e devono piuttosto rimanere a casa loro.”