I sette coinvolti
nella rete dedita alle truffe immobiliari smantellata attraverso l’Operazione Nido,
hanno venduto più di 300 appartamenti a dominicani dentro e fuori il Paese
senza nemmeno avere un permesso di costruzione e in alcuni casi senza avere la
proprietà del terreno, stabilisce il Pubblico Ministero (MP) nell'accusa di
oltre 400 pagine depositata in tribunale.
Ciò indica che
tutti i terreni acquistati per la presunta realizzazione dei progetti
presentavano notevoli contenziosi e problemi giudiziari, dei quali solo alcuni
sono stati risolti con i soldi delle attuali vittime.
Il Pubblico
Ministero ha depositato venerdì scorso la richiesta di misura coercitiva nella
quale chiede 18 mesi di reclusione preventiva e che il caso venga dichiarato
complesso contro Emmanuel Rivera Ledesma, principale imputato, e le altre sei
persone coinvolte.
Sono implicate
anche le persone giuridiche Inmobiliaria & Diseños Arquitectónico, INDISARQ
e CRD Equipos Pesados, SRL, RNC.
Nella truffa nei
confronti di oltre 147 persone, sono stati venduti gli stessi appartamenti a persone
diverse. La truffa supera i 700 milioni di pesos.
Hanno utilizzato
avvocati e contabili, che hanno aderito al sistema fraudolento per dare allo
stesso l'apparenza di legalità e stabilità finanziaria.
Inoltre, gli
imputati hanno mobilitato somme milionarie attraverso conti privati, senza
alcun tipo di giustificazione o sostegno finanziario, e il capo
dell'organizzazione criminale, Emmanuel Rivera, ha minacciato, insultato e
intimidito le vittime con le quali si vantava dei suoi presunti contatti
interni ed esterni al settore della giustizia.