Non si sa di
preciso quando il connazionale trentenne Michael Saba, imputato dell’orrendo
omicidio della ventisettenne venezuelana Yenny Carolina Pérez Canelón è giunta
nella Repubblica Dominicana. Di certo non meno di due anni fa. Ha convissuto,
infatti, con una donna durante un anno, dalla quale si è separato lo scorso
mese di febbraio. E di questa storia sentimentale è rimasto lo strascico di un
processo per maltrattamenti.
Durante la sua
permanenza nel Paese, l’italo-colombiano ha svolto con lauti guadagni la sua
attività principale che era il traffico della droga tusi nota anche come la
cocaina rosa.
Accanto a questa
attività, secondo il pubblico ministero, il Saba si dedicava alle truffe
immobiliari. Non è dato sapere quanto sia fondata questa affermazione del
magistrato. È stato comunque rilevato che il giovane omicida spostava con
frequenza il suo domicilio e affittava appartamenti lussuosi come quello del
grattacielo Piantini per qualche giorno. Sono stati citati tre centri urbani in
cui il connazionale ha soggiornato: Santo Domingo, Bonao e Las Terrenas.
Probabilmente le truffe immobiliari, la sua seconda attività illecita, le ha
perpetrate a Las Terrenas , che ormai viene considerata per i suoi altissimi prezzi
nel settore la Dubai dei Caraibi.
Michael Saba non risulta iscritto all’AIRE della
nostra sede consolare. Con ogni probabilità risiedeva illegalmente nella
Repubblica Dominicana. Anche questo aspetto non viene preso in considerazione
dai media locali, eppure ha la sua importanza.
Sembra plausibile
che Michael Saba abbia scelto di fare ingresso nel Paese che ci ospita con il
passaporto italiano per dare meno nell’occhio. Come italiano ha potuto muoversi
in giro liberamente. Se avesse optato per il passaporto colombiano, tante cose
non gli sarebbero riuscite con altrettanta facilità, anche se a livello di
numeri di turisti nella Repubblica Dominicana, quelli colombiani con oltre
200.000 sono circa tre volte di più rispetto a quelli provenienti dalla nostra
penisola.