L'avvocato
dell'italo-colombiano Michael Saba, accusato della morte e dello smembramento
della venezuelana Yenny Carolina Pérez, ha dichiarato che le indagini sono
soltanto all’inizio e che attraverso solide prove "dimostrerà che il suo
cliente è innocente di ciò di cui viene accusato ."
Carlos Nova ha
aggiunto che lo scopo della sua difesa tecnica è quello di presentare delle
prove che dimostrino l’innocenza del suo cliente. Ha sostenuto che il profilo
di Michael Saba è quello di una persona che non può commettere un’azione così
atroce.
Si suppone che le
affermazioni dell’avvocato difensore del Saba siano fondate e che non si tratti
di chiacchiere atte solo ad aumentare l’importo della sua parcella.
Il trentenne, a
questo punto presunto omicida, non sembra dall’aspetto uno con il sangue freddo necessario per squartare il cadavere
di una donna appena freddata con un colpo di pistola. Del resto nell’appartamento
sono stati rinvenuti tre coltelli, questo sì, ma tagliare testa e gambe di un
essere umano non è un’impresa da poco per un uomo solo, peraltro anche drogato.
Probabilmente non
è stata la giovane vittima a inviare i messaggi al suo tassista durante la
permanenza nell’appartamento e l’omicidio è avvenuto subito dopo il suo arrivo.
Con i messaggi, l’omicida o gli omicidi stavano prendendo tempo e hanno cercato
di far salire il tassista, magari per uccidere anche lui, unico testimone dell’arrivo
della venezuelana nell’abitazione affittata dal Saba.
Non si sa nemmeno
quali siano stati i rapporti tra “El Italiano” e la sua vittima. Era uno
squillo di alto bordo? Sembrerebbe di sì, almeno lo si è voluto dare a
intendere. Invece, è molto più plausibile che la giovane fosse una partner nel
traffico di stupefacenti. L’affitto dell’appartamento di lusso per tre giorni, sarebbe
più giustificato come opportunità di smercio della droga al fuori di occhi
indiscreti che come luogo destinato a infuocati rapporti sessuali. Non pare nemmeno
che risponda a verità il fatto che il Saba fosse strafatto dalla droga,
altrimenti non avrebbe potuto con tre coltelli squartare la sua vittima.
Del resto le
relazioni tra entrambi erano ben più complesse di quelle che un uomo può avere
con una squillo. Ad esempio la sorella della venezuelana conosceva il numero di
telefono dell’ex partner del Saba e attraverso questa gli ha fatto arrivare un
messaggio.
Insomma, chissà,
forse l’avvocato di “El Italiano” sa il fatti suo.: in questa storia c’è
qualcosa che non va…