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sabato 6 gennaio 2024

L'avvocato Carlos Nova dell’italo-colombiano Michael Saba è certo della sua innocenza

 



L'avvocato dell'italo-colombiano Michael Saba, accusato della morte e dello smembramento della venezuelana Yenny Carolina Pérez, ha dichiarato che le indagini sono soltanto all’inizio e che attraverso solide prove "dimostrerà che il suo cliente è innocente di ciò di cui viene accusato ."

Carlos Nova ha aggiunto che lo scopo della sua difesa tecnica è quello di presentare delle prove che dimostrino l’innocenza del suo cliente. Ha sostenuto che il profilo di Michael Saba è quello di una persona che non può commettere un’azione così atroce.

Si suppone che le affermazioni dell’avvocato difensore del Saba siano fondate e che non si tratti di chiacchiere atte solo ad aumentare l’importo della sua parcella.

Il trentenne, a questo punto presunto omicida, non sembra dall’aspetto uno con il sangue  freddo necessario per squartare il cadavere di una donna appena freddata con un colpo di pistola. Del resto nell’appartamento sono stati rinvenuti tre coltelli, questo sì, ma tagliare testa e gambe di un essere umano non è un’impresa da poco per un uomo solo, peraltro anche drogato.

Probabilmente non è stata la giovane vittima a inviare i messaggi al suo tassista durante la permanenza nell’appartamento e l’omicidio è avvenuto subito dopo il suo arrivo. Con i messaggi, l’omicida o gli omicidi stavano prendendo tempo e hanno cercato di far salire il tassista, magari per uccidere anche lui, unico testimone dell’arrivo della venezuelana nell’abitazione affittata dal Saba.

Non si sa nemmeno quali siano stati i rapporti tra “El Italiano” e la sua vittima. Era uno squillo di alto bordo? Sembrerebbe di sì, almeno lo si è voluto dare a intendere. Invece, è molto più plausibile che la giovane fosse una partner nel traffico di stupefacenti. L’affitto dell’appartamento di lusso per tre giorni, sarebbe più giustificato come opportunità di smercio della droga al fuori di occhi indiscreti che come luogo destinato a infuocati rapporti sessuali. Non pare nemmeno che risponda a verità il fatto che il Saba fosse strafatto dalla droga, altrimenti non avrebbe potuto con tre coltelli squartare la sua vittima.

Del resto le relazioni tra entrambi erano ben più complesse di quelle che un uomo può avere con una squillo. Ad esempio la sorella della venezuelana conosceva il numero di telefono dell’ex partner del Saba e attraverso questa gli ha fatto arrivare un messaggio.

Insomma, chissà, forse l’avvocato di “El Italiano” sa il fatti suo.: in questa storia c’è qualcosa che non va…