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martedì 16 maggio 2017

Armando Casciati: gli avvocati hanno fatto ieri una conferenza stampa e denunciano che Migración e il Ministerio de Interior y Policia disattendono due sentenze a favore del loro cliente




Gli sviluppi di questa vicenda sono a dir poco allarmanti. A parte il fatto che la situazione dal punto di vista del soggiorno del cittadino straniero nella Repubblica Dominicana è sempre incerta. La residenza permanente scade ogni quattro anni, qualche tempo fa addirittura ogni due. E quando scade lo straniero è tenuto al suo rinnovo e nel frattempo diventa un turista qualunque. All'atto del rinnovo deve farsi anche diversi esami medici. Ci si chiede come faccia a chiamarsi residenza permanente se scade? Certo, paese che vai usanza che trovi, ma negli altri paesi al di fuori dell'Italia nei quali ho risieduto non era così. Se sei residente permanente, la residenza non la devi rinnovare più. Chi ha poi la residenza provvisoria la deve rinnovare per cinque anni ogni anno prima di avere diritto alla residenza permanente. A parte tutte queste considerazione si sa anche e vi si trova conferma nella vicenda di Armando Casciati, che l'espulsione dal Paese di un cittadino estero qualunque sia il tipo di residenza di cui ha diritto, rientra nell'ambito del potere discrezionale della magistratura inquirente. Una magistratura che non è di carriera e che è composta da laureati in legge che militano nel partito di governo. Nel caso di Armando Casciati si continua a chiedere il rispetto dei diritti fondamentali di difesa. Interessante quanto segue, emerso nell'ambito di una conferenza stampa tenuta ieri dagli avvocati di Armando Casciati.
EL NUEVO DIARIO, SANTO DOMINGO.- avvocati e familiari dell'imprenditore turistico Armando Casciati hanno denunciato questo lunedì 15 maggio 2017 che la Direzione Generale di Migrazione disattende due sentenze del Tribunale Superiore Amministrativo (TSA), emesse a favore dell'investitore straniero.
Gli avvocati Enrique Alevante ed Enrique Peña, denunciano la violazione dei diritti del loro cliente nonostante questi sia stato favorito dalla sentenza n. 0023-2014, della Prima Sezione del Tribunale Superiore Amministrativo e dalla sentenza di ratifica n. 0063-2014.
Tali sentenze ordinano alla Direzione Generale di Migrazione di consegnare al sig. Casciati tutti i documenti che dimostrano il suo status migratorio di residente permanente nel paese.
"La Direzione Generale di Migrazione si è rifiutata di rispettare la sentenza n. 0023-2014, della Prima Sezione del Tribunale Superiore Amministrativo, ratificata con la sentenza n. 0063-17, di data 7 febbraio 2017 dallo stesso tribunale per consentirgli l'ingresso nel paese dopo aver comprovato che si è trattato di una deportazione illegale, che ha violato i diritti fondamentali del cittadino italiano Armando Casciati".
"Due sono le sentenze a suo favore, la prima, la n. 0023_2014, della Prima Sezione del Tribunale Superiore Amministrativo, che sospende l'atto di dichiarazione di soggiorno illegale, l'ordine di arresto e l'ordine di deportazione di Casciati, sentenza ratificata anche nei confronti del ricorso presentato dalla Procura Generale Amministrativa presso lo stesso tribunale con la sentenza n. 0063-17, che è stato rigettato".
Nell'ambito di una conferenza stampa, detti avvocati hanno ricordato che vista l'esistenza di queste due sentenze il loro cliente ha fatto ritorno nella Repubblica Dominicana il 19 febbraio del corrente anno dall'aeroporto delle Americhe, con un volo da Miami. In tale occasione ha superato senza problemi e correttamente i controlli migratori. Non esisteva alcun divieto di entrata nel paese. Tuttavia, la scorsa domenica 7 maggio, quando si accingeva a partire per l'Italia , il sig. Casciati è stato arrestato da un ufficiale di migrazione che gli ha contestato l'esistenza a suo carico di un divieto di uscita dal paese.
I suddetti avvocati hanno riferito che le autorità di migrazione non prendono atto delle disposizioni giudiziali che disattendono, rifiutando di restituire all'imprenditore Casciati la sua tessera di residenza e di rimuovere il divieto di entrata nel paese di cui è gravato.
L'avv. Alevante ha spiegato che il 25 luglio del 2014, a Casciati è stata annullata abusivamente la residenza dominicana, subendo successivamente una deportazione in violazione del giusto processo e senza aver infranto né le leggi della Repubblica Dominicana, né quelle di nessun altro paese.
I legali hanno spiegato che la sentenza 023-14 ha accolto le loro richieste, intimando a Migrazione e al Ministero dell'Interno e della Polizia di togliere qualsiasi divieto di entrata nella Repubblica Dominicana ad Armando Casciati e obbligandoli ad adottare tutte le misure necessarie per assicurargli l'ingresso nel paese in un ambiente di armonia e di sicurezza.
La sentenza intima inoltre a queste due istituzioni dello stato di astenersi dall'intraprendere qualsiasi tipo di manovra formale o de facto, che impedisca la presenza pacifica e libera di Casciati nel territorio dominicano.
La sentenza al punto n. 4 ordina altresì la sua immediata esecutività anche in presenza di qualsivoglia ricorso eventualmente presentato dalla controparte.
Gli avvocati riferiscono che le autorità di migrazione e il Ministero dell'Interno e della Polizia nonostante siano in possesso di tali sentenze, le disattendono, non permettendo così al loro cliente di continuare a gestire le sue imprese in Sosua, Puerto Plata e Monte Cristi e provocandogli così danni morali ed economici.