Rientrato nella
Repubblica Dominicana da Miami dove risiedeva a seguito della sua espulsione, dopo
due anni di assenza, in forza di una sentenza che gli aveva concesso di rientrare
nel Paese, si è visto revocare tale sentenza mentre era nella Repubblica
Dominicana lo scorso mese di aprile da un tribunale superiore, per cui all'atto
di abbandonare il Paese è stato trattenuto e deportato nuovamente, questa volta
verso l'Italia secondo quanto riferito dai giornali.
Fonte: Diario Puerto
Plata
«La
Direzione Generale di Migrazione (DGM), ha ordinato nuovamente la deportazione
verso l'Italia dell'imprenditore italiano Armando Casciati.
Conformemente a quanto riferito da uno dei suoi avvocati, lo straniero è stato imbarcato in un aereo ed estradato.
L'imprenditore Casciati è stato trattenuto dalle autorità nella notte di domenica scorsa quando si accingeva ad uscire dal Paese, assieme a sua figlia, dall'Aeroporto Internazionale General Gregorio Luperón di Puerto Plata.
Secondo le autorità lo straniero sarebbe entrato in modo irregolare al paese, visto che a suo carico sussisteva un divieto di entrata dall'anno 2014.
In aprile del presente anno, la Corte Costituzionale ha revocato le sentenze precedenti che avevano accolto le sue numerose richieste di ingresso nel territorio dominicano.
Con la decisione di questo tribunale viene confermato che le azioni della DGM nei confronti di detto straniero sono conformi a quanto previsto dalla legge e dalla Costituzione.
Nel giugno del 2014, la Direzione Generale di Migrazione ha proceduto alla cancellazione del suo permesso di residenza a seguito della richiesta di espulsione da parte della Procura generale della Repubblica che aveva avviato delle indagini per i suoi presunti legami a una rete di sfruttamento sessuale in Sosúa, Puerto Plata.
L'imprenditore Casciati possiede investimenti che superano i cinquanta milioni di dollari a Sosúa e Montecristi, secondo quanto riferito dagli avvocati.»
Conformemente a quanto riferito da uno dei suoi avvocati, lo straniero è stato imbarcato in un aereo ed estradato.
L'imprenditore Casciati è stato trattenuto dalle autorità nella notte di domenica scorsa quando si accingeva ad uscire dal Paese, assieme a sua figlia, dall'Aeroporto Internazionale General Gregorio Luperón di Puerto Plata.
Secondo le autorità lo straniero sarebbe entrato in modo irregolare al paese, visto che a suo carico sussisteva un divieto di entrata dall'anno 2014.
In aprile del presente anno, la Corte Costituzionale ha revocato le sentenze precedenti che avevano accolto le sue numerose richieste di ingresso nel territorio dominicano.
Con la decisione di questo tribunale viene confermato che le azioni della DGM nei confronti di detto straniero sono conformi a quanto previsto dalla legge e dalla Costituzione.
Nel giugno del 2014, la Direzione Generale di Migrazione ha proceduto alla cancellazione del suo permesso di residenza a seguito della richiesta di espulsione da parte della Procura generale della Repubblica che aveva avviato delle indagini per i suoi presunti legami a una rete di sfruttamento sessuale in Sosúa, Puerto Plata.
L'imprenditore Casciati possiede investimenti che superano i cinquanta milioni di dollari a Sosúa e Montecristi, secondo quanto riferito dagli avvocati.»
A continuazione vediamo cosa riferivano il
giornali del nostro connazionale verso la fine del 2014 quando è stato
deportato per la prima volta:
Fonte: El Caribe
L'imprenditore Armando
Casciati obbligato ad abbandonare il Paese nonostante non abbia commesso alcun
reato
Puerto Plata.-La Procura generale della Repubblica e la Direzione Generale
di Migrazione ha imposto all'imprenditore di origine italiana Armando Casciati
di abbandonare il paese il 14 ottobre scorso senza aver commesso alcun reato,
nonostante sia titolare di investimenti per più di RD$2,150 miliardi, generi 500
posti di lavoro diretti e 2.000 indiretti.Il cittadino straniero, che risiede nel Paese da 15 anni senza aver mai commesso alcuna violazione di legge, è stato obbligato ad abbandonate i suoi investimenti a Sosúa, Cabarete e Montecristi, che consistono in tre alberghi, una fabbrica di pannolini monouso, una discoteca, un bar, degli appartamenti e dei terreni, per un totale stimato in circa US$ 50 milioni.
L'inesistenza di precedenti penali, come confermano i certificati penali in suo possesso, non ha impedito la sua espulsione dalla Repubblica Dominicana.
Casciati è stato arrestato arbitrariamente il 13 ottobre scorso mentre usciva dalla Procura di Puerto Plata ed è stato trasferito ammanettato a Santo Domingo, dove ha trascorso la notte. Il giorno successivo è stato riportato nuovamente a Sosúa da dove è stato costretto ad abbandonare il Paese verso Miami, partendo dall'aeroporto locale.
Armando Casciati è stato espulso dalla Repubblica Dominicana nonostante non abbia violato alcuna disposizione di legge, come si può constatare dai certificati penali rilasciati dalla stessa Procura generale della Repubblica e dal Tribunale Istruttore del distretto giudiziario di Puerto Plata.
La procura ha certificato lo scorso 21 novembre del 2014 che "nel sistema delle indagini criminali (SIC) della Procura generale della Repubblica, non esistono informazioni registrate di casi penali contro Armando Casciati, carta d'identità ed elettorale numero 097-00212257-5, per cui si rilascia il presente attestato di inesistenza di precedenti penali".
Dal Tribunale Istruttore del distretto giudiziario di Puerto Plata, emerge che: "Abbiamo verificato nei registri delle misure di coercizione dell'anno 2013 e non esiste alcun processo, né atto accusatorio, a carico di Armando Casciati in questa giurisdizione."