Un gruppo di italiani a cena ieri,
mentre ci godevamo la bella serata in un ristorante italiano abbiamo affrontato un tema che verteva sulla
salute. In particolare ci siamo subito imbattuti con il timore riverenziale indotto
dai medici in generale e dai medici chirurghi in particolare sui pazienti. Al mio compare presente alla cena dopo ripetuti
esami è stata riscontrata una parziale otturazione, causata da colesterolo
cristallizzato, di una delle valvole dell’aorta. Il responso dei chirurghi è stato
perentorio: operare immediatamente.
Sono sempre attendibili i medici o come i
fabbri anche loro pensano principalmente a incrementare il loro volume d’affari?
Tutti sappiamo che esiste un giuramento alla base dell'esercizio della
professione medica: il giuramento di Ippocrate. Ci è stata inculcata da piccoli
la sua esistenza e pensiamo che sia molto significativa.
È meglio però che non ci lasciamo molto
condizionare da questo giuramento fatto poi nei confronti di chi? In effetti il
principale interesse di ogni professionista è sviluppare il suo lavoro in quanto ha una struttura
da mantenere con tanto di locali, personale e impianti, oltre ovviamente ad
avere la necessità di mantenere un dignitoso livello di vita per sé e per la
sua famiglia. Tutto questo viene evidentemente prima dell'interesse che può
avere il paziente di mantenersi in salute. Non è che con questo io voglia
attribuire anche ai chirurghi la frase latina dei nostri antenati: mors tua
vita mea (la tua morte è la mia vita). Sicuramente le cose non vanno messe su
questo piano. Comunque siamo certi che l'interesse del paziente non può prevalere
sull'interesse economico del medico e della struttura che dipende da lui. E con
questo non voglio insultare la professione medica.
Quindi davanti a una proposta di intervento
chirurgico, non perdiamo la testa, ragioniamo con freddezza, guardiamo il chirurgo
come se fosse un fabbro e prendiamo tempo. Un intervento ad esempio a cuore
aperto comporta seri rischi per il paziente. Vale la pena di assumerseli? Per
il chirurgo non ci sono mai rischi, tanto i suoi onorari gli sono sempre
garantiti e alla fine dell’intervento potrà sempre dire che l’operazione ha
avuto pieno successo, il paziente è morto, ma l’operazione ha avuto pieno
successo…
Se vivi normalmente, lavori, guidi la
macchina, ti muovi, non ci può essere tutta quell’urgenza. Esiste una dieta che
può sciogliere i cristalli di colesterolo? Ho trovato subito in rete dei
farmaci che vengono proposti come efficaci a questo scopo. Un trattamento di qualche
settimana per poi rifare gli esami sembra essere molto più opportuno di un
rischioso intervento immediato.
Un altro amico presente ha raccontato un
episodio capitatogli qualche tempo fa. Dopo tre giorni di forti dolori alla
cistifellea si recò dal medico che gli fece le lastre e dopo averle esaminate,
constatata la presenza di calcoli in detta ghiandola concluse che bisognava
fare l'intervento chirurgico che consiste nell’estirpazione della cistifellea.
Il mio amico era già rassegnato, prese le sue lastre salì sulla sua macchina e passò
per il ristorante Cappuccino nelle vicinanze della Máximo Gómez. Parlando al
bancone con gli amici sulla necessità dell’intervento, un medico naturalista
italiano che era in visita al Paese e che si trovava anche lui seduto sul
bancone, si intromise nella conversazione e volle vedere le lastre. Una volta constatata
l’esistenza dei calcoli gli consigliò di provare prima di operarsi a seguire
una dieta per qualche giorno di pomodori, limone e olio d'oliva. Il mio amico
seguì alla lettera questa dieta e una settimana dopo rifece le lastre: i
calcoli non c'erano più!
Ragionare con freddezza, superare il timore
riverenziale, valutare i rischi sono atteggiamenti che possono fare la
differenza tra la vita e la morte.