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giovedì 4 maggio 2017

Morte di Alessandro Grandi: trascrizione della parte della trasmissione di Storie Vere di oggi su RAIUNO riguardante il giovane farmacista. Ci sono delle novità





Intanto si continua a sbagliare su alcuni aspetti fondamentali per capire la dinamica dell’omicidio. È, infatti, da escludere il suicidio e la caduta incidentale. Nella testa del giovane c’era già una profonda ferita prima che il corpo precipitasse. La posizione supina del corpo dimostra che è stato scaraventato da un’altezza di cinque o sei metri in posizione orizzontale con le gambe in avanti. Proprio come è stato ritrovato il cadavere. Non è caduto da un balcone, e mi sorprende che si continui a insistere su questo, ma dal terrazzo che è circondato da un parapetto. Il ragazzo è stato quindi aggredito alle spalle mentre stava telefonando, forse tra le due e le tre del mattino, appoggiato al parapetto e guardando verso la piscina. Aveva già indossato il pigiama. Successivamente è stato sollevato di peso al di sopra del parapetto ed è stato scaraventato giù nella posizione in cui è stato ritrovato. Per fare questo ci sono volute probabilmente due persone oppure una persona abbastanza forte in grado di sollevare i 50 chili circa che il ragazzo pesava. Alessandro non si è più mosso una volta finito sul pavimento. Il suo corpo continuò a scivolare verso la piscina per forza di inerzia. Nella scena finale le gambe erano penzoloni sull’acqua e c’era una scia di sangue lunga 20 cm circa davanti alla testa.
La dinamica dell’omicidio corrisponde a uno stile poco dominicano e denota una determinazione fuori del comune. Si è indagato sul passato dell’uomo quarantenne? Non è quindi polacco? È allora ucraino? La professionalità dell’omicida è sicuramente superiore a quella degli inquirenti. La coppia non dovrebbe essere a piede libero. Da noi si parla di possibilità di “inquinamento delle prove”. Un concetto che da queste parti a quanto pare è sconosciuto. Intanto la Procura di Savona ha aperto un fascicolo e i familiari del giovane intendono presentare una denuncia presso la Procura di Roma.

Eleonora Danieli: “
Sembra che sia stato riaperto il caso del giovane morto a Santo Domingo dopo che la polizia l’aveva archiviato come suicidio. La mamma che forse tra pochissimo avremo al telefono ci dice che assolutamente non è così, che ci sono troppi misteri su questa morte. Lei ci racconterà tutto quello che probabilmente potrebbe essere accaduto quel giorno.
Perché si parla di mistero? Come stanno procedendo le indagini? Che cosa è successo esattamente? “
La madre: “Il ragazzo si trovava a Punta Cana in un resort dove aveva affittato una camera e dove si sarebbe trattenuto qualche giorno. Nella notte dopo che era da due giorni lì a Punta Cana, durante la notte tra il 27 e il 28 è precipitato dal secondo piano dal balcone e il corpo è stato trovato ai bordi della piscina riverso in posizione supina. Diciamo che la posizione del corpo per come è stato trovato non è compatibile con una precipitazione volontaria nel senso che non si è buttato in avanti altrimenti sarebbe caduto prono. Inoltre il ragazzo non aveva nessun motivo per fare questo gesto perché era molto sereno e molto contento. Era alla conclusione di un lungo viaggio in Sudamerica che aveva iniziato nel settembre del 2016. Viaggio che si doveva concludere il 15 maggio. Aveva già il biglietto di rientro. Si era già messo in contatto con il fratello perché lo andasse a prendere il giorno 15 alla Malpensa. Inoltre la notte stessa lui aveva inviato delle foto a un suo amico molto scherzose, commentando la spiaggia di Punta Cana e la sera aveva parlato al telefono con la sua fidanzata argentina e questa lo aveva trovato molto contento.”
Eleonora Danieli: “Abbiamo preparato una scheda che racconta un po' tutto quello che Lei adesso ci sta testimoniando in diretta perché davvero non c'è solo un mistero. Ci sono molte zone d'ombra in tutto quello che è accaduto a Suo figlio. Cercheremo di capire adesso chi è sotto indagine.”
Giornalista: “Alessandro 28 anni e tanti sogni. Una vita come quella di tanti altri ragazzi. Molti amici tante passioni. Il suo profilo di Facebook è pieno di fotografie e di ricordi di momenti incancellabili. Una persona serena e una grande passione per i viaggi. Passione che l'ha spinto a partire in autunno alla scoperta dell'America Latina. Sarebbe dovuto tornare in Italia tra un paio di settimane. La sua vacanza però si interrompe il 27 aprile quando il suo corpo viene ritrovato sul bordo della piscina di un residence di lusso a Santo Domingo. La polizia locale parla subito di probabile suicidio. Secondo una prima ipotesi il ragazzo si sarebbe lanciato dal balcone di una stanza del resort ma i segni sul corpo di Alessandro fanno pensare ad altro. In primis viene analizzata la posizione del corpo del giovane. Alessandro viene infatti trovato alle sette del mattino a bordo piscina con i piedi penzoloni nell'acqua. La testa adagiata sulla ferita ad impedire una copiosa perdita di sangue. Ma qualcosa non torna. Se Alessandro si fosse lanciato dal balcone, il corpo non sarebbe arrivato così lontano dalla parete, ma avrebbe assunto quella posizione qualora fosse stato spinto. Dalle prime analisi, il corpo mostrerebbe anche una vistosa ferita. Ferita che Alessandro aveva già quando è precipitato giù dal balcone. Nei giorni scorsi sono state fermate due persone per essere ascoltate: un uomo sulla quarantina originario dell'Est Europa è una ragazza di 25 anni di origini polacche. Sono loro che ospitavano Alessandro in questo residence. La ragazza avrebbe dichiarato che Alessandro si trovava in un profondo stato di depressione e che poche ore prima della caduta avrebbe manifestato più volte la voglia di gettarsi dal balcone. Né i familiari né gli inquirenti sembrano credere a questa versione. Ma allora cosa è successo quella notte? C'era qualcuno con Alessandro? Sappiamo che il ragazzo alle due di notte era ancora vivo e che ha inviato un messaggio in dialetto savonese a un suo amico, allegando anche una fotografia del posto e poi che cosa è successo?”
Giudice Imposimato: “È un caso abbastanza semplice secondo me. Mi meraviglio che la polizia dominicana abbia parlato di suicidio perché tutti gli elementi stanno a indicare che si tratta di omicidio volontario. Ora questa è una certezza perché la presenza del cellulare di questo Grandis nella piscina sta significare che qualcuno ce l'ha messo lì, perché non può essere stato lui a mettercela, perché uno si suicida e poi il cellulare va a passeggio da solo nella piscina? Poi ci sono le tracce di sangue attorno nella piscina. Significa che lui è stato scaraventato dal terzo piano di questo residence e ha cercato di salvarsi perché non è morto subito. In terzo luogo non c'era nessuna ragione per fare questo suicidio. Non c'era nessun motivo. Era un ragazzo tranquillo pieno di vita. Aveva programmato di fare altri viaggi. Aveva un rapporto buono con la fidanzata con la famiglia. Un'ultima cosa vorrei dire: siccome la polizia ha preso la strada sbagliata vorrei suggerire alla famiglia di Alessandro di fare una denuncia alla Procura di Roma perché la Procura di Roma può indagare su questa vicenda in caso di inerzia da parte delle autorità dominicane. Questo è il mio suggerimento.”

La madre: “Sappiamo, mi dicevano che è stato aperto un fascicolo a Savona, ma certo seguiremo questa strada. Al momento noi abbiamo dato un incarico a un avvocato locale di Santo Domingo che ci ha accompagnato ieri dalla polizia e dal magistrato di Punta Cana. Ci ha fatto parlare con loro e si è assunto l'incarico di seguire molto da vicino le indagini.”
Riccardo Signoretti: “Da quello che abbiamo sentito questo ragazzo di depresso non aveva nulla. Era un farmacista che faceva progetti cercava location lì a Santo Domingo per sviluppare la sua attività. Colpisce moltissimo la dichiarazione della ragazza polacca che lo ospitava e comunque era con lui a Santo Domingo e che diceva che Alessandro, depresso, gli aveva manifestato la volontà di farla finita. Io credo che le indagini dovranno mirare proprio in quella direzione, perché tutti i suoi amici, la famiglia, questo audio che abbiamo sentito ci raccontano di un ragazzo che di depresso non aveva proprio nulla. Quindi chiaramente oltre a quello che abbiamo sentito che il corpo non era nella posizione per essere caduto dal secondo piano, insomma, non torna nulla e c'è bisogno che le indagini non vengono archiviate e che si arrivi alla verità. Secondo me la ragazza polacca può sciogliere il nodo.”