Nell’articolo che segue, pubblicato sul giornale
Diario Libre non si parla mai della nazionalità dell’imprenditore e sono
spiegate molto meglio le ragioni del conflitto.
Dalla vicenda del gestore dell’hotel di Sosúa che è
stata portata alla ribalta della cronaca locale sono emerse tante posizioni da
parte dei nostri connazionali. In generale l’atteggiamento dell’imprenditore
viene criticato. Anche se per la verità sono in tanti a giustificarlo, in
quanto conoscono personalmente il posto e ritengono che sussista il diritto da
parte del gestore dell’hotel di pretendere un pagamento per l’accesso
attraverso il suo locale alla nuova spiaggia. L’accesso esterno via mare,
sarebbe comunque sempre possibile anche se più problematico. Qualcuno come al
solito si è anche “strappato le vesti” e addirittura vergognato di essere
italiano.
Personalmente non ho criticato il connazionale. Partivo,
infatti, dal presupposto che l’articolo apparso sul giornale non contenesse
tutti gli elementi per consentire al lettore di esprimere un giudizio. Da parte
mia c’è stato soltanto un invito alla prudenza. A volte è meglio rimetterci,
non bisogna dimenticare che non siamo a casa nostra e che delle insidie di ogni
tipo sono sempre in agguato dietro ogni angolo di strada. L’articolo da me
tradotto mette sotto i riflettori non soltanto il gestore dell’hotel, ma tutta
la nostra comunità italiana, alimentando i pregiudizi che nei nostri confronti
esistono, che sono tanti e con i quali veniamo a contatto nella nostra vita di
tutti i giorni.
Siamo una comunità numerosa, abbiamo raggiunto e
superato la comunità spagnola e quindi ci sono già dei luoghi comuni che ci
riguardano. Basta un non nulla perché ce li rinfaccino.
In definitiva direi che quell’articolo non si
rivolgeva tanto a quell’imprenditore che come tale aveva il diritto di fare le
sue scelte sbagliate o giuste che fossero, quanto a tutta la nostra comunità, facendo
leva su pregiudizi già esistenti, in questo caso addirittura accusando il connazionale
di violazione della sovranità nazionale ed estendendo l’accusa a tutti gli
italiani qui residenti.
Stiamo attenti perché viviamo in un Paese in cui il
linciaggio è all’ordine del giorno. Linciaggio nel senso di giudizio sommario e
senza possibilità di appello oltre che logicamente a quello che si riscontra
ogni giorno per le strade. La calunnia, le voci denigratorie valgono più degli
articoli di legge e di mille prove.
Spesso è meglio rimetterci che sollevare questi
polveroni mediatici basati sulla mala fede che poi si ripercuotono, come in
questo caso, su tutta la comunità.
Fonte:
Diario Libre
Sorge una
nuova spiaggia a Sosúa: i giornalisti denunciano che un hotel esige il pagamento
di US$ 10 per l'accesso
Sosúa, Puerto Plata. Una nuova spiaggia è sorta alcuni giorni fa in questa regione. Un evento normale che avviene quando si verifica una falla tettonica, ha spiegato il geologo Osiride de Leon.
Tuttavia, la
nuova spiaggia ha creato una situazione di conflitto, perché vi si può accedere
solo attraverso l'hotel La Puntilla, la cui direzione aziendale richiede ai
visitatori il pagamento di US$ 10.
Secondo quanto
denunciato dal giornalista Hugo Gómez, all’atto di accedere insieme a diversi
colleghi e fotoreporter alla spiaggia, che si trova sul retro della struttura, egli è
stato avvertito che l’accesso era a pagamento.
Gomez ha riferito
che nonostante si fosse identificato come un membro dell’ordine dei giornalisti,
non gli è stato consentito l'ingresso.
Secondo il
direttore del ristorante-hotel Puntilla, che si è identificato con il nome di
Fiorenzo, far pagare US$ 10 a coloro che desiderano entrare nella nuova
spiaggia è stata una decisione aziendale
Formazione
della spiaggia
"La
placca tettonica del Nord America penetra sotto la placca tettonica dei Caraibi
e provoca un suo innalzamento che si combina con l'accumulo di sabbia sulla
costa e forma una piccola spiaggia", ha sostenuto Leon.
Prima che si
formasse la spiaggia, c'era il mare di fronte all'hotel Puntilla e ora ci sono
diversi metri di sabbia, il che ha dato origine alla nuova spiaggia vicino alla
già esistente denominata Alicia, sull'Oceano Atlantico.