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giovedì 25 maggio 2017

L’assurdo monetario: una tipografia in grado di stampare banconote perfette e in misura illimitata danneggerebbe fortemente l’economia dominicana. In Italia invece avrebbe un effetto positivo. Come mai?




Queste banconote alla cui rincorsa passiamo la maggior parte della vita… Pezzi di carta colorata dal costo di pochi spiccioli. La gente lavora e spesso anche si scanna per loro!

C’è stato un tempo in cui i mezzi di pagamento avevano un valore intrinseco, ad esempio le monete d’oro. In pratica agli albori della nostra civiltà gli acquisti erano baratti. I mezzi di pagamento potevano essere fusi e trasformati in gioielli. Chi doveva pagare i servizi di qualcuno, doveva assicurarsi di avere sufficienti mezzi di pagamento. Gli stati non emettevano banconote. Semplicemente coniavano monete. Al limite imbrogliavano un po’ sulla purezza dell’oro o dell’argento di cui si servivano.

C’è stato poi un tempo in cui i pagamenti venivano fatti con biglietti di banca che garantivano una copertura in oro e infine siamo arrivati alla situazione attuale che di fatto ha caratterizzato la storia del secolo XX in cui i biglietti di carta non rappresentano niente, circolano e vengono accettati in virtù della legge che lo impone. Si parla di corso forzoso.

Si è avverato così un vecchio sogno dell’umanità: trasformare qualcosa di poco valore in oro. Gli alchimisti per secoli hanno cercato di ottenere oro dai metalli non pregiati. Non ci sono mai riusciti. Invece quello stesso risultato è stato raggiunto con la vile carta, un materiale che vale molto meno di qualunque metallo. Chi emette moneta trasforma la carta in oro e quell’oro gli appartiene. Lo arricchisce. La banca centrale dominicana aumenta le sue riserve quando emette moneta. Ad esempio quando si parla delle rimesse provenienti dall’estero: oltre cinque miliardi di dollari l’anno. Questi vanno tutti a finire nelle casse della banca centrale che li trasforma in carta colorata locale per la sua circolazione nel Paese. Le emissioni si fanno quando l’economia cresce anche a seguito dell’incremento demografico oppure ad esempio a fronte dell’inflazione. Ma esiste una miriade di ragioni per cui l’emissione di banconote si rende necessaria. Il più delle volte la banca centrale ne trae un diretto beneficio. L’inflazione ai tempi in cui tutte le banche centrali erano pubbliche veniva considerata addirittura una tassa occulta.


Una tipografia clandestina in grado di stampare banconote perfette toglierebbe tutta questa ricchezza alla banca centrale dominicana e quindi allo stato dominicano in quanto questo istituto di emissione è pubblico.

La stessa tipografia in Italia invece promuoverebbe l’economia aumentando la quantità di moneta in circolazione e non rappresenterebbe in modo assoluto una perdita per lo stato italiano. A rimetterci sarebbe solo la banca centrale europea e Bankitalia SpA.

Su 100.000 euro emessi nell'UE, 14.000 vengono devoluti alla banca centrale italiana, Bankitalia Spa. Essendo questa privata, non se ne beneficia lo stato italiano, ma solo i banchieri proprietari del capitale sociale di Bankitalia Spa.

Il discorso della miriade di motivazioni che stanno alla base di un’emissione monetaria resta invariato anche per l’Italia. Vi rientra anche l’inflazione. Lo stato italiano per far fronte a queste esigenze di emissione deve rivolgersi alla banca centrale europea e non lo può fare nemmeno direttamente: questo processo deve avvenire attraverso la mediazione del sistema bancario privato. Così lo prevede il trattato di Maastricht. A tal fine lo stato emette titoli di debito. Quindi per l’Italia l’eventuale crescita economica e demografica e addirittura l’inflazione comportano non un aumento delle sue risorse, ma un aumento del debito pubblico. Ecco perché sarebbe augurabile il proliferare in Italia dei falsari. Gioverebbe persino al debito pubblico che si incrementerebbe di meno!

Di queste cose non si parla. L’avete notato? Nemmeno quei politici tanto ammirati e che sembrano così bravi e onesti!