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giovedì 18 maggio 2017

Santa Domenica Talao: un comune che non ottempera all’obbligo delle trascrizioni degli atti anagrafici dei cittadini iscritti all’AIRE. Grave disagio per la numerosa colonia italiana residente nella Repubblica Dominicana.




La colonia italiana proveniente da Santa Domenica Talao è salita recentemente alla ribalta della cronaca delle prime pagine dei giornali dominicani attraverso uno dei suoi cognomi: Pappaterra.
Tale comunità si origina nella Repubblica Dominicana verso la fine del secolo XIX. Alla base di questo flusso migratorio ci sono due annessioni: quella della Repubblica Dominicana alla Spagna e quella del Regno delle Due Sicilie al Regno di Sardegna. La prima ebbe luogo nel 1861 e portò in brevissimo tempo a una guerra tra i ribelli dominicani che rivolevano l’indipendenza e il Regno di Spagna, retto da una monarchia borbonica. Al servizio dell’esercito spagnolo a Puerto Plata c’era un sergente di Santa Domenica Talao quindi del Regno Delle Due Sicilie, pure questo retto da una monarchia borbonica.
Una volta finita la guerra con la sconfitta della Spagna, detto “sergente” tornò in patria. Durante la sua assenza,il Regno delle Due Sicilie era stato annesso al Regno di Sardegna, patrocinato quest’ultimo dalla massoneria e dai Rotchild, ma è proprio vero che la storia si ripete! E i Savoia, sommersi dai debiti, pensarono solo a distruggere ogni velleità di ribellione tra i cittadini del territorio annesso e ad appropriarsi delle ingenti ricchezze del prospero stato borbonico, seminando miseria e terrore al suo interno e provocando l’emigrazione di milioni di ex-duosiciliani, andati a finire dappertutto nel mondo e soprattutto in America.
Il “sergente” vista la situazione di povertà in cui trovò la sua terra, decise quindi di ritornare a Puerto Plata e raccontò ai suoi compaesani che “veniva da un paese del nuovo mondo con leggi moderne e voglia di progredire”.
Dopo di lui arrivarono nella repubblica caraibica un po’ alla volta tanti suoi compaesani. Oggi si stima che i discendenti di quei primi emigranti siano tra i 4 e i 5 mila. Esistono inoltre una cinquantina di cognomi italiani proveniente da Santo Domenica Talao che sono ormai parte integrante del patrimonio di cognomi dominicani:
Alterio, Anzelotti, Campagna, Cantisano, Capobianco, Caputo, Ciliberti, Cino, Cosentino, Cozza, Cuccurullo, D'Alessandro, Di Carlo, Di Franco, Di Puglia, Di Vanna, Ferrua, Ferzola, Figliuzzi, Forestieri, Grisolia, Lagreca, Leogaldo, Longo, Marino, Marra, Minervino, Nardi, Oliva, Palamara, Palermo, Pappaterra, Perrone, Perrota, Pezzoti, Pignataro, Pugliese, Rainieri, Riggio, Rímoli, Ruggiero, Russo, Sabatino, Sangiovanni, Sarubbi, Sassone, Scaldaferri, Schiffino, Senise, Sorrentino, Trifilio.
Molti prosperarono e diversi di loro riuscirono a costituire un'associazione denominata "Pro Santa Domenica Talao" allo scopo di inviare fondi alla loro impoverita patria. Esistono documenti che dimostrano che questi fondi venivano contabilizzati e se ne faceva anche un rapporto in cui si indicava la destinazione degli stessi con un dettaglio delle spese che era anche reso pubblico.
Si stima che i discendenti di questi italiani siano attualmente 4000 di cui 1000 circa godono ancora della cittadinanza italiana. Molti sono già alla sesta generazione.
Da una decina di anni in qua però nel Comune di Santa Domenica Talao non viene trascritta nessuna variazione anagrafica dei cittadini che figurano iscritti nella sezione
AIRE: una situazione che di fatto impedisce ai membri di questa colonia italiana l'esercizio della cittadinanza italiana. Non possono trascrivere atti di nascita, di morte e di matrimonio, ecc. e hanno problemi per il rilascio del passaporto. Eppure ci sono termini ben precisi per l’esecuzione di queste incombenze amministrative, che se non rispettati comporterebbero la condanna degli addetti per “omissione di atti di ufficio”. Invece l’impiegata del comune sostiene di non avere tempo per farlo e le cose procedono avanti così. Nessuno se ne assume la responsabilità. Certo, un solo impiegato non è molto, tenendo presente che la sezione AIRE rappresenta un numero di cittadini diverse volte superiore a tutti gli abitanti del comune messi insieme. E allora chi deve rispondere penalmente di queste omissioni: l’impiegata o chi designa il numero di dipendenti che devono lavorare negli uffici comunali?
Il 20 ottobre del 2016 è stata organizzata alla Casa de Italia a Santo Domingo una riunione alla quale hanno partecipato molti membri di questa comunità interessati dai menzionati problemi e che subiscono quindi la totale inerzia del Comune calabrese. Era presente anche l’onorevole Ricardo Merlo. Il MAIE si è impegnato a raggiungere dei risultati entro breve termine. Si spera che questa situazione possa cambiare. Restiamo in attesa di novità positive al riguardo.