La colonia
italiana proveniente da Santa Domenica Talao è salita recentemente alla ribalta
della cronaca delle prime pagine dei giornali dominicani attraverso uno dei
suoi cognomi: Pappaterra.
Tale
comunità si origina nella Repubblica Dominicana verso la fine del secolo XIX.
Alla base di questo flusso migratorio ci sono due annessioni: quella della
Repubblica Dominicana alla Spagna e quella del Regno delle Due Sicilie al Regno
di Sardegna. La prima ebbe luogo nel 1861 e portò in brevissimo tempo a una
guerra tra i ribelli dominicani che rivolevano l’indipendenza e il Regno di
Spagna, retto da una monarchia borbonica. Al servizio dell’esercito spagnolo a
Puerto Plata c’era un sergente di Santa Domenica Talao quindi del Regno Delle
Due Sicilie, pure questo retto da una monarchia borbonica.
Una volta
finita la guerra con la sconfitta della Spagna, detto “sergente” tornò in
patria. Durante la sua assenza,il Regno delle Due Sicilie era stato annesso al
Regno di Sardegna, patrocinato quest’ultimo dalla massoneria e dai Rotchild, ma
è proprio vero che la storia si ripete! E i Savoia, sommersi dai debiti,
pensarono solo a distruggere ogni velleità di ribellione tra i cittadini del
territorio annesso e ad appropriarsi delle ingenti ricchezze del prospero stato
borbonico, seminando miseria e terrore al suo interno e provocando l’emigrazione
di milioni di ex-duosiciliani, andati a finire dappertutto nel mondo e
soprattutto in America.
Il “sergente”
vista la situazione di povertà in cui trovò la sua terra, decise quindi di ritornare
a Puerto Plata e raccontò ai suoi compaesani che “veniva da un paese del nuovo
mondo con leggi moderne e voglia di progredire”.
Dopo di lui
arrivarono nella repubblica caraibica un po’ alla volta tanti suoi compaesani.
Oggi si stima che i discendenti di quei primi emigranti siano tra i 4 e i 5
mila. Esistono inoltre una cinquantina di cognomi italiani proveniente da Santo
Domenica Talao che sono ormai parte integrante del patrimonio di cognomi
dominicani:
Alterio, Anzelotti,
Campagna, Cantisano, Capobianco, Caputo, Ciliberti, Cino, Cosentino, Cozza, Cuccurullo,
D'Alessandro, Di Carlo, Di Franco, Di Puglia, Di Vanna, Ferrua, Ferzola, Figliuzzi,
Forestieri, Grisolia, Lagreca, Leogaldo, Longo, Marino, Marra, Minervino, Nardi,
Oliva, Palamara, Palermo, Pappaterra, Perrone, Perrota, Pezzoti, Pignataro, Pugliese,
Rainieri, Riggio, Rímoli, Ruggiero, Russo, Sabatino, Sangiovanni, Sarubbi, Sassone,
Scaldaferri, Schiffino, Senise, Sorrentino, Trifilio.
Molti
prosperarono e diversi di loro riuscirono a costituire un'associazione
denominata "Pro Santa Domenica Talao" allo scopo di inviare fondi
alla loro impoverita patria. Esistono documenti che dimostrano che questi fondi
venivano contabilizzati e se ne faceva anche un rapporto in cui si indicava la
destinazione degli stessi con un dettaglio delle spese che era anche reso
pubblico.
Si stima che
i discendenti di questi italiani siano attualmente 4000 di cui 1000 circa godono
ancora della cittadinanza italiana. Molti sono già alla sesta generazione.
Da una
decina di anni in qua però nel Comune di Santa Domenica Talao non viene
trascritta nessuna variazione anagrafica dei cittadini che figurano iscritti
nella sezione
AIRE: una
situazione che di fatto impedisce ai membri di questa colonia italiana l'esercizio
della cittadinanza italiana. Non possono trascrivere atti di nascita, di morte
e di matrimonio, ecc. e hanno problemi per il rilascio del passaporto. Eppure
ci sono termini ben precisi per l’esecuzione di queste incombenze
amministrative, che se non rispettati comporterebbero la condanna degli addetti
per “omissione di atti di ufficio”. Invece l’impiegata del comune sostiene di
non avere tempo per farlo e le cose procedono avanti così. Nessuno se ne assume
la responsabilità. Certo, un solo impiegato non è molto, tenendo presente che la
sezione AIRE rappresenta un numero di cittadini diverse volte superiore a tutti
gli abitanti del comune messi insieme. E allora chi deve rispondere penalmente
di queste omissioni: l’impiegata o chi designa il numero di dipendenti che devono
lavorare negli uffici comunali?
Il 20
ottobre del 2016 è stata organizzata alla Casa de Italia a Santo Domingo una
riunione alla quale hanno partecipato molti membri di questa comunità interessati
dai menzionati problemi e che subiscono quindi la totale inerzia del Comune
calabrese. Era presente anche l’onorevole Ricardo Merlo. Il MAIE si è
impegnato a raggiungere dei risultati entro breve termine. Si spera che questa
situazione possa cambiare. Restiamo in attesa di novità positive al riguardo.