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lunedì 1 maggio 2017

Morte di Alessandro Grandis: gli inquirenti escludono il suicidio. Due persone provenienti dall’Est Europa sono in stato di fermo.





Due persone che avevano contatti con il giovane nel residence sono in stato di fermo. Si tratta di una donna polacca e di un uomo di un’altra nazione dell’Est Europa. Si sa il nome della ragazza ma non quello dell'uomo. La giovane donna nata nel 1992 ha dichiarato che Alessandro era depresso e che si è sicuramente suicidato in quanto più volte le aveva chiesto cosa sarebbe successo se si fosse lanciato dal terrazzo alla piscina. Una dichiarazione abbastanza assurda tenendo presente che dal terrazzo alla piscina non c'è un'altezza superiore ai cinque metri e che a nessuno può venire in mente di suicidarsi lanciandosi da cinque metri. La testimone che è in stato di fermo, ha un appartamento in quello stesso residence sul terrazzo al di sopra della piscina. Alcune domande un po’ alla volta stanno trovato la loro risposta:

Alessandro era depresso? Assolutamente no! Aveva tantissimi progetti. Secondo quanto riportato da “La Stampa” avrebbe parlato con una sua amica spagnola entusiasta del suo arrivo a Punta Cana e l’aveva informata che avrebbe visitato tre farmacie sul posto. Come da me già riferito e come risulta anche dalle ultime dichiarazioni dei familiari Alessandro voleva mettersi in società con una farmacia nella zona di Bavaro. Alle 2 di quella stessa notte ha telefonato a un amico ed era tutto felice. Non era quindi depresso.

Il corpo è caduto dall’abitazione di Alessandro? L’abitazione del giovane italiano non avrebbe potuto affacciarsi alla piscina. L’unica abitazione che si affaccia alla piscina si trova al primo piano. Sopra c’è il terrazzo. Lì le finestre degli appartamenti sono anche porte dalle quale si accede al terrazzo che funge praticamente da cortile. Dal terrazzo al suolo in ceramica non ci sono più di cinque metri e dalla parete dell’edificio alla piscina, non meno di tre metri. La testa del giovane è finita a circa un metro dal bordo della piscina. Un po’ troppo distante dalla parete. Chi precipita lo fa verticalmente, non può planare!

Qual è stata la causa della morte? Il ragazzo è morto come conseguenza del trauma cranico. Sul suo corpo sono state comunque riscontrate anche delle fratture alla colonna vertebrale. Si è fatta l’ipotesi che il ragazzo sia stato colpito fortemente alla testa e poi sia stato lanciato dal terrazzo. Aggiungerei che, trattandosi di una persona di piccola statura, 1,65 m e dal peso sicuramente tra i 50 e i 60 kg vista la sua snellezza, facilmente due persone o anche una sola se abbastanza robusta avrebbero potuto lanciarlo con una spinta orizzontale nella stessa posizione nella quale è stato ritrovato il corpo e cioè con le gambe avanti. Una volta raggiunto il pavimento il corpo avrebbe continuato a strisciare sulla ceramica scivolosa per una ventina di centimetri e questo spiegherebbe la scia di sangue al di sopra della testa. Il sangue c’era già nella ferita e strisciando il corpo avrebbe lasciato quella scia.

Dove era alloggiato Alessandro? Era ospite presumibilmente presso le stesse persone che sono ora in stato di fermo. E questo è un dato inquietante perché la madre sostiene che il figlio le ha riferito di aver trovato un clima ostile all’arrivo a Santo Domingo.
Il giovane per l’alloggio nelle varie località che visitava si avvaleva di CouchSufing (letteralmente “fare surf sui divani”). Si tratta di un servizio gratuito di scambio di ospitalità con servizio di rete sociale. Secondo i suoi amici Alessandro sarebbe arrivato in quel residence attraverso questo servizio. Il cadavere di Alessandro indossava il pigiama. È stato rinvenuto alle 7 del mattino. Alle 2 del mattino aveva telefonato a un amico ed era felice.

L’importante è che l’ipotesi del suicidio sia stata abbandonata dagli inquirenti. Restiamo in attesa di ulteriori novità.