Due persone
che avevano contatti con il giovane nel residence sono in stato di fermo. Si
tratta di una donna polacca e di un uomo di un’altra nazione dell’Est Europa. Si
sa il nome della ragazza ma non quello dell'uomo. La giovane donna nata nel
1992 ha dichiarato che Alessandro era depresso e che si è sicuramente suicidato
in quanto più volte le aveva chiesto cosa sarebbe successo se si fosse lanciato
dal terrazzo alla piscina. Una dichiarazione abbastanza assurda tenendo
presente che dal terrazzo alla piscina non c'è un'altezza superiore ai cinque
metri e che a nessuno può venire in mente di suicidarsi lanciandosi da cinque
metri. La testimone che è in stato di fermo, ha un appartamento in quello
stesso residence sul terrazzo al di sopra della piscina. Alcune domande un po’
alla volta stanno trovato la loro risposta:
Alessandro
era depresso? Assolutamente no! Aveva tantissimi progetti. Secondo quanto
riportato da “La Stampa” avrebbe parlato con una sua amica spagnola entusiasta
del suo arrivo a Punta Cana e l’aveva informata che avrebbe visitato tre
farmacie sul posto. Come da me già riferito e come risulta anche dalle ultime
dichiarazioni dei familiari Alessandro voleva mettersi in società con una
farmacia nella zona di Bavaro. Alle 2 di quella stessa notte ha telefonato a un
amico ed era tutto felice. Non era quindi depresso.
Il corpo è
caduto dall’abitazione di Alessandro? L’abitazione del giovane italiano non
avrebbe potuto affacciarsi alla piscina. L’unica abitazione che si affaccia
alla piscina si trova al primo piano. Sopra c’è il terrazzo. Lì le finestre
degli appartamenti sono anche porte dalle quale si accede al terrazzo che funge
praticamente da cortile. Dal terrazzo al suolo in ceramica non ci sono più di
cinque metri e dalla parete dell’edificio alla piscina, non meno di tre metri.
La testa del giovane è finita a circa un metro dal bordo della piscina. Un po’
troppo distante dalla parete. Chi precipita lo fa verticalmente, non può
planare!
Qual è stata
la causa della morte? Il ragazzo è morto come conseguenza del trauma cranico. Sul
suo corpo sono state comunque riscontrate anche delle fratture alla colonna
vertebrale. Si è fatta l’ipotesi che il ragazzo sia stato colpito fortemente
alla testa e poi sia stato lanciato dal terrazzo. Aggiungerei che, trattandosi
di una persona di piccola statura, 1,65 m e dal peso sicuramente tra i 50 e i
60 kg vista la sua snellezza, facilmente due persone o anche una sola se
abbastanza robusta avrebbero potuto lanciarlo con una spinta orizzontale nella
stessa posizione nella quale è stato ritrovato il corpo e cioè con le gambe
avanti. Una volta raggiunto il pavimento il corpo avrebbe continuato a
strisciare sulla ceramica scivolosa per una ventina di centimetri e questo
spiegherebbe la scia di sangue al di sopra della testa. Il sangue c’era già
nella ferita e strisciando il corpo avrebbe lasciato quella scia.
Dove era
alloggiato Alessandro? Era ospite presumibilmente presso le stesse persone che
sono ora in stato di fermo. E questo è un dato inquietante perché la madre
sostiene che il figlio le ha riferito di aver trovato un clima ostile all’arrivo
a Santo Domingo.
Il giovane
per l’alloggio nelle varie località che visitava si avvaleva di CouchSufing
(letteralmente “fare surf sui divani”). Si tratta di un servizio gratuito di
scambio di ospitalità con servizio di rete sociale. Secondo i suoi amici Alessandro
sarebbe arrivato in quel residence attraverso questo servizio. Il cadavere di
Alessandro indossava il pigiama. È stato rinvenuto alle 7 del mattino. Alle 2
del mattino aveva telefonato a un amico ed era felice.
L’importante
è che l’ipotesi del suicidio sia stata abbandonata dagli inquirenti. Restiamo
in attesa di ulteriori novità.