Il faccendiere Àngel Ronón dal carcere di Ciudad Nueva fa
rivelazioni ai giornalisti, contravvenendo così alle raccomandazioni dei suoi
avvocati. L’uomo della valigetta, così lo chiamano. Tutti i soldi delle
tangenti di Odebrecht sono finiti nelle sue mani e lui li ha smistati o se li è
intascati. Personaggio chiave e per di più non appartenente al mondo politico. Odebrecht
aveva stabilito per lui un compenso di 5 milioni di dollari l’anno. Gliene deve
ancora 10. Una quisquilia!
Ángel Rondón è al centro di un giro di tangenti da capogiro:
“92 milioni di dollari? Ma vogliamo scherzare su un volume di commesse di 6
mila milioni di dollari, 92 milioni sono soltanto l’1,5 per cento, una
bazzecola, persino Balaguer parlava di una quota minima del dieci percento”.
Comunque non entra nei dettagli, lascia le cose così come se l’allusione lanciata
non fosse destinata ad avere alcun effetto. Non vuole “dare munizioni al nemico”,
dice. Troppo furbo o troppo stupido, chissà, vedremo se sopravvive, perché sembra
proprio adatto a fare una brutta fine. Intanto parla troppo e direttamente alla
stampa.
Eravamo scandalizzati per 92 milioni e ora salta fuori che
forse sono 600 milioni di dollari! Il movimento verde presto diventerà rosso incandescente
e dovranno pure cambiare maglietta. Il faccendiere se la ride anche, dal suo
soggiorno coatto nel palazzo di giustizia di Ciudad Nueva. Lo hanno messo al
vertice di una rete di 40 società regolari e off-shore. Tutto falso, ma come
fanno a inventarsi tante cose, dice. Al massimo saranno una decina e poi stanno
indagando anche sulla prima impresa da lui fondata la Bici moto SA, che si
dedicava all’importazione di pezzi di ricambio per motoveicoli. E il socio?
Udite, udite, un italiano! Non ci poteva mancare. Siamo dappertutto come il
prezzemolo, nel bene e nel male, peccato che non se ne conosca il nome. Una
società innovativa al tempo della costituzione, il 1977, che ebbe anche tanto
successo per cinque anni fino a quando incominciò ad essere scopiazzata come
capita spesso da queste parti. Comunque Róndon cedette le sue quote nel 1990,
ben 27 anni fa e ora gliela tirano fuori… Speriamo che non arrestino anche l’italiano
se è ancora vivo… e se è ancora proprietario delle quote. Dobbiamo già portare
le arance a Conrado Pittaluga, anche lui in soggiorno coatto in Ciudad Nueva! L’impegno
incomincerebbe a diventare pesante!
Ángel Rondón esercita da sempre e con successo la
professione di faccendiere, professione per il cui accesso non servono né
titoli, né esami, faccendieri si nasce! Ma le cose buone non durano per sempre
e tanto va la gatta al lardo che ci rimette lo zampino… Comunque il suo bel
gruzzoletto da parte sicuramente ce l’ha. Teste di legno, come quelle di
Diandino? Lui sostiene di no, che non si è mai avvalso di teste di legno, non è
uno di quelli che ricorre a questi mezzucci. E va bene, gli crediamo, intanto
vedremo come andrà a finire, siamo curiosi!