Le indagini sul giovane
farmacista Alessandro Grandis deceduto il 27 aprile scorso nel residenziale di
lusso "La Joya" nella località "El Cocotal" di Bavaro si
sono arenate. Suicidio, incidente, omicidio? Il tempo dirà, ovvero prima o poi
tutto cadrà nel dimenticatoio e per qualcuno è meglio così. Chi glielo fa fare
agli inquirenti di lavorare intorno a una vicenda complessa? Gli stipendi sono
bassi e le noie tante... Questo sembra essere il pensiero dominante degli
inquirenti e dei medici forensi.
La famiglia del giovane
farmacista savonese non ci sta, vuole chiarezza. A tal fine ha rivolto un
appello pubblicato in uno spazio a pagamento sul giornale Diario Libre e
indirizzato alla nostra sede diplomatica, al procuratore generale e al capo
della polizia nazionale.
Il problema è che non esiste di fatto la volontà da
parte della Farnesina di andare fino in fondo nella difesa dell'incolumità dei
cittadini italiani residenti all'estero, pretendendo indagini serie e
professionali per accertare le vere cause dei decessi e per esigere la punizione
dei colpevoli se l'ipotesi dell'omicidio fosse evidente. Un'accusa questa che
si basa in primo luogo sulla certezza che le autorità dominicane, bollando di
suicidio certi decessi senza procedere oltre nelle indagini stiano offendendo la
nostra intelligenza, un legato che noi italiani riceviamo dalla nostra cultura
plurimillenaria che, come diceva un connazionale recentemente e tragicamente
scomparso, "ci accompagna dovunque noi andiamo come una valigia e si
rispecchia spesso nelle cose che facciamo". Non siamo mai né troppo
ignoranti né troppo imbecilli da berci tutto quello che ci vogliono propinare
per vero.
La morte di Alessandro non poteva essere bollata
come suicidio. Gli elementi che c'erano contro questa versione erano tantissimi
e a fare gli accertamenti non c'era una squadretta di boy scouts, ma di
poliziotti addestrati esperti o almeno così si suppone. Perché due sono le
ipotesi: o non possono fare di meglio perché sono dei mentecatti ignoranti o
non vogliono fare di meglio perché non hanno voglia di lavorare. In
entrambi i casi i ringraziamenti profusi il 2 giugno dal Dott. Spadavecchia
sono da ritenersi eccessivi e fuori luogo e li trascrivo testualmente di
seguito, tradotti perché il discorso dell'incaricato d'affari è stato tenuto in
spagnolo: "Voglio ringraziare le istituzioni dominicane per la
disponibilità a trasmettere ogni tipo di informazione, anche sulle procedure, con
trasparenza e condividendo tutto quanto accaduto con l'ambasciata e con le
famiglie": Non c'è niente di cui essere grati ed è ora di farsi rispettare.
Ormai è un dato di fatto che l'omicidio come
tipologia criminale viene inscenato sempre di più come suicidio. Si instaura così
una sorta di complicità tra gli assassini e le autorità inquirenti compresi i
medici forensi. La ricerca della verità non conviene a nessuna delle parti: i
primi evitano di rispondere del loro reato e i secondi si risparmiano delle
noie che ritengono magari non giustificate dai bassi stipendi percepiti.
Comunque la famiglia di Alessandro Grandis ha
dichiarato guerra a tutta questa situazione paradossale: ha ingaggiato due
avvocati in Italia e due nella Repubblica Dominicana, ha mandato una lettera
aperta pubblicata sul giornale Diario Libre alla sede diplomatica, al
procuratore generale e al direttore della polizia nazionale. È stata
interessata del caso la Procura della Repubblica di Roma.
Questo è il modo giusto di procedere. Bisogna
mettere in ridicolo chi offende l'intelligenza altrui. Le indagini in questo
caso come in tanti altri sono state svolte in modo dilettantistico. Che non si
trattasse di suicidio o di incidente lo si poteva capire subito. L'unica
opzione che rimane, quella dell'omicidio, non ha dato luogo a indagini serie.
Anzi la decisione di chiudere il caso come suicidio è stata motivata dalle dichiarazioni
rilasciate dall'ospitante venticinquenne polacca che insieme al suo
connazionale quarantenne sono le persone che sull'omicidio dovrebbero saperne di
più o perché l'hanno commesso o perché sanno chi l'ha commesso.