Una notizia scandalistica,
uno scoop sui generis, basata praticamente su niente, che ci riporta
nell'occhio del ciclone mediatico italiano. Prima arrivano i sassolini e poi le
sassate. Attendiamo le reazioni dei giornali online italiani. Tenetevi forte!
Fonte: El Día del 12 giugno 2017
«Il capo del clan "Commisso" che è in concorrenza con la mafia siciliana, trafficava droga dal Paese in Europa
«Il capo del clan "Commisso" che è in concorrenza con la mafia siciliana, trafficava droga dal Paese in Europa
La Repubblica Dominicana si trova nell'itinerario dei traffici di
droga di una delle strutture criminali più importanti dell'Italia. Si è
scoperto che uno dei capi del clan mafioso Commisso, che è in concorrenza con la
mafia siciliana, aveva qui oltre che in Marocco e in Olanda i suoi centri di
approvvigionamento di droga che trafficava nel vecchio continente.
Vincenzo Macri è stato arrestato venerdì scorso in Brasile, quando
ha presentato un documento di identità falso nell'aeroporto di Sao Paulo.
Il clan mafioso Commisso ha la sua sede a Sidermo, Calabria, e ha
una forte presenza in Canada. Questo gruppo viene collegato a investimenti che
in passato sono stati effettuati nel settore dei giochi d'azzardo nella
Repubblica Dominicana.
La stampa italiana ha riferito che Macri, 52 anni, desiderava
recarsi a Caracas, dove si ritiene che risiedesse. Si ritiene inoltre che agisse
da intermediario in transazioni internazionali di cocaina della 'Ndrangheta,
uno dei principali trafficanti mondiali di droga.
Le autorità sostengono che Macri ha ereditato il posto da suo
padre, Antonio Macri, presunto capo del clan.
Aveva circa dieci anni quando suo padre è stato ucciso in Calabria,
nel 1975, dopo una partita di bocce e nel mezzo di una lotta sanguinosa tra
clan.
Macri padre era noto come "capo dei due mondi" per i suoi
stretti legami con i mafiosi dell'America del Nord e dell'Australia.
La Polizia Federale brasiliana ha detto che tra il 2004 e il 2015
Vincenzo Macri ha fatto parte di un'organizzazione criminale internazionale che
importava e trafficava cocaina e hashish del Marocco, dei Paesi Bassi e della
Repubblica Dominicana.
Le droghe arrivavano in Italia in containers marittimi.
Macri era latitante dal 2015, quando le autorità italiane lo hanno
accusato di traffico internazionale di droga e di associazione mafiosa.»