L'incessante
ricerca dell'oro nel suolo isolano iniziò subito dopo l'arrivo di Cristoforo
Colombo nel 1492 e continua attualmente in numerosi fiumi che trascinano le
ambite pepite.
L'estrazione
dell'oro alluvionale dopo oltre cinque secoli persiste ancora nella Repubblica
Dominicana.
Gli
spagnoli scoprirono subito che i corsi d'acqua più ricchi del nobile metallo
nascevano nella Cordigliera Centrale.
L'attività
di lavaggio dell'oro è intensa a Miches, nel fiume Bao, nei pressi di Juncalito
e Las Placetas, nei torrenti di Los Ramones e Jicomé, nella Cordigliera
Centrale, e nel letto alto del fiume Haina.
Vicino
ai lavatori sostano i compratori dell'oro. I prezzi sono quelli internazionali.
Attualmente si aggirano sui 1.500 pesos al grammo.
Oggi
poca gente sa o ricorda che estrarre oro con padelle (batea) era un'attività
alla quale si dedicavano moltissime persone, quasi sempre donne, povere e non
tanto povere, che conoscevano la tecnica e che si procuravano persino l'oro per
i loro gioielli personali, ma che, soprattutto, apportavano risorse sostanziali
al reddito familiare.
Decine
di dominicani degli strati sociali meno abbienti si dedicano a lavare oro nel
fiume Haina nei pressi di Los Montones a San Cristobal.
In
questa zona si concentrano tra 60 e 70 persone ogni giorno per cercare i
minuscoli tesori tra le pietre, il fango e la sabbia, dalle 8:00 del mattino
alle 3:00 del pomeriggio, sotto il sole cocente.
La
tecnica del lavaggio dell'oro alluvionale è la stessa che si usava cinquecento
anni fa.
C'è
gente che ricava dal fiume in media ogni giorno 1.500 pesos, l'equivalente a un
grammo del metallo giallo. In una settimana, lavorando dal lunedì al sabato, i guadagni
si aggirano sui 7.000 pesos.
C'è chi
dice che fa questo mestiere perché non ha altro da fare. Vive di questa
attività e lì nel fiume si riunisce quotidianamente con molti altri colleghi,
tra i quali si instaura un ambiente di collaborazione e fratellanza.
Poche
sono le donne che "lavano".Gli uomini hanno più forza per cercare il
proprio oro. Fanno buche e muovono pietre.
Poi
nelle vicinanze c'è chi è pronto a comprare l'oro estratto.
L'estrazione
comunque si sviluppa nell'informalità di un piccolo commercio e le autorità non
si immischiano. I lavatori sostengono che non vengono danneggiati i letti dei
fiumi perché la sabbia e le pietre smosse restano lì.
Il
lavaggio di oro è stato uno dei pilastri delle microeconomie locali in certe
regioni del Paese nel corso dei secoli in tempi di maggiore povertà.
L'oro
estratto dalle contadine dominicane durante i secoli XIX e XX ha funto per
decenni da lubrificante principale dell'economia locale e regionale in molte
parti del territorio nazionale.
Secondo
testimonianze del passato nelle vicinanze dei fiumi dai quali si estrae l'oro
la gente era pigra e imprevidente e quando avevano bisogno di qualcosa
semplicemente correvano verso uno dei fiumi e lavavano oro a sufficienza e per
un po' ci vivevano e poi ripetetevano questa operazione quando il bisogno si
ripresentava. Polvere d'oro e pepite si trovavano anche casualmente mentre si pescavano gamberetti o si
lavava la biancheria