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venerdì 2 giugno 2017

Oggi si festeggia il giorno della repubblica. Altri stati si sono tenuti la monarchia. Chi sta meglio?




Oggi si commemora il 71esimo anniversario della Repubblica Italiana. La scelta della repubblica e l’abbandono della monarchia fu decisa dal popolo con un referendum svoltosi il 2 giugno del 1946. Ma, questa scelta espresse veramente la volontà del popolo italiano? Forse. Certamente però si trattava di un referendum che non avrebbe potuto avere un esito diverso. Mi limito a constatare che la nostra nazione reduce dalla Grande Guerra era ancora occupata dalle truppe straniere vittoriose, sarebbe lecito dire che lo è tuttora, e a controllare la regolarità del voto c’erano in gran numero i partigiani, che già dal nome danno a intendere che non potevano che essere di parte. Qualcuno dirà che l’esito del referendum riflette in realtà la volontà del popolo perché la monarchia non era stata all’altezza né prima della guerra, né durante la stessa. E qui non entro in polemiche, forse la scelta della repubblica sulla monarchia riflette la volontà del popolo, forse…
Il mio caro professore di storia del liceo, un veronese d’hoc, un giorno improvvisò un sondaggio tra gli altri professori alla presenza di un gruppo di studenti e chiese a ognuno di loro cosa avesse votato al referendum istituzionale del 2 giugno 1946. Tutti senza eccezione dichiararono di aver votato per la monarchia. Poi rivolgendosi a noi non disse più niente, da abile oratore qual era. In fondo non c'era altro da dire ed è per questa sua scena muta che forse oggi ricordo così bene questo episodio.
Teniamoci allora questa repubblica e festeggiamo! C’è motivo per festeggiare? Non credo proprio. Con il senno di poi, in Europa quelle nazioni che si sono tenute la monarchia stanno di regola molto meglio di noi. Ma incominciamo a esaminare nel dettaglio queste “retrograde” monarchie costituzionali:
Gran Bretagna: si mantiene stabile economicamente. Non ha mai aderito all’euro. Il popolo ha preso inoltre l’anno scorso l’importante decisione di uscire dall’Eurozona. La monarchia ha sostenuto questa scelta.
Spagna: si barcamena bene in mezzo alla crisi economica che ha travolto il mondo e tra i paesi spregiativamente rientranti nel PIIGS (Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna) è quello che sta di gran lunga meglio. La monarchia focalizza inoltre l’attenzione dei popoli dell’ex impero ed esercita un forte influsso a livello linguistico mondiale, mantenendo la lingua spagnola in uno stato di purezza da anglicismi e da neologismi molto elevato. In fondo i legami con le ex colonie sono per la Spagna un’indiscutibile risorsa.
Norvegia, Svezia, Danimarca: hanno mantenuto le loro monete. Non hanno mai aderito all’euro. Le loro economie sono stabili.
Olanda, Belgio e Lussemburgo: hanno aderito all’euro, ma i monarchi quali capi di stato, come in  Spagna, esercitano una funzione neutrale e mai di parte sui governi, facendo da arbitri a favore di scelte che sono sempre positive per le loro nazioni.
E se dalle monarchie passiamo all'esame della nostra repubblica e dei presidenti che si sono susseguiti nel corso degli anni appare evidente che rispetto ai paesi retti da monarchie costituzionali stiamo molto peggio. In particolare l'ultimo nostro presidente: Giorgio Napolitano, ex comunista, che per la sua interferenza abusiva sul governo venne anche chiamato Re Giorgio. Accusato di essere l'artefice di un colpo di stato soft le cui conseguenze si manifestano tuttora.
Riepilogando si potrebbe dire che quei popoli che si sono tenuti la monarchia se non altro almeno non rischiano mai di avere un presidente massone o traditore o comunista…