Oggi si commemora il 71esimo anniversario della Repubblica
Italiana. La scelta della repubblica e l’abbandono della monarchia fu decisa
dal popolo con un referendum svoltosi il 2 giugno del 1946. Ma, questa scelta
espresse veramente la volontà del popolo italiano? Forse. Certamente però si
trattava di un referendum che non avrebbe potuto avere un esito diverso. Mi
limito a constatare che la nostra nazione reduce dalla Grande Guerra era ancora
occupata dalle truppe straniere vittoriose, sarebbe lecito dire che lo è tuttora, e a controllare la regolarità del voto c’erano in gran numero i
partigiani, che già dal nome danno a intendere che non potevano che essere di
parte. Qualcuno dirà che l’esito del referendum riflette in realtà la volontà
del popolo perché la monarchia non era stata all’altezza né prima della guerra,
né durante la stessa. E qui non entro in polemiche, forse la scelta della
repubblica sulla monarchia riflette la volontà del popolo, forse…
Il mio caro professore di storia del liceo, un veronese d’hoc,
un giorno improvvisò un sondaggio tra gli altri professori alla presenza di un
gruppo di studenti e chiese a ognuno di loro cosa avesse votato al referendum
istituzionale del 2 giugno 1946. Tutti senza eccezione dichiararono di aver
votato per la monarchia. Poi rivolgendosi a noi non
disse più niente, da abile oratore qual era. In fondo non c'era altro da dire
ed è per questa sua scena muta che forse oggi ricordo così bene questo
episodio.
Teniamoci allora questa repubblica e festeggiamo! C’è motivo
per festeggiare? Non credo proprio. Con il senno di poi, in Europa quelle
nazioni che si sono tenute la monarchia stanno di regola molto meglio di noi.
Ma incominciamo a esaminare nel dettaglio queste “retrograde” monarchie
costituzionali:
Gran Bretagna: si mantiene stabile economicamente. Non ha
mai aderito all’euro. Il popolo ha preso inoltre l’anno scorso l’importante
decisione di uscire dall’Eurozona. La monarchia ha sostenuto questa scelta.
Spagna: si barcamena bene in mezzo alla crisi economica che
ha travolto il mondo e tra i paesi spregiativamente rientranti nel PIIGS
(Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna) è quello che sta di gran lunga
meglio. La monarchia focalizza inoltre l’attenzione dei popoli dell’ex impero
ed esercita un forte influsso a livello linguistico mondiale, mantenendo la
lingua spagnola in uno stato di purezza da anglicismi e da neologismi molto
elevato. In fondo i legami con le ex colonie sono per la Spagna un’indiscutibile
risorsa.
Norvegia, Svezia, Danimarca: hanno mantenuto le loro monete.
Non hanno mai aderito all’euro. Le loro economie sono stabili.
Olanda, Belgio e Lussemburgo: hanno aderito all’euro, ma i
monarchi quali capi di stato, come in Spagna,
esercitano una funzione neutrale e mai di parte sui governi, facendo da arbitri
a favore di scelte che sono sempre positive per le loro nazioni.
E se dalle monarchie passiamo all'esame della nostra repubblica
e dei presidenti che si sono susseguiti nel corso degli anni appare evidente
che rispetto ai paesi retti da monarchie costituzionali stiamo molto peggio. In
particolare l'ultimo nostro presidente: Giorgio Napolitano, ex comunista, che per
la sua interferenza abusiva sul governo venne anche chiamato Re Giorgio.
Accusato di essere l'artefice di un colpo di stato soft le cui conseguenze si
manifestano tuttora.
Riepilogando si potrebbe dire che quei popoli che si sono
tenuti la monarchia se non altro almeno non rischiano mai di avere un
presidente massone o traditore o comunista…