Il
viceministro per le Comunità del Dominicano all'estero, Carlos Gabriel García
era presente alla Casa de Italia il 2 giugno scorso all'evento commemorativo
del Giorno della Repubblica. Sostituiva il ministro degli esteri Miguel Vargas
Maldonado impegnato in una visita in Kazakistan. Miguel Vargas e Peggy Cabral,
l'ambasciatrice dominicana a Roma hanno dimostrato di tenerci molto alle
relazioni tra i due paesi. Il Viceministro García ha ribadito quanto siano profondi
, antichi e significativi questi vincoli storici. Grazie viceministro! I circa
200 presenti queste cose le sapevano già, ma è comunque bello riascoltarle,
soprattutto da una persona come Lei, che per la sua cultura ha saputo
guadagnarsi la nostra simpatia. A chiudere l'ambasciata sono stati i burocrati
ignoranti e prepotenti che per le vie più traverse si sono impossessati
saldamente del nostro Ministero degli Affari Esteri. Noi sapremo difendere in
futuro le nostre relazioni diplomatiche: noi, dominicani e italiani. I nostri
rapporti non sono forzati, sono naturali e l'integrazione è costante ed
evidente. Vogliamo che la comunità italo - dominicana cresca qui e in Italia. Se
ne avvantaggeranno sicuramente entrambe le nazioni. Soprattutto la nostra,
quella italiana, che si dice che stia invecchiando… Ma ecco il discorso del
viceministro Carlos Gabriel García:
È per me un
grandissimo onore rappresentare in questo solenne evento il ministro degli
esteri Miguel Vargas Maldonado che non si trova qui presente perché aveva un
impegno precedente nel Kazakistan, una visita ufficiale del nostro governo, ma
ho la grande soddisfazione di riferire a voi che il ministro ha ricevuto con
grande entusiasmo l' invito che gli è stato rivolto e che soltanto un impegno di
quella natura avrebbe potuto impedirgli di essere insieme a voi in questa
occasione. Ho accolto con piacere di sostituirlo qui perché sono stato sempre
sedotto dalla storia e dalla grandezza del popolo italiano e non voglio qui
esprimere soltanto una mia posizione prettamente personale e rispettare il
protocollo di questo evento. Voglio invece dire che non c'è un'altra comunità nel
territorio della Repubblica Dominicana che sia stata altrettanto influente nella
nostra storia come la comunità italiana della Repubblica Dominicana.
Basta uno
sguardo a uno qualunque degli aspetti fondamentali di questa società per sapere
che l'impronta delle mani di qualche italiano era lì presente per portare
avanti grandezza ed entusiasmo in qualunque attività da noi intrapresa nel
corso del tempo.
Non si
tratta soltanto di relazioni bilaterali di oltre centoventi anni. La profondità
del sentimento e della storia che coinvolge le nostre nazioni supera questo
spazio temporale. Facendo l' analisi della storia della Repubblica Dominicana,
ho trovato l'Italia presente in tutti gli aspetti della nostra società: in
quello commerciale, in quello accademico e culturale e, quando mi addentro
nell' aspetto politico, mi rendo conto che persino la Presidenza della
Repubblica è stata occupata da discendenti di italiani. Nell'anno 1884, il
presidente della repubblica è stato Gregorio Billini che aveva ascendenza
italiana. Una famiglia stabilitasi a Baní, una cittadina vicina a Santo Domingo,
nel sud del nostro Paese. Ancora più vicino a noi nel tempo, abbiamo avuto un
presidente della repubblica con ascendenza italiana che ha svolto il ruolo importante
di trovare una possibilità di porre fine alla prima occupazione nordamericana a
favore di uno spazio democratico. Il suo intervento ebbe la durata di due anni.
Sto parlando di Vicini Burgos che fu presidente della Repubblica dal 1922 al
1924.
Siamo quindi
in presenza di una comunità che noi consideriamo dominicana perché così ci
sentiamo davanti a voi e così si sente la comunità dominicana che ha scelto l'Italia
come sua destinazione. Non voglio soffermar mi su dettagli che voi conoscete
come me ma questo sì, volevo manifestare la mia esperienza, il mio entusiasmo quando
mi trovo davanti a una comunità laboriosa, esemplare come la comunità italiana nella
Repubblica Dominicana. Con l'occasione vi ringrazio e ribadisco l'abbraccio fraterno
del ministro degli esteri Miguel Vargas Maldonado