Erano
presenti non meno di duecento persone. La nostra comunità a seguito della riapertura
dell'ambasciata si sta evidentemente rivitalizzando. Le sale e il cortile della
casa erano gremiti. Si tratta di un immobile di valore storico in quanto è
rinomato per essere stato la residenza del primo presidente della Repubblica Dominicana,
protagonista di primo piano della guerra d'indipendenza del 1844, il generale
Pedro Santana Familia.
Erano presenti
il presidente e il vicepresidente dell'ospitante Casa de Italia, l'ing. Renzo Serravalle
e il Cav. Angelo Viro, il capo missione dott. Livio Spadavecchia, il presidente
del Comites Panama Cav. Paolo Dussich e diverse autorità dominicane, tra cui il
viceministro
per le Comunità del Dominicano all'estero, Carlos Gabriel García in
rappresentanza del ministro degli esteri Miguel Vargas Maldonado, assente in
quanto in visita di stato nel Kazakistan e il direttore delle relazioni
internazionali del ministero di cultura Virgilio Altagracia Hasbun.
Si è
dato inizio all'evento con l'ascolto degli inni nazionali di entrambi i Paesi.
Hanno preso la parola il capomissione nonché incaricato d'affari dell'ambasciata
italiana, dott. Livio Spadavecchia e il viceministro per le Comunità del
Dominicano all'estero, Carlos Gabriel García.
Il dott.
Spadavecchia ha esordito salutando "i nostri fratelli italiani provenienti
dal Venezuela che ora vivono nella Repubblica Dominicana e che questa sera ci
accompagnano". Diversamente da altri popoli "Noi italiani abbiamo le
nostre differenze. Sempre c'è un po' di scetticismo e di indifferenza e
pertanto quando si riesce a ottenere un po' di partecipazione collettiva si è
sempre davanti a un successo." Con riferimento alla forte presenza di
connazionali all'evento il diplomatico ha aggiunto: "E ora che
l'ambasciata è stata riaperta e che si sta già lavorando in diversi servizi e
che verrà anche regolarizzata l'attività consolare, mi auguro che questa
presenza così ampia di compatrioti nella Repubblica Dominicana si avvicini un
po' di più a una comunità."
Il
capomissione dà inoltre a intendere che la residenza del settore Naco verrà
adibita in futuro a una destinazione diversa da quella che aveva avuto sino
alla chiusura dell'ambasciata: "La stessa residenza che abbiamo nel
settore Naco potrà essere di aiuto in questo senso e per le attività culturali
nell'avvalorare questo sentimento verso la Repubblica italiana che stiamo
festeggiando oggi." Continua poi con delle sue considerazioni ricorrenti,
esprimendo di fatto poca fiducia nella nostra comunità, bisognerà convincerlo
del contrario, magari un pochino alla volta... "Ma io spero che con la
riapertura dell'ambasciata si affermi un nuovo spirito in questa bellissima
terra dominicana, in realtà un paradiso che porta molti quasi a perdersi nel
godimento delle sue bellezze. Mi auguro uno spirito cooperativo e di
solidarietà."
Si è
soffermato sull'apporto storico della colonia italiana a tutti i livelli e ha
ricordato il progetto Santa Catalina, oggi in essere e centro dell'attenzione
dei media locali per motivi legati a casi di corruzione: "Attualmente
siamo onorati di appoggiare un progetto così importante per lo sviluppo del paese
come la centrale elettrica Santa Catalina. Un progetto di cui siamo fieri
nonostante l'uso del carbone che può contaminare: ogni investimento non si fa
con le parole, ma con le risorse che sono disponibili."
Il
diplomatico ha fatto inoltre un breve riferimento a un accordo recente tra l'Università
di San Pedro de Macoris e l'Università di Firenze volto a uno scambio di
capacità accademiche. Ha ringraziato le autorità dominicane e ha ringraziato
anche i "colleghi" diplomatici dei paesi dell'UE: "Un forte
ringraziamento voglio esprimere ai colleghi della comunità diplomatica e
specialmente ai nostri fratelli europei per l'aiuto che hanno offerto nei
servizi consolari ai nostri connazionali." Per la verità della natura di
"fratelli europei" operanti nelle sedi diplomatiche dei paesi UE noi
non c'eravamo accorti. Anzi io direi che la chiusura della nostra sede
diplomatica e i disagi ad essa correlati che abbiamo vissuto in prima persona
ci hanno convinto che nell'Unione Europea ognuno pensa per sé... Se così non
fosse bisognerebbe da parte del dott. Spadavecchia o di chi per lui,
documentare questa partecipazione che non ci risulta.
Viene
riconfermata la piena autonomia della riaperta ambasciata per il 26 giugno
prossimo: "Nuovi colleghi sono arrivati per lavorare in ambasciata. Altri
arriveranno prima del 26 giugno. Il 1 agosto il nuovo ambasciatore sarà
presente a Santo Domingo per assumere le sue funzioni. Al riguardo vorrei
segnalare che in questi giorni c'è una selezione di personale locale da assumere nella
nostra ambasciata in via temporanea fino al 6 luglio." Da queste parole
del capomissione si dovrebbe evincere che più o meno il personale in forza
della riaperta ambasciata sarà in grado di svolgere la mole di lavoro non
indifferente che le dimensioni della circoscrizione in termini di numero di
connazionali iscritti AIRE, di turisti e di residenti in pianta stabile non
iscritti AIRE richiede. A partire dal 26 giugno si darà corso allo smaltimento
degli arretrati relativi all'emissione di passaporti. Una volta esauriti questi
arretrati, l'attività di rilascio del documento verrà normalizzata. A partire
da fine mese anche le urgenze dimostrate verranno prese in considerazione. Al
riguardo il dott. Spadavecchia sostiene che "Permettetemi di ricordare che
se riapriamo è per lavorare e non per posporre problemi." Ce lo auguriamo
anche noi!
Non
poteva mancare un riferimento agli ultimi fatti di cronaca nera che hanno
interessato la nostra comunità: "Sono casi estremamente tristi e di
sconforto per i nostri fratelli, gente di valore e che aveva una brillante
professionalità e tuttavia per diverse ragioni ha concluso qui la sua
esperienza di vita. Lontano dalla nostra Italia. Al riguardo voglio ringraziare
le istituzioni dominicane per la disponibilità a condividere ogni tipo di
informazione e di procedura con trasparenza relativamente agli avvenimenti con
l'ambasciata e con le famiglie." Il dott. Spadavecchia ha voluto quindi
ringraziare le autorità dominicane. Pochi di noi italiani qui residenti siamo
dello stesso avviso e ci auguriamo che la nostra ambasciata in futuro assuma un
ruolo più efficace e deciso nella difesa dell'incolumità dei nostri
connazionali e dell'accertamento delle cause dei loro decessi. Le gravissime
carenze negli accertamenti da parte della polizia e nell'esecuzione delle
autopsie sono all'ordine del giorno.
Il
diplomatico si è espresso anche sugli aiuti ai connazionali in stato di bisogno,
argomento da lui molto sentito: "Non so quanto tempo rimarrò ancora nel paese, ma
spero che in un futuro vicino si discuta su meccanismi per aiutare i nostri
connazionali, per ascoltarli, su criteri per valutare le loro richieste e su soluzioni
finanziarie per venire incontro ai connazionali in stato di bisogno. Sin d'ora
se ci sono istituzioni finanziarie o banche interessate in questi aiuti
finanziari possiamo parlarne." Visto che nel frattempo siamo diventati
adulti e vaccinati soprattutto sulla disponibilità verso i connazionali da
parte della Farnesina, ci auguriamo invece SOLO ED ESCLUSIVAMENTE che i servizi
consolari vengano erogati puntualmente.
Il dott.
Spadavecchia ha reso noto inoltre che nel 2016 lo scambio commerciale tra i due
Paesi ha raggiunto la cifra record di 550 milioni di dollari. Dato l'incremento
notevole di questo scambio si è deciso di organizzare per il 2018 nella
Repubblica Dominicana delle ferie dell'italianità. Queste riguarderanno il
settore alimentare, della moda e dei macchinari. Sono benvenute altre proposte.
Un
riferimento alla cultura non poteva mancare. Il dott. Spadavecchia è sensibile
a queste cose: "Anche la cultura è un'area di attività di tutto riguardo
per manifestare i migliori aspetti della modernità e ringrazio il direttore
delle relazioni internazionali del ministero di cultura Virgilio Altagracia
Hasbun, di essere qui presente perché anche per la grande e recente comunità
dominicana in Italia, la cultura è uno strumento fondamentale per affiancare
iniziative sociali e commerciali come antidoto di solidarietà e contro
l'indifferenza." Il capomissione si è soffermato anche sulle reti sociali:
"Penso a tutte le reti sociali nelle quali la gente attualmente si
esprime. Credo che questa non possa essere la risposta per un'aggregazione della
comunità. Aiuta certamente, ma se ognuno resta la maggior parte del suo tempo attaccato
alla sua tastiera e non va avanti continua a vivere in un mondo virtuale.
Invece invito tutti voi a godere della vita reale nella quale c'è bisogno di
cooperazione, interazione e solidarietà.
La
riaperta ambasciata confermerà inoltre la pagina delle lamentele e dei
suggerimenti introdotta nel consolato onorario dal'ing. Dina: "Si tratta
di qualcosa che verrà reimpostato in modo più chiaro nella nostra ambasciata e
spero che la chiave per la riapertura della nostra ambasciata sia l'interazione,
la cooperazione e la solidarietà. Questo deve essere il compromesso di
tutti."
Ottime
parole, grazie dott. Spadavecchia, non condividiamo tutto in quanto si tratta
di una miscela di ottimismo e di scetticismo che caratterizza il Suo pensiero.
Noi ci prendiamo solo l'ottimismo, lo scetticismo glielo lasciamo a Lei. Avrà
modo di ricredersi!