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lunedì 5 giugno 2017

Venerdì due giugno si è svolta alla Casa de Italia nella zona coloniale di Santo Domingo la commemorazione della festa della Repubblica Italiana. Uno scenario quindi diverso da quello cui eravamo abituati e cioè la residenza dell'ambasciatore nel settore Naco.



Erano presenti non meno di duecento persone. La nostra comunità a seguito della riapertura dell'ambasciata si sta evidentemente rivitalizzando. Le sale e il cortile della casa erano gremiti. Si tratta di un immobile di valore storico in quanto è rinomato per essere stato la residenza del primo presidente della Repubblica Dominicana, protagonista di primo piano della guerra d'indipendenza del 1844, il generale Pedro Santana Familia.
Erano presenti il presidente e il vicepresidente dell'ospitante Casa de Italia, l'ing. Renzo Serravalle e il Cav. Angelo Viro, il capo missione dott. Livio Spadavecchia, il presidente del Comites Panama Cav. Paolo Dussich e diverse autorità dominicane, tra cui il viceministro per le Comunità del Dominicano all'estero, Carlos Gabriel García in rappresentanza del ministro degli esteri Miguel Vargas Maldonado, assente in quanto in visita di stato nel Kazakistan e il direttore delle relazioni internazionali del ministero di cultura Virgilio Altagracia Hasbun.
Si è dato inizio all'evento con l'ascolto degli inni nazionali di entrambi i Paesi. Hanno preso la parola il capomissione nonché incaricato d'affari dell'ambasciata italiana, dott. Livio Spadavecchia e il viceministro per le Comunità del Dominicano all'estero, Carlos Gabriel García.
Il dott. Spadavecchia ha esordito salutando "i nostri fratelli italiani provenienti dal Venezuela che ora vivono nella Repubblica Dominicana e che questa sera ci accompagnano". Diversamente da altri popoli "Noi italiani abbiamo le nostre differenze. Sempre c'è un po' di scetticismo e di indifferenza e pertanto quando si riesce a ottenere un po' di partecipazione collettiva si è sempre davanti a un successo." Con riferimento alla forte presenza di connazionali all'evento il diplomatico ha aggiunto: "E ora che l'ambasciata è stata riaperta e che si sta già lavorando in diversi servizi e che verrà anche regolarizzata l'attività consolare, mi auguro che questa presenza così ampia di compatrioti nella Repubblica Dominicana si avvicini un po' di più a una comunità."
Il capomissione dà inoltre a intendere che la residenza del settore Naco verrà adibita in futuro a una destinazione diversa da quella che aveva avuto sino alla chiusura dell'ambasciata: "La stessa residenza che abbiamo nel settore Naco potrà essere di aiuto in questo senso e per le attività culturali nell'avvalorare questo sentimento verso la Repubblica italiana che stiamo festeggiando oggi." Continua poi con delle sue considerazioni ricorrenti, esprimendo di fatto poca fiducia nella nostra comunità, bisognerà convincerlo del contrario, magari un pochino alla volta... "Ma io spero che con la riapertura dell'ambasciata si affermi un nuovo spirito in questa bellissima terra dominicana, in realtà un paradiso che porta molti quasi a perdersi nel godimento delle sue bellezze. Mi auguro uno spirito cooperativo e di solidarietà."
Si è soffermato sull'apporto storico della colonia italiana a tutti i livelli e ha ricordato il progetto Santa Catalina, oggi in essere e centro dell'attenzione dei media locali per motivi legati a casi di corruzione: "Attualmente siamo onorati di appoggiare un progetto così importante per lo sviluppo del paese come la centrale elettrica Santa Catalina. Un progetto di cui siamo fieri nonostante l'uso del carbone che può contaminare: ogni investimento non si fa con le parole, ma con le risorse che sono disponibili."
Il diplomatico ha fatto inoltre un breve riferimento a un accordo recente tra l'Università di San Pedro de Macoris e l'Università di Firenze volto a uno scambio di capacità accademiche. Ha ringraziato le autorità dominicane e ha ringraziato anche i "colleghi" diplomatici dei paesi dell'UE: "Un forte ringraziamento voglio esprimere ai colleghi della comunità diplomatica e specialmente ai nostri fratelli europei per l'aiuto che hanno offerto nei servizi consolari ai nostri connazionali." Per la verità della natura di "fratelli europei" operanti nelle sedi diplomatiche dei paesi UE noi non c'eravamo accorti. Anzi io direi che la chiusura della nostra sede diplomatica e i disagi ad essa correlati che abbiamo vissuto in prima persona ci hanno convinto che nell'Unione Europea ognuno pensa per sé... Se così non fosse bisognerebbe da parte del dott. Spadavecchia o di chi per lui, documentare questa partecipazione che non ci risulta.
Viene riconfermata la piena autonomia della riaperta ambasciata per il 26 giugno prossimo: "Nuovi colleghi sono arrivati per lavorare in ambasciata. Altri arriveranno prima del 26 giugno. Il 1 agosto il nuovo ambasciatore sarà presente a Santo Domingo per assumere le sue funzioni. Al riguardo vorrei segnalare che in questi giorni c'è una selezione di personale locale da assumere nella nostra ambasciata in via temporanea fino al 6 luglio." Da queste parole del capomissione si dovrebbe evincere che più o meno il personale in forza della riaperta ambasciata sarà in grado di svolgere la mole di lavoro non indifferente che le dimensioni della circoscrizione in termini di numero di connazionali iscritti AIRE, di turisti e di residenti in pianta stabile non iscritti AIRE richiede. A partire dal 26 giugno si darà corso allo smaltimento degli arretrati relativi all'emissione di passaporti. Una volta esauriti questi arretrati, l'attività di rilascio del documento verrà normalizzata. A partire da fine mese anche le urgenze dimostrate verranno prese in considerazione. Al riguardo il dott. Spadavecchia sostiene che "Permettetemi di ricordare che se riapriamo è per lavorare e non per posporre problemi." Ce lo auguriamo anche noi!
Non poteva mancare un riferimento agli ultimi fatti di cronaca nera che hanno interessato la nostra comunità: "Sono casi estremamente tristi e di sconforto per i nostri fratelli, gente di valore e che aveva una brillante professionalità e tuttavia per diverse ragioni ha concluso qui la sua esperienza di vita. Lontano dalla nostra Italia. Al riguardo voglio ringraziare le istituzioni dominicane per la disponibilità a condividere ogni tipo di informazione e di procedura con trasparenza relativamente agli avvenimenti con l'ambasciata e con le famiglie." Il dott. Spadavecchia ha voluto quindi ringraziare le autorità dominicane. Pochi di noi italiani qui residenti siamo dello stesso avviso e ci auguriamo che la nostra ambasciata in futuro assuma un ruolo più efficace e deciso nella difesa dell'incolumità dei nostri connazionali e dell'accertamento delle cause dei loro decessi. Le gravissime carenze negli accertamenti da parte della polizia e nell'esecuzione delle autopsie sono all'ordine del giorno.
Il diplomatico si è espresso anche sugli aiuti ai connazionali in stato di bisogno, argomento da lui molto sentito: "Non so quanto tempo rimarrò ancora nel paese, ma spero che in un futuro vicino si discuta su meccanismi per aiutare i nostri connazionali, per ascoltarli, su criteri per valutare le loro richieste e su soluzioni finanziarie per venire incontro ai connazionali in stato di bisogno. Sin d'ora se ci sono istituzioni finanziarie o banche interessate in questi aiuti finanziari possiamo parlarne." Visto che nel frattempo siamo diventati adulti e vaccinati soprattutto sulla disponibilità verso i connazionali da parte della Farnesina, ci auguriamo invece SOLO ED ESCLUSIVAMENTE che i servizi consolari vengano erogati puntualmente.
Il dott. Spadavecchia ha reso noto inoltre che nel 2016 lo scambio commerciale tra i due Paesi ha raggiunto la cifra record di 550 milioni di dollari. Dato l'incremento notevole di questo scambio si è deciso di organizzare per il 2018 nella Repubblica Dominicana delle ferie dell'italianità. Queste riguarderanno il settore alimentare, della moda e dei macchinari. Sono benvenute altre proposte.
Un riferimento alla cultura non poteva mancare. Il dott. Spadavecchia è sensibile a queste cose: "Anche la cultura è un'area di attività di tutto riguardo per manifestare i migliori aspetti della modernità e ringrazio il direttore delle relazioni internazionali del ministero di cultura Virgilio Altagracia Hasbun, di essere qui presente perché anche per la grande e recente comunità dominicana in Italia, la cultura è uno strumento fondamentale per affiancare iniziative sociali e commerciali come antidoto di solidarietà e contro l'indifferenza." Il capomissione si è soffermato anche sulle reti sociali: "Penso a tutte le reti sociali nelle quali la gente attualmente si esprime. Credo che questa non possa essere la risposta per un'aggregazione della comunità. Aiuta certamente, ma se ognuno resta la maggior parte del suo tempo attaccato alla sua tastiera e non va avanti continua a vivere in un mondo virtuale. Invece invito tutti voi a godere della vita reale nella quale c'è bisogno di cooperazione, interazione e solidarietà.
La riaperta ambasciata confermerà inoltre la pagina delle lamentele e dei suggerimenti introdotta nel consolato onorario dal'ing. Dina: "Si tratta di qualcosa che verrà reimpostato in modo più chiaro nella nostra ambasciata e spero che la chiave per la riapertura della nostra ambasciata sia l'interazione, la cooperazione e la solidarietà. Questo deve essere il compromesso di tutti."
Ottime parole, grazie dott. Spadavecchia, non condividiamo tutto in quanto si tratta di una miscela di ottimismo e di scetticismo che caratterizza il Suo pensiero. Noi ci prendiamo solo l'ottimismo, lo scetticismo glielo lasciamo a Lei. Avrà modo di ricredersi!