In questa foto vediamo l'Italo-dominicano Juan
Vicini e il presidente della Repubblica Dominicana Danilo Medina. Certamente presidenti
ce ne sono stati tanti, di regola cambiano ogni quattro anni e anche un Vicini
è stato presidente circa un secolo fa.
Ma l'importanza della famiglia Vicini per l'economia
del Paese è stabile da oltre un secolo. E sono italiani. Qualcuno mi ha
contestato questa mia affermazione che gli oriundi siano italiani. Un dominicano
ha sostenuto, contraddicendomi, che non è affatto vero che gli oriundi, e ce ne
sono tanti nella Repubblica Dominicana, siano italiani. Essi sono dominicani al
100%. Secondo me invece, tutto dipende dal punto di vista, perché chi sa che ha
origini italiane si mantiene sempre sin da piccolo interessato all'Italia. Se
poi ha anche documenti italiani, si sente a tutti gli effetti italiano e cerca
di imparare la lingua e di sapere di più sulla storia e sulla cultura italiana.
È possibile sentirsi cittadini di due paesi diversi.
Il paese dove si nasce e il paese da dove proviene la propria famiglia. Anzi
questi discendenti da italiani crescono fieri dell'appartenenza anche a una nazione
diversa da quella di nascita.
In questo caso noi stiamo parlando della famiglia
economicamente più importante della Repubblica Dominicana. Ma ce ne sono altre,
tante. Gli italo - dominicani nel corso di due secoli di presenza nel paese
hanno fatto tanta strada.
A livello molto elevato le società italiane
importanti trovano negli appartenenti a questa famiglia e a tante altre
importantissime famiglie italo-dominicane del paese un punto fermo. Non a caso
la Tecnimont si è aggiudicata la gara d'appalto per l'impianto termoelettrico
di Punta Catalina. Sicuramente la Tecnimont è stata supportata da questi oriundi
in tutte le fasi della presentazione dell'offerta, poi accolta dalle autorità.
Non a caso la Domicem che opera nel settore del cemento e la cui casa madre è
la Colagen SpA di Gubbio, ha stipulato contratti importanti con la famiglia
Vicini anche relativamente al grandissimo progetto turistico Sans Souci nel
lungomare tra il distretto e la provincia Santo Domingo.
Non ci vuole molto per dimostrare che lo
smantellamento della rete diplomatica italiana non rappresenta un risparmio, ma
una perdita economica notevole per la nostra nazione. Invece la stampa italiana
in generale presenta l'italiano
residente all'estero come un parassita che tende solo la mano per ricevere
l'elemosina. E questo non solo non è vero ora, ma non è mai stato vero. L'italiano
che vive all'estero è una risorsa in quanto guadagna i suoi soldi e crea
patrimoni e relazioni d'affari all'estero dove agevola la diffusione delle
nostre imprese ed è un punto fermo per l'espansione della nostra economia.
Inoltre mangia italiano, compra italiano e quindi consuma italiano, diffonde la
cucina italiana e diffonde il made in Italy in tutte le latitudini.
Incredibile come i neoliberali insediati nel nostro
ministero degli affari esteri, funzionari di alto rango, possano distruggere una
ricchezza così importante per l'Italia senza che nessuno dica niente.
I parlamentari eletti all'estero, i membri del CGIE
e dei vari COM.IT.ES. in giro per il mondo dovrebbero protestare costantemente
contro questa situazione.
Tornando alla foto, a guardarla bene chi è secondo
voi il personaggio più importante?