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giovedì 15 giugno 2017

Gli italiani all'estero sono una risorsa importante per l'Italia. Non chiedono nient'altro che i servizi anagrafici, agevolano l'espansione delle imprese italiane e diffondono il made in Italy



In questa foto vediamo l'Italo-dominicano Juan Vicini e il presidente della Repubblica Dominicana Danilo Medina. Certamente presidenti ce ne sono stati tanti, di regola cambiano ogni quattro anni e anche un Vicini è stato presidente circa un secolo fa.
Ma l'importanza della famiglia Vicini per l'economia del Paese è stabile da oltre un secolo. E sono italiani. Qualcuno mi ha contestato questa mia affermazione che gli oriundi siano italiani. Un dominicano ha sostenuto, contraddicendomi, che non è affatto vero che gli oriundi, e ce ne sono tanti nella Repubblica Dominicana, siano italiani. Essi sono dominicani al 100%. Secondo me invece, tutto dipende dal punto di vista, perché chi sa che ha origini italiane si mantiene sempre sin da piccolo interessato all'Italia. Se poi ha anche documenti italiani, si sente a tutti gli effetti italiano e cerca di imparare la lingua e di sapere di più sulla storia e sulla cultura italiana.
È possibile sentirsi cittadini di due paesi diversi. Il paese dove si nasce e il paese da dove proviene la propria famiglia. Anzi questi discendenti da italiani crescono fieri dell'appartenenza anche a una nazione diversa da quella di nascita.
In questo caso noi stiamo parlando della famiglia economicamente più importante della Repubblica Dominicana. Ma ce ne sono altre, tante. Gli italo - dominicani nel corso di due secoli di presenza nel paese hanno fatto tanta strada.
A livello molto elevato le società italiane importanti trovano negli appartenenti a questa famiglia e a tante altre importantissime famiglie italo-dominicane del paese un punto fermo. Non a caso la Tecnimont si è aggiudicata la gara d'appalto per l'impianto termoelettrico di Punta Catalina. Sicuramente la Tecnimont è stata supportata da questi oriundi in tutte le fasi della presentazione dell'offerta, poi accolta dalle autorità. Non a caso la Domicem che opera nel settore del cemento e la cui casa madre è la Colagen SpA di Gubbio, ha stipulato contratti importanti con la famiglia Vicini anche relativamente al grandissimo progetto turistico Sans Souci nel lungomare tra il distretto e la provincia Santo Domingo.
Non ci vuole molto per dimostrare che lo smantellamento della rete diplomatica italiana non rappresenta un risparmio, ma una perdita economica notevole per la nostra nazione. Invece la stampa italiana  in generale presenta l'italiano residente all'estero come un parassita che tende solo la mano per ricevere l'elemosina. E questo non solo non è vero ora, ma non è mai stato vero. L'italiano che vive all'estero è una risorsa in quanto guadagna i suoi soldi e crea patrimoni e relazioni d'affari all'estero dove agevola la diffusione delle nostre imprese ed è un punto fermo per l'espansione della nostra economia. Inoltre mangia italiano, compra italiano e quindi consuma italiano, diffonde la cucina italiana e diffonde il made in Italy in tutte le latitudini.
Incredibile come i neoliberali insediati nel nostro ministero degli affari esteri, funzionari di alto rango, possano distruggere una ricchezza così importante per l'Italia senza che nessuno dica niente.
I parlamentari eletti all'estero, i membri del CGIE e dei vari COM.IT.ES. in giro per il mondo dovrebbero protestare costantemente contro questa situazione.
Tornando alla foto, a guardarla bene chi è secondo voi il personaggio più importante?