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martedì 13 giugno 2017

Del caso relativo alla morte del giovane savonese Alessandro Grandis si occupa anche un avvocato che rappresenta la comunità italiana qui residente



Oggi dopo tanto tempo la stampa dominicana ha dedicato la sua attenzione al caso Grandis, il giovane farmacista trovato morto nei dintorni della piscina di un residenziale lussuoso di Bavaro. Sapevo già che gli avvocati che assistono la famiglia di Alessandro Grandis erano due. Si tratta di una notizia fresca di ieri. Uno è Jhoendinson Alcámtara Mora e l'altro Pascual Peguero Frías. Il primo è l'avvocato dei genitori del giovane Grandis-Cacace e il secondo agisce in rappresentanza della comunità italiana qui residente. Questa informazione viene ribadita anche dalla stampa italiana. Oggi siamo venuti quindi a conoscenza che esiste nella Repubblica Dominicana un avvocato che ci rappresenta! Non approfondisco il tema perché penso che i connazionali ne saranno sufficientemente incuriositi da avviare loro stessi un dibattito dal quale emergerà ogni dettaglio sul rapporto esistente tra la nostra comunità e il suddetto avvocato.
Comunque entrambi gli avvocati si sono rivolti al capo della polizia, il maggiore generale Nelson Peguero Paredes, affinché riapra le indagini sul caso e le faccia svolgere in modo serio.
Non è il caso di ripetere qui i motivi che rendono assurda la scelta del suicidio del giovane per la chiusura delle indagine. Si sa che il ricorso a questa motivazione è caro alle autorità inquirenti locali.
L'avvocato Pascual Peguero si sofferma anche su altri casi lontani nel tempo riguardanti omicidi di italiani rimasti impuniti:
Emilio Micheletti: ucciso a colpi di arma da fuoco nella località turistica di Boca Chica il 4 febbraio del 2008;
Aldo Mazzoleni: ucciso il 6 settembre 2006 con una coltellata alla gola.
Lo stesso avvocato fa riferimento a un'altra persona di cui non ho trovato niente in rete: Luigi Mandosio.
L'avvocato si dichiara costernato di quanto accaduto al giovane farmacista savonese e si augura che questo omicidio non resti impunito come quelli dei connazionali citati che lui definisce "fratelli". Non c'è che dire. È un avvocato della comunità, per lui siamo anche fratelli! Non sapevamo che esistesse, ora lo sappiamo. Speriamo bene!
Lo stesso avvocato si è occupato in passato di altri omicidi di italiani. Al riguardo ho trovato in rete un articolo pubblicato nel 2007 su Diario Libre che aveva per titolo: "La comunità italiana è allarmata per i frequenti omicidi di connazionali" Quindi le cose non sono cambiate tanto in tutti questi anni, dieci, anzi ora la comunità è piuttosto preoccupata per i frequenti omidi mascherati da suicidi.
In quell'occasione, anno 2007, l'avvocato Peguero Frías riferì che la serie di omicidi e di violenze ebbe inizio il 12 marzo del 1990 con la morte dell'italiano Gianni Balcavi, assassinato da un poliziotto a colpi d'arma da fuoco a Las Terrenas. Bene, sono già trascorsi 27 anni dal primo omicidio. Abbiamo la data e l'anno, potremmo celebrare una ricorrenza in memoriam! Ormai nel 2018, che ne dite?